venerdì 2 dicembre 2011

Lieve calo, ma qualità garantita per l'Olio DOP Chianti Classico 2011


Il Gallo Nero festeggia un nuovo raccolto all’insegna della qualità dopo una stagione altalenante da un punto di vista climatico che però nel finale ha garantito un prodotto di assoluta eccellenza.

Firenze, 1 dicembre 2011 - E alla fine l’acqua è arrivata, al momento giusto, nella giusta quantità e senza disturbare troppo gli olivicoltori nella raccolta. Mentre il 2011 si ricorderà, da un punto di vista climatico, come un’annata strana, il prodotto che ha generato invece sarà ricordato dai palati dei consumatori come un grande Olio. La DOP Chianti Classico appena nata sta già regalando grandi soddisfazioni, dal produttore al consumatore, e quel minimo calo quantitativo nella produzione è un sacrificio da scontare più che accettabile se si guarda a una qualità che anche quest’anno si attesta su ottimi livelli.

I mesi che hanno preceduto la nascita della nuova DOP hanno vissuto momenti alterni: la crescita dei frutti è avvenuta regolarmente fino alla fine dell’estate e niente era mancato alle nostre piante per soddisfare le loro esigenze. Le alte temperature registrate durante i giorni della fioritura nella prima parte di giugno hanno selezionato i frutti migliori che sono stati in grado di portare a termine la prima fase del processo produttivo senza difficoltà.

Poi il grande caldo del mese di agosto e soprattutto la mancanza di acqua hanno rallentato molto il processo di maturazione delle olive che alla fine di ottobre apparivano ancora non pronte. Finalmente, ai primi di novembre, è tornata la pioggia e le olive hanno potuto ritrovare quel livello di idratazione sufficiente a produrre oli di gran livello.

Fortunatamente le piogge si sono concentrate in pochi giorni dando modo agli olivicoltori di continuare a raccogliere i frutti in belle giornate, soleggiate ed anche con temperature sufficientemente basse da garantire quello stato vegetativo di piante “ferme”, quel necessario assopimento dell’olivo che al momento della raccolta è indispensabile per avere oli con caratteristiche in grado di sopportare anche oltre un anno di invecchiamento.

Il risultato è una DOP del Chianti Classico 2011 che ritrova quei sentori tipici del territorio: fruttato marcato, erbe fresche, carciofo, piccante lungo ed intenso. L’intera annata è stata seguita con attenzione anche quest’anno dal personale del Consorzio Olio DOP Chianti Classico, impegnato in un costante servizio di assistenza verso i propri soci nelle diverse fasi della filiera che si conclude con la verifica finale delle qualità ottenute nelle produzioni, attraverso il pre-assaggio di tecnici specializzati che aiutano le aziende a selezionare le partite di olio migliori, rispondenti al disciplinare di produzione, e che quindi possono andare in certificazione per ottenere l’idoneità alla DOP Chianti Classico.

Adesso non resta che assaggiare il nuovo raccolto della DOP Chianti Classico… Imbottigliato (con vetro rigorosamente scuro) o in lattina, il Gallo Nero in versione verde è pronto per accompagnare i piatti della tradizione toscana ma non solo.

Fabrizio Del Bimbo

martedì 29 novembre 2011

Prim.Olio” – L’Azienda Agricola Fattoria di Ramerino vince il Premio ‘Gocciola d’Oro’ 2011 a Bagno a Ripoli (FI)




