sabato 21 agosto 2010

Riccardo Lagorio presenta a Firenze la sua "Guida alle meraviglie golose d'Italia"




Riccardo Lagorio presenterà a Firenze presso la libreria Edison di Piazza Repubblica mercoledì 25 agosto alle ore 19.00 l’ultimo suo libro "Guida alle meraviglie golose d' Italia", edito da Vallardi.

Dalla quarta di copertina leggiamo:
Dai frìsoli all'aiga de sitrùn, dal rasco alla cincionella: in questo libro i buongustai potranno scoprire tanti prodotti della tradizione per poi gustarli direttamente nelle terre di produzione. La guida 2010-2011 seleziona le località dove antiche consuetudini sono ancora salvaguardate e la cucina è cultura e amore per il territorio. Tutte le specialità sono presentate con un racconto che ne narra l'origine ed il significato: in un colpo d'occhio, attraverso schede sintetiche ma ricche di informazioni diverse, il lettore è catapultato in un'Italia dove, dopo avere scoperto la meraviglia e conosciuto i produttori, può ristorarsi, riposarsi e perlustrare i luoghi circostanti per comprenderne la natura e conoscerne i tesori nascosti.
Allora daremo risposte alle seguenti domande: dove posso trovare l'olio di lentisco, i ceci di Merella, la torta di patate o i pirichittus allo zafferano? Cosa hanno in comune le smergie di San Pier Niceto e Antonello Gagini? Cosa lega il miele di barena di Mira a Giambattista Tiepolo; ed il melone zatta di Poggio a Caiano con Vittorio Emanuele II?
Insomma una guida diversa dalle solite, alla scoperta di prodotti rari o quasi scomparsi, che offre al lettore coordinate precise non solo per sapere dove andare per reperirli, ma anche cosa offre il territorio circostante.
Infatti una cultura, un segno, un prodotto cessano di esistere quando non riescono più a comunicare. Il patrimonio agroalimentare italiano conta più di 600 tipologie di formaggio, 150 varietà di pane, 280 salumi differenti. Si tratta di prodotti e specialità gastronomiche di carattere fortemente identitario, diversi uno dall’altro per materia prima, tecniche di trasformazione, qualità organolettica ma soprattutto per territorio, storia e tradizione. Di questo patrimonio inestimabile che il mondo ci invidia –e sempre più spesso scimmiotta vergognosamente- solo un 20% compare una volta l’anno sulla tavola del consumatore medio italiano, il restante 80% non soddisfa le caratteristica di mediocrità globale della Grande Distribuzione Organizzata: lunga durata sugli scaffali, facile stoccaggio, assenza di muffe e croste, ridotto impatto olfattivo e gustativo. Questi prodotti poco appetibili alle multinazionali alimentari vengono definiti, con nuova e ingegnosa definizione, eccellenze (titolo mediato dalle gerarchie politiche ed ecclesiastiche) o peggio ancora, prodotti di nicchia, enfatizzandone la vocazione sepolcrale: nelle nicchie si mettono i poveri resti dei morti, le immaginette e talvolta i lumini votivi!
Questi straordinari prodotti sono prodotti di cultura materiale a cui è necessario restituire rapidamente voce per reclamare la propria dignità sociale, il legame con il territorio, con la storia e con gli Uomini che quella storia rappresentano. Questa urgenza muove da precise responsabilità della parte più immorale dell’industria agroalimentare, quella che tiene in poco o nessun conto l’etica, la tradizione e che ha infima considerazione delle gratificazioni sensoriali del consumatore. La sua connivenza con il malaffare dei mezzi di (dis)informazione e con una ristorazione in gran parte incapace e incompetente ha fatto sì che negli ultimi 30 anni le nostre abitudini alimentari si siano lentamente e progressivamente semplificate fino a deteriorarsi.
Ecco perché assimilare un prodotto come il baldiccio di Dicomano alla Pieve di Santa Maria o alle vicende di Giotto e Beato Angelico non è profanare quegli straordinari monumenti e nomi, ma fare sì che insieme possano qualificare il nostro Paese, insieme possano creare un’autentica valorizzazione del territorio.

Nicoletta Curradi

venerdì 6 agosto 2010

XVIII Edizione di: A tavola sulla spiaggia


Una Forte Jacket su misura, una scultura in bronzo, un ritratto a olio, week-end culturali negli alberghi della catena UNA Hotels, una Ferrari California e una Maserati GTS a disposizione per un fine settimana, gli argenti di Cassetti, gli orologi Locman, vini pregiati in magnum, sono soltanto alcuni dei premi, per un valore superiore ai 18.000 euro, che saranno assegnati in un simpatico show nella storica Capannina di Forte dei Marmi il prossimo mercoledì 25 agosto.

Il giorno prima, sulle ‘sabbie nobili’ del Forte, al Bagno Roma di Levante, come da tradizione si svolgerà la XVIII edizione di “A tavola sulla spiaggia”, il concorso internazionale di enogastronomia ideato da Gianni Mercatali.

E’ uno show al quale parteciperanno dodici concorrenti, Signore e Signori che con le loro proposte si contenderanno il Premio d’Avenza, l’azienda di alta sartoria maschile che in cinquant’anni ha vestito i più importanti personaggi del mondo del cinema e del jet-set. Una sorta di gemellaggio fra il ‘fatto a mano’ e la creatività in cucina. Una creatività, che “pesca”nelle migliori tradizioni enogastronomiche italiane, quelle più vere.