La settima edizione del Premio Gocciola d’Oro è stata vinta dall’Azienda Agricola Fattoria di Ramerino, al termine della serata del 28 novembre 2011, che ha visto l’Antico Spedale del Bigallo ospitare un’ottima Cena di Degustazione, alla presenza di numerosi ospiti, fra cui il Sindaco Luciano Bartolini e il Vicesindaco Alessandro Calvelli, nonché le aziende produttrici di Bagno a Ripoli.
La commissione giudicatrice del premio era presieduta dalla dr. Marzia Migliorini. Il Gocciolatoio d’Oro, realizzato dalla Bottega fiorentina di Arte Orafa Penko secondo le antiche tecniche orafe rinascimentali, è andato all'Azienda Agricola fattoria di Ramerino.
A seguire: II posto – Azienda Chelli Italo di Lappeggi; III posto – Azienda Agricola Reto di Montisoni; IV posto – ex aequo Azienda Agricola La Torrita di Villamagna/San Romolo e Villa Dauphiné di Osteria Nuova/San Donato in Collina; V posto - Azienda Agricola Il Colle e Azienda Agricola Perini Nicola di Montisoni. Il Premio speciale per l’Azienda non di Bagno a Ripoli è andato all'Azienda Poggio di Montepescoli di Pelago.
“Dall'esito della settima edizione della Gocciola d'Oro – hanno dichiarato il Sindaco Bartolini e il Vicesindaco Calvelli – emerge che tra il primo e il settimo classificato c'è meno di un punto di differenza su dieci e che ci sono stati due ex aequo al quarto e quinto posto. Grande equilibrio, segno di una competizione giocata ad alto livello, secondo il giudizio degli assaggiatori della Camera di Commercio che partecipano anche ad altri concorsi in tutta la Toscana, e di una qualità dell'olio di Bagno a Ripoli in continua crescita. Ed è questo per noi uno dei principali motivi di soddisfazione, accanto ad alcune conferme, come il ritorno alla vittoria della Fattoria di Ramerino, ad alcune nuove entrate (Chelli, Dauphiné, Perini e Poggio di Montepescoli) fra i nostri abituali produttori che però non erano riusciti prima d'ora a entrare nel gruppo dei migliori, e all'importanza assunta dai frantoi, con nuove tecnologie rispettose della tradizione e della qualità. Questo risultato la dice lunga su quanto le nostre aziende agricole si siano impegnate in un'annata particolare, poiché c'è stata poca produzione, benché di altissima qualità. A nostra volta, come amministrazione, non possiamo che rilanciare ed incrementare la nostra azione: avremo infatti un secondo momento di valutazione e sarà ad aprile 2012. In quella occasione saranno nuovamente assaggiati gli olî di Bagno a Ripoli e l'evoluzione delle loro caratteristiche organolettiche a distanza di alcuni mesi. Un'attenzione ulteriore alla qualità per la quale stiamo studiando sede e iniziative promozionali di ampio respiro sulle quali è prematuro soffermarsi. Ma non mancheranno le sorprese!”


Nicoletta Curradi

martedì 8 novembre 2011

L'extravergine di Reggello protagonista a Firenze alla Galleria dei Medici



Dall’11 al 13 novembre la prestigiosa rassegna avrà un’appendice fiorentina



Il punto sulla produzione dell’olio d’oliva in provincia di Firenze è stato fatto oggi dall’assessore provinciale all’Agricoltura, Pietro Roselli, in occasione della presentazione alla stampa della XXXIX edizione della Rassegna dell’olio extra vergine di oliva di Reggello che si svolgerà nella Galleria dei Medici dall’11 al 13 novembre. La manifestazione è una delle più ricche e longeve tra quelle dedicate all’olio del territorio provinciale, e nel fine settimana avrà una sua appendice fiorentina nel palazzo sede della Provincia.

“Quest’anno – ha detto l’Assessore Roselli – anche a Reggello la produzione si è ridotta notevolmente, si stima circa il 30-40% in meno rispetto all’anno precedente. Una situazione che è in linea con quello che è accaduto su tutto il territorio provinciale, dove, a causa dell’estrema scarsità di piogge la campagna olearia 2011 è stata caratterizzata da una produttività significativamente inferiore rispetto alle precedenti, come dimostra il basso contenuto di umidità presente nelle olive. Un fenomeno che a livello visivo fa apparire il frutto come ingrinzito”.

“Per contro – aggiunto Roselli – il contento di olio presente nell’oliva, specialmente per il moraiolo e leccino, è leggermente superiore ai valori dello scorso anno, con una resa in frantoio superiore al 15%. Sul piano della qualità. Il contenuto di composti fenolici nelle olive è significativamente maggiore (circa il 15% di fenoli) rispetto al 2010. La presenza dei polifenoli oltre a far bene alla salute conferisce anche caratteristiche di qualità. I fenoli influenzano soprattutto la caratteristica sensoriale dell’olio extravergine di oliva, con l’incremento del loro contenuto aumenta infatti la qualità con l’intensificarsi delle peculiari sensazioni di piccante e amaro”.

All’incontro con la stampa, per presentare la XXXIX edizione della Rassegna dell’olio extra vergine di oliva è intervenuto l’Assessore all’Agrcoltura del Comune di Reggello, Valter Faina che ha ribadito come “La manifestazione è un appuntamento irrinunciabile della stagione autunnale, quando le olive vengono frante e si può assaggiare l’olio nuovo con il suo profumo e il sapore intenso. La tappa a Firenze vuole essere un’occasione per permettere a un pubblico sempre più vasto di apprezzare la qualità del nostro prodotto e far conoscere, oltre all’olio, le bellezze e le testimonianze naturalistiche e artistiche del territorio di Reggello.

La coltivazione dell’olivo – ha concluso l’Assessore all’Agrcoltura, Valter Faina - fa parte della storia della nostra gente, ne ha caratterizzato profondamente la cultura ed ha permeato anche i nostri luoghi, la cui bellezza è spesso dovuta ad una felice interazione tra uomo e natura. Per questo la rassegna dell’Olio, che si ripropone oggi nella sua tipicità, rappresenta un appuntamento importante per l'economia e per l'immagine del nostro Comune”.

Appuntamento con l’inaugurazione della Rassegna venerdì, prossimo 11 novembre, alle ore 10.30. Nei giorni di sabato e domenica la mostra sarà aperta dalle ore 10.00 alle ore 18.30.
Fabrizio Del Bimbo

venerdì 4 novembre 2011

Cena futurista del terzo millennio a Villa Le Maschere

Era il 28 dicembre 1930 quando il quotidiano torinese “La Gazzetta del Popolo” pubblicò, a piena pagina, il “manifesto della cucina Futurista”, scritto e meditato da Filippo Tommaso Marinetti, poeta e padre spirituale del movimento Futurista nato nel 1909 per rivoluzionare arte, letteratura, musica, teatro, danza e infine la cucina, ultima delle sue battaglie “consacrate col sangue” in cui teorie innovative e spesso bislacche rinnegavano gli stili del passato per aderire al dinamismo della vita moderna. Nei futuristi i paradossi gastronomici così come quelli estetici miravano all'evoluzione morale: bisognava scuotere la materia per risvegliare lo spirito. La cucina futurista definita dallo stesso Marinetti come una “vera e propria rivoluzione cucinaria” venne descritta in un manuale con tanto di ricette, menu e suggerimenti per imbandire lussuosi banchetti e per servire originali pranzi. All’epoca l’industria alimentare non era certo quella di oggi, ma a rileggere a distanza di un secolo quel manifesto e incredibile scoprire come certe intuizioni futuriste hanno trovato poi applicazione nella realtà. Un esempio su tutto l'integrazione dei cibi con additivi e conservanti e l'uso in cucina di strumenti “moderni” per tritare, polverizzare ed emulsionare. Quanto alle ricette “rivoluzionarie” c'è da dire che, con una buona osservazione, è facile scoprire come esse traggano origine dalla cucina Rinascimentale e come in alcuni casi siano state antisegnane della nouvelle cucine all'italiana. Il cuoco precursore del futurismo fu il francese Jules Maincave che nel 1914, aderendo al movimento futurista si dichiarava “annoiato dai metodi tradizionali delle mescolanze... monotoni sino alla stupidità” e si propose di avvicinare a tavola “elementi separati da prevenzioni senza serio fondamento tipo il filetto di montone con la salsa di gamberi, la noce di vitello con l'assenzio, la banana col groviera e l'aringa con la gelatina di fragole”. Famosissima e impopolare fu la battaglia futuristi contro “l'alimento amidaceo” (la pastasciutta) colpevole di ingenerare negli assuefatti consumatori “fiacchezza, pessimismo, inattività nostalgica e neutralismo. Una palla che gli italiani portano nello stomaco come ergastolani o archeologici”. Dichiarazioni queste che furono proclamate da Marinetti al ristorante milanese Penna d'Oca il 15 novembre del 1930, nello stesso momento in cui annunciò il manifesto scritto di suo pugno e in cui, oltre alla lotta contro la pastasciutta fra i suoi cardini proponeva l'abolizione della forchetta e del coltello, dei condimenti tradizionali, del peso e del volume degli alimenti e della politica a tavola auspicando la creazione di “bocconi simultaneisti e cangianti», invitando i chimici ad inventare nuovi sapori e incoraggiando l'accostamento ai piatti di musiche, poesie e profumi”. Al lancio del manifesto seguirono conferenze in Italia e Francia e il primo banchetto futurista che la storia ricordi alla taverna Santopalato di Torino nel 1931: l'“aeroboanchetto” senza tovaglia e con al suo posto foglie di alluminio e piatti di metallo. Della cucina futurista oggi rimane sopratutto la voglia di osare e l'italianizzazione forzata di alcuni termini d'origine straniera: il cocktail divenne la “polibibita” da ordinarsi non al bar ma al “quisibeve”, il sandwich divenne il “traidue”, il dessert il “peralzarsi” e il picnic il “pranzoalsole”. Goliardia su solide basi artistiche e letterarie, uso della chimica, grandi intuizioni da novelle cuisine e un gusto spensierato, quasi caotico, ma assolutamente originale fino allo sconfinamento nel dadaismo col “cadavere squisito”. Un epopea culinaria contraddittoria ma meravigliosa che in pochi anni ha ribaltato tutti i saperi tradizionali di Pellegrino Artusi; una voglia di provare cose nuove, plastiche, fosforescenti ed originali che attrae anche tutti coloro che domani sera si recheranno nello splendido resort mugellano di Villa Le Maschere per vivere la cena futurista che chiuderà il ciclo di cene storico-culturali che dal medioevo ci ha condotto al terzo millennio. Un vero “aerobanchetto” in cui, state certi, che al vostro fianco potrà anche materializzarsi, alzando il calice, lo stesso Marinetti! Il vostro menù tanto per incuriosirvi comprenderà il “traidue”, una “polibibita inventina”, le “uova divorziate”, il “risotto all'alchechengi”, la “bomba a mano” e lo “scoppio in gola”; il tutto annaffiato da “taniche di vino”. Nadia Fondelli