Al comitato organizzatore sono arrivate oltre 100 richieste di partecipazione con numerose proposte di piatti che hanno come comun denominatore una rigorosa scelta di materie prime, un’esecuzione spesso legata a memorie familiari, a gesti tramandati, a saperi rubati con lo sguardo. Talvolta gli ingredienti non sono altro che il recupero di “avanzi”. In un certo senso una lotta agli sprechi.

Qui la buona cucina si sposa con odori salmastri. Dodici ricette che saranno abbinate a dodici vini, anch’essi protagonisti insieme al loro terroir.
Dai Colli Orientali del Friuli la Ribolla Gialla Spumante di Eugenio Collavini e il Lido 1932 di Bellussi che viene presentato in anteprima sulla Mostra del Cinema di Venezia.
Dal Trentino lo spumante Ferrari, il Maso Montalto e il Leda di Aneri, dal Veneto il Superiore di Cartizze di Bellussi.
Dalla Toscana il Litorale di Val delle Rose e Belpoggio Rosso di Montalcino. Dall'Umbria il Rosso di Montefalco di Arnaldo Caprai.
Dalla Sicilia Kammeo Passito di Pantelleria delle tenute Guicciardini Strozzi e il Passito Gianfranco Ferré dei Feudi del Pisciotto.
Un’unica eccezione lo Champagne Perrier-Jouet, giusto da questo mese importato da Antinori.

In giuria, presieduta anche quest’anno da Beppe Bigazzi, ristoratori stellati e produttori di vino, per scoprire il menù dell’estate 2010.

“E’ un’idea interessante che aiuta a conoscere ed apprezzare i prodotti del luogo – ha detto Bigazzi. Come di consueto giudicherò con spietato rigore”. “Sono felice – ha detto il patron della Capannina Gherardo Guidi – che anche quest’anno “A tavola sulla spiaggia” si svolga nella sua sede tradizionale di Forte dei Marmi.

Dopo il successo degli scorsi anni ho accettato con piacere l’invito di Mercatali di riproporre per questa diciottesima edizione il Premio La Capannina.
Questo Premio vuole essere un po’ il trait d’union di una simbiosi gastronomica fra la Versilia e l’Italia tutta”. Per l’occasione sarà presentato il volume edito da Giunti 365 giorni di buona tavola scritto dallo stesso Bigazzi insieme alla moglie Giuseppina. Consigli che iniziano da una spesa responsabile, sul carattere nutrizionale dei prodotti e sul loro valore etico. Non un semplice elenco di ricette ma un tentativo di recuperare la tradizione ed il rispetto delle materie prime. In appendice gli indirizzi di alcuni produttori di eccellenza.

Fra i concorrenti…

Enrico Vitali Casanuova - Avvocato, scrittore e Console onorario di El Salvador per la Toscana. Amante della cucina, di tanto in tanto si cimenta in piatti per gli amici, spesso aiutato dalla moglie. Proporrà un semifreddo meringato.

Baronessa Margherita de Cles – la nobildonna è discendente di una delle più antiche casate del Trentino, creativa, stilista, amante dell’arte in ogni forma. Proporrà un piatto del suo territorio, tipico della cucina trentina: carne salada con scaglie di Trentingrana.

Marta Capelli – In questo caso possiamo dichiarare l’età, 25 anni, perché sarà la concorrente più giovane di questa edizione. Milanese, è laureata in management alla Bocconi. Adora gli animali e frequenta la Versilia con la famiglia per le vacanze. Fra i suoi hobby c’è il nuoto, il cinema, le mostre d’arte. Le piacerebbe lavorare nel mondo della moda. Presenterà un pasticcio di tonno.

Cristina Ferretti Puccetti – lucchese, sposata con due figli, è insegnante di scuola primaria ed operatrice psicopedagogica presso la scuola di Ponte a Moriano. Ama la cucina ed è appassionata alla “tavola” come modo per trascorrere momenti sereni in compagnia. Adora stare con i bambini ai quali, durante l’anno scolastico, alterna allo studio alcuni momenti dedicati alla conoscenza degli alimenti ed al loro utilizzo. Quest’anno ha creato con i propri alunni un orto nel cortile della scuola per educare i piccoli alla scoperta dei sapori di antiche e sane merende come alternativa a “sapori imbustati”. Presenterà il suo piatto, crostoni be’ mi tempi, insieme ad una sua giovane allieva.

Giovanni Maria Manganelli – Emiliano, di San Giovanni in Persiceto, vive fra Roma e la sua casa studio di Pietrasanta. Sceneggiatore, autore televisivo, attore ma soprattutto scultore. Infatti ama definirsi “scultore” prestato al cinema e alla televisione. Il suo piatto sarà riso amaro. E’ un dolce che Artemisia, la cuoca di casa, preparava per la famiglia quando si trasferiva a Visarbella per il fine settimana. Quasi mai questo dolce arrivava intero a destinazione perché i bambini lo assalivano durante il viaggio. Manganelli ha dato il nome di “riso amaro” alla ricetta per una sorta di confronto fra la difficoltà esistenziale del famoso film interpretato da Silvana Mangano e la difficoltà effettiva per realizzare la ricetta.
Veronica Gaido – Versiliese di nascita, è una vera globe-trotter. Fotografa, esperta still-life, servizi di moda e di advertising. Adora il suo lavoro ma soprattutto quando questo le fa girare il mondo. Ha studiato a Milano e New York dove ha anche lavorato.

Paola Baggiani - medico specialista in nutrizione clinica e dietetica, presenta insieme al marito Eugenio Virgillito, milanese commercialista, una insalata di pollo alla frutta.