sabato 8 ottobre 2011

Standing ovation per la Federazione Italiana Cuochi



Grande successo, a livello internazionale, per gli chef di casa nostra che, nell’autunno 2012, ospiteranno il Congresso Europeo della WACS-Società Mondiale dei Cuochi. La FIC ha ricevuto il prestigioso incarico a Istanbul, a seguito di una trionfante votazione da parte dei presidenti dei Paesi membri. Il riconoscimento incoraggia la Federazione a ribadire il proprio ruolo in patria, anche nel campo del turismo enogastronomico. Ma un’altra prova è alle porte per i professionisti della cucina: il 4° Trofeo Città di Montecatini, il 9 ottobre.

Una virtuale e gigantesca “ola” percorre l’Italia dalle Alpi alla Sicilia: è l’onda dell’entusiasmo di 20.000 chef che hanno saputo del conferimento alla Federazione Italiana Cuochi del prossimo Congresso Internazionale della WACS, la Società Mondiale delle Associazioni della categoria, fondata nel 1928 alla Sorbona e “autorità del cibo” per 10 milioni di berrette bianche. La notizia dell’importante assegnazione è rimbalzata da Istanbul, dove i presidenti dei vari sodalizi europei del settore, accompagnati da un delegato, hanno deciso in merito al loro raduno biennale a cui prenderanno parte anche altri Paesi, tra cui la Corea del Sud. Con un suffragio di 18 voti a favore e 4 contrari, la FIC, unica rappresentante nazionale nella WACS, ha portato a casa il Meeting che si tiene ogni volta in uno Stato diverso. «Dopo alcuni anni, il Congresso ritorna finalmente in Italia», commenta dalla Turchia Paolo Caldana, presidente della Federazione, «Così nella seconda decade del settembre 2012, organizzeremo l’appuntamento che riunisce le Associazioni di Cuochi di tutti i Paesi europei. La sede dell’evento sarà probabilmente Gardone Riviera, ma la conferma in proposito potrà essere data solo il 17 ottobre, con la delibera dei nostri esponenti dell’Area Nord, convocati a Brescia. Di certo il Congresso WACS 2012 verrà improntato secondo la nostra visione della cucina e della società: il tema centrale sarà l’alimentazione sana, fondamentale per la salute, e molto spazio è previsto per i menù semplici, quasi minimalisti, che non solo rappresentano l’ultimo trend gastronomico ma sono anche etici e imprescindibili, in tempi di fame diffusa nel mondo. In prospettiva, il Meeting potrebbe essere la premessa per la partecipazione attiva della FIC all’Expo a Milano, nel 2015».

Nel frattempo, la Federazione rilancia la propria disponibilità ad essere coinvolta negli ambiti operativi e decisionali che le competono, in particolare della ristorazione. All’ultimo Sana di Bologna, gli chef tricolori hanno proposto la loro collaborazione agli addetti ai lavori per risolvere le problematiche dei locali biologici, mentre a Milano, nei giorni scorsi, non sono voluti mancare alla celebrazione della “XXXI Giornata mondiale del Turismo, dedicata all’arte dei nostri Cuochi”, voluta dal ministro del Turismo, on. Michela Vittoria Brambilla. All’evento, dal titolo programmatico “L’Arte della ristorazione come protagonista dell’offerta turistica italiana”, era presente Carlo Bresciani, dirigente di Giunta della FIC, che riferisce: «L’incontro voleva sottolineare come l’enogastronomia sia un “linguaggio universale”, con un ruolo d’eccellenza nel turismo, che produce 10 punti del PIL. Dal fatto che sono stati premiati solo chef stellati, si potrebbe dedurre che solo questi grandi nomi possono fare turismo. In verità, anch’io ritengo che, finita l’epoca della “bella” Italia, a causa degli scempi architettonici sul nostro territorio, ora è il momento della “buona” Italia, garantita dalla professionalità di tanti chef. I turisti vengono da noi soprattutto perché abbiamo un’ottima cucina, che però deve essere sempre di qualità. Su questo fronte, il Ministro si è dimostrato molto disponibile per cui, insieme alla Fipe, anche noi auspichiamo interventi verso le sagre, che, a differenza dei ristoranti, non sono controllate. Inoltre, dato che il 70% dei ristoratori è cuoco, confermiamo l’intenzione della Federazione di sedersi al tavolo di discussione, per contribuire a difendere questa risorsa italiana».

Allo scopo di promuovere e valorizzare la figura del cuoco, che opera in cucina, impegnato nelle diverse portate, dall’antipasto al dolce, la Federazione indice spesso competizioni dimostrative. Il 9 ottobre è la volta del 4° trofeo Città di Montecatini Terme, a cura dell’Associazione Cuochi Montecatini Terme-Pistoia, che desidera individuare i piatti più significativi della cucina made in Italy. La gara culinaria è articolata in due concorsi: “Buffet freddo”, a tema libero, per cucina e pasticceria freddi; “Artistico”, sempre a piacere e riguardante cucina e pasticceria con aspetti creativi. Nella cittadina toscana, i concorrenti, cuochi di tutto il Bel Paese, uomini e donne, senza distinzione e limite d’età, saranno in lizza per vincere medaglie d’oro, d’argento e di bronzo e per la proclamazione, nelle due categorie, del “campione assoluto” a cui andrà il Trofeo e un premio in denaro. In aria i berretti bianchi, la “ola” continua…


Nicoletta Curradi

venerdì 7 ottobre 2011

Presentate le Guide Espresso 2012 dei ristoranti e dei vini


Sono state presentate nel suggestivo Mercato di San Lorenzo a Firenze le guide 2012 dei ristoranti e dei vini, consegnando così le 'pagelle' a chef e cantine. Il 'primo della classe' con 19,75/20 punti è Bottura con la sua 'La Francescana' a Modena. Dopo di lui tutti gli altri, anche se staccati di poco. Con la crisi che 'morde' non basta essere abili cuochi e la 'maestria' oggi vuol dire anche il saper far quadarare i conti.
Nel complesso sono 21 i ristoranti insigniti dei 'Tre cappelli', massimo riconoscimento dedicato a coloro che hanno conquistato dai 18 ai 20 punti.

A 19,5 punti, si confermano Vissani di Baschi e Le Calandre di Sarmeola di Rubano, e sale la Pergola del Rome Cavalieri di Heinz Beck. A 19 Uliassi di Senigallia, e Piazza Duomo di Alba.
Tutti confermati a 18,5 della precedente edizione: Combal.Zero di Rivoli Torinese, Cracco di Milano, Dal Pescatore di Canneto sull'Oglio, Enoteca Pinchiorri di Firenze, Reale di Castel di Sangro e Villa Crespi di Orta San Giulio insieme a il Canto dell'Hotel Certosa di Maggiano, a Siena.


Cinque nuovi ingressi a quota 18 che ottengono per la prima volta i 'tre cappelli': Antica Corona Reale di Cervere, Madonnina del Pescatore di Senigallia, La Peca di Lonigo, Osteria del Povero Diavolo di Torriana, Trussardi alla Scala di Milano, che raggiungono La Madia di Licata, Duomo di Ragusa, e Torre del Saracino di Vico Equense.

Tra le variazioni di punteggio più significative, spiccano il 19,5 andato alla Pergola di Heinz Beck, e il 19 di Piazza Duomo di Alba, che due anni fa era a 17,5, insieme al 18 dell'Osteria del Povero Diavolo che solo due anni fa era a quota 16. Tra le ''dolorose chiusure'' ci sono ristoranti storici come L'Antica osteria del ponte o il Santini di Milano, il Bersagliere, e anche molti nelle fasce più basse.

Le guide 2012 sono state presentate dall'Espresso. Il direttore delle guide Enzo Vizzari ha manifestato le sue riflessioni sul 2011: "un anno travagliato, un anno di transizione per la ristorazione italiana, con poche novità, molte conferme, qualche dolorosa chiusura. Sono duri questi anni per la crisi economica, ma decisivi per l'affermazione, in Italia e fuori, della nuova identità della cucina italiana''. Secondo Vizzari ''aumenta il distacco tra chi cerca di fare grande qualità e chi è nella fascia più bassa che si barcamena". Soffre di più chi è nella fascia intermedia, ma pochi sono i ristoranti che sono al riparo e che riescono a far quadrare anche i cont"'.

Nicoletta Curradi

martedì 4 ottobre 2011

Professione Controller

Vuoi diventare Ispettore per la verifica delle conformità agli Standard Qualitativi nelle strutture turistiche? Il 19 e 20 ottobre a Roma, nell'Auditorium Comitato Italiano UNICEF si svolgerà il primo incontro formativo, propedeutico alla pre-selezione di supervisor e quality controller, avviato da HSQuality per la gestione, verifica e controllo delle conformita' agli Standard Qualitativi e per il miglioramento dei servizi, finalizzati alla soddisfazione della clientela delle strutture ricettive accreditate. Nell’occasione i partecipanti sosterranno un primo colloquio conoscitivo di pre-selezione, al quale seguira' una prova pratica di verifica e ispezione presso strutture ricettive del territorio di appartenenza. Studi ed esperienza nel settore turistico offriranno inoltre la possibilita' di ricoprire altri ruoli per la promozione e valorizzazione dei territori, a supporto delle strutture accreditate, nel contesto di un nuovo circuito turistico rivolto ai mercati esteri. Per informazioni relative al corso: HSQ - High Standard Quality www.hsquality.org Segreteria organizzativa del corso c/o IRVEA - Corso Umberto I, 2 10121 Torino tel +39 011 19567218 fax +39 0743 77 86 08 Cell. +39 347 4913924 e-mail: segreteria@irvea.org

Convegno: dove va la ristorazione italiana?

Dove va la ristorazione italiana? Quali cambiamenti, se ci sono stati, hanno caratterizzato gli ultimi dieci anni a tavola. E’ certo che la ristorazione italiana abbia subito dei cambiamenti negli ultimi dieci anni e chissà cosa succederà in quelli futuri... A questi ed altri quesiti proverà a trovare risposta, martedì 4 ottobre il convegno “2002-2011, Dieci anni di ristorazione in Italia”, promosso da Confesercenti e Camera di Commercio di Siena, Ebn e Fiepet. Dalle ore 15, nell’Auditorium Confesercenti di Viale Europa a Siena, le diverse categorie coinvolte dal tema (ristoratori, legislatori, osservatori del mercato del lavoro, consumatori, giornalisti, etc…) diranno la loro attraverso autorevoli voci del contesto locale, regionale e nazionale. Ai saluti di Fiepet e Amministrazione Provinciale seguirà la presentazione di un’indagine, condotta dal Centro Studi Turistici di Firenze, sul cambiamento dell’offerta e dei consumi nel settore. Poi, tre sessioni di approfondimento: ”Cos’è cambiato intorno alla tavola” (con Cristina Scaletti, Assessore al Turismo Regione Toscana; Rosario Trefiletti, Presidente Nazionale Federconsumatori; Esmeralda Giampaoli, Presidente nazionale Fiepet; Giorgio Ambrosioni e e Antonio Vargiu, Presidente e Vice di EBN), “Ristorazione e innovazione, dai fornelli alla rete” (con Sonia Pallai, responsabile Turismo Confesercenti Siena; Stefania Pianigiani, autrice del blog “La finestra di Stefania”; Giampiero Cito, direttore creativo agenzia Milc, web designer MangiareaSiena.it) e infine “Il cuoco-stella, croce e delizia della tavola contemporanea”, che alternerà esperienze prestigiose della ristorazione dal Nord, Centro e Sud Italia: Anna Claudia Grossi, amministratore delegato del Ristorante Il Canto di Siena (inserito nei The World’s 50 Best Restaurants 2011) e le stelle Michelin Enzo De Prà (chef del Ristorante Dolada - Pieve D’Alpago), Sara Conforti (Il Vicario - Certaldo) e Teodosio Buongiorno (Già Sotto L’Arco – Brindisi). Massimo Guasconi, Presidente della Camera di Commercio di Siena e Franco Ceccuzzi, Sindaco di Siena porteranno una testimonianza sul tema “io e la tavola” come prologo alle prime due sessioni. L’occasione di una riflessione di lungo periodo su com’è cambiato il modo di mangiare fuori casa arriva in concomitanza con il decennale di Girogustando che dal 2002 mette in relazione cuochi senesi e colleghi provenienti dal resto d’Italia e vede fra i relatori una delle nostre redattrici esperte di gastronomia per eccellenza: Stefania Pianigiani che siamo ben felici ci rappresenti. Il convegno del 4 ottobre sarà aperto al pubblico, fino ad esaurimento posti. Per ulteriori informazioni scrivere a info@confesercenti.siena.it.

venerdì 30 settembre 2011

Secondo tuffo nella storia gastronomica a Villa Le Maschere

Dopo il successo di pubblico e critica del primo appuntamento di due settimane fa, torna sabato 1 ottobre nello splendido scenario della Sala Gerini del gioiello rinascimentale mugellano di Villa Le Maschere, oggi adibito a prestigioso resort, la grande novità gastronomica della stagione autunnale condotta da Elisa Marianini. “Alla prima” di due sabati fa è stata esplorata in maniera divulgativa e coinvolgente l'epoca medievale a tavola con i suoi gusti dolci e forti capitanati dalla leggendaria Carabaccia che poi, con Caterina de'Medici sposa al re di Francia, diventerà più leggera e raffinata col nome di soupe d'onion. Era l'epoca delle novelle del Boccaccio e del Sacchetti che scrivevano le loro odi mentre nell'arte si affermava il genio innovativo e prospettico di Giotto che si lasciava così alle spalle l'arte bizantina per anticipare il Rinascimento che adesso, al desco di Villa Le Maschere, rivivrà proprio in tutto lo sfarzo dell'epopea medicea che ha posto Firenze al centro dell'universo con i grandi banchetti che davano prestigio e facevano tremare d'invidia i potenti del mondo mentre si affermavano i geni di Brunelleschi, Leonardo e Michelangelo tanto per fare solo alcuni nomi. Un banchetto a sorpresa con una coreografia ed una musica appropriate per tornare a vivere quelle atmosfere uniche e i sapori forti di un epoca in cui a tavola predominava la carne e la cacciagione e in sui si affacciavano i prodotti giunti dalle nuove terre d'America vi aspetta quindi a Villa Le Maschere L'home chef Fabio Danzo e il professionale staff di sala accompagneranno gli astanti in un viaggio a 360 gradi dove il cibo si afferma ancora come volano delle epoche e della cultura. “Cibo, arte e cultura” questo il nome di questa serie di appuntamenti che proseguirà poi con il suo insolito stimolante viaggio a ritroso nella memoria culinaria con “La cucina artusiana” il 22 ottobre e si concluderà, siamo certi a sorpresa, con l'estro de “La cucina futurista” il 5 novembre. Da non perdere per il gastronauta in cerca di novità e qualità. 50,00 euro a persona il costo della serata, con prenotazione obbligatoria al tel. 055847432 Nadia Fondelli

mercoledì 28 settembre 2011

A Certaldo trionfa il gusto di Boccaccesca



Nel borgo medioevale di Certaldo Alto torna la manifestazione dedicata al gusto, ai prodotti tipici locali, ai sapori di una volta, eredità di una tradizione mai dimenticata, quella delle nostre tavole. Tante le iniziative di Boccaccesca 2011, in due speciali fine settimana nelle giornate del 1°,2, 8 e 9 ottobre. Claudia Palmieri è il direttore artistico della manifestazione. “Boccaccesca Aperitivo”, in programma per sabato 8 ottobre, con chef che prepareranno finger food accompagnati da vino, champagne e musica. In chiusura, domenica 9, l’argomento clou: il pranzo della domenica. Un ritorno all’infanzia, a un’epoca passata, per riabbracciare il piacere delle antiche prelibatezze nel rito che raccoglieva le famiglie in una varietà di profumi ed emozioni. Ad allietare il pomeriggio rock band suoneranno musica anni ‘50 e ‘60. Un’edizione quella di quest’anno che pensa al divertimento per tutte le età. Anche quest’anno nell’ambito dell’evento, il Premio Chichibio, riservato agli alunni delle scuole alberghiere, una possibilità per i giovani cuochi di dimostrare quanto la tradizione si può legare a nuove proposte. Ed il Premio Boccaccesca che celebra Beppe Bigazzi, un uomo che con la sua passione per i prodotti di qualità, interpreta perfettamente lo spirito della manifestazione.
Info: www.boccaccesca.it

Fabrizio Del Bimbo

sabato 17 settembre 2011

Curiosa novità per i gastronauti toscani: arrivano le rievocazioni gastronomiche storiche


Nel gioiello rinascimentale mugellano di Villa Le Maschere, oggi adibito a prestigioso resort, si battezza un’assoluta novità nel panorama del turismo gastronomico toscano.

In un settembre in cui, come ogni anno, è davvero difficile orientarsi fra letante proposte di feste e sagre più o meno degne di visita sparse ovunque inToscana noi abbiamo scelto di suggerirvi qualcosa di nuovo a queste latitudini.

Per la prima volta infatti e in maniera assolutamente competente, cucina, storia, arte e musica si fondono in un calendario di appuntamenti da scoprire con tutti i sensi dove la cultura e la tradizione della tavola accompagneranno menù esclusivi d’epoca fra musiche, costumi, notizie ed anedotti.

"Cibo arte e cultura" questo il nome della serie di appuntamenti proposti apartire da sabato 17 settembre e fino al 5 novembre al resort di Barberino diMugello che condurranno in maniera insolita e stimolante alla scoperta delle grandi tradizioni toscane turisti, curiosi, gastronauti e appassionati.

Un mix insolito che svela la Toscana e la sua grandezza nel mondo attraverso la tavola. Partendo dal cibo, prima e arcaica forma di cultura e tradizione che contrassegna un popolo e un’epoca, negli appuntamenti di Villa le Maschere si degusteranno antiche ricette e riscoprire le atmosfere dell’epoca di riferimento sotto la regia attenta di Elisa Marianini guida storica-culinaria che, fra una portata e l’altra, racconterà notizie, curiosità, usanze e anedotti.

S’inizia sabato 17 settembre alle ore 20,00 con la cucina medievale, ma nel corso della prima serata si guarderà anche al passato per scoprire la differenza con la cucina romana sia nell'uso del sedersi a tavola sia nei cibi proposti. Verranno illustrate le teorie di Ippocrate e Galeno e la"teoria dei quattro umori", i Tacuini sanitatis che illustrano la vita quotidiana nel Medioevo e le usanze alimentari raccontate attraverso le novelle del Sacchetti e del Boccaccio. Saranno infine illustrati i legami fra la cucina e grandi artisti quali Cimabue, Giotto, Donatello, Brunelleschi e il tutto con accompagnamento di musica medievale.

Si proseguirà con "I banchetti del Rinascimento (sabato 1 ottobre); "la cucinaArtusiana" (sabato 22 ottobre) per poi chiudere con l’estro de "La cucinaFuturista" (sabato 5 novembre).

Una bella novità per il turismo gastronomico, un modo insolito per conoscere il nostro passato in un ambiente splendido e noi saremo lì a raccontarvi le serate e raccogliere le impressioni dei gastronauti.

Il costo delle serate è di 50,00 euro a persona, con prenotazione obbligatoria.Per chi desidera infine partecipare a tutti gli appuntamenti, la serata del 29 ottobre sarà offerta dall’hotel.

Per prenotarsi: Tel. 055847432

Nadia Fondelli

mercoledì 20 luglio 2011

DEGUSTATIPICO dal 23 al 30 luglio a Firenze


Firenze, 23-30 luglio 2011
“DEGUSTATIPICO – A TAVOLA CON L'ARTUSI”:
ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE DI TOSCANA
RICORDANDO LA FIGURA DEL GASTRONOMO ROMAGNOLO
Dal 23 al 30 luglio 2011 a Firenze si svolgerà la consueta iniziativa annuale della Camera di Commercio
di Firenze, in partnership con l’Unioncamere Toscana, nell’ambito del progetto regionale “Vetrina Toscana
2011 – Primo Semestre , Primavera-Estate”e denominata “DEGUSTATIPICO – A TAVOLA CON L'ARTUSI”,
organizzata dai CAT provinciali di Confesercenti e Confcommercio e che punta a valorizzare le eccellenze
della tradizione enogastronomica locale favorendo l’incontro tra produttori, ristoratori e
consumatore finale.
In occasione della ricorrenza del centenario della scomparsa di Pellegrino Artusi, gastronomo romagnolo
che a lungo visse e amò Firenze legandosi ad essa in maniera indissolubile, l’edizione Primavera-Estate del
progetto “Vetrina Toscana 2011” vuole onorare la sua arte culinaria, ricordandola attraverso i ristoranti
di Firenze e provincia aderenti (lista consultabile sul sito www.vetrina-toscana.it) che proporranno,
nel periodo di durata della manifestazione, accanto al solito menu, almeno due ricette ispirate alla
cucina del maestro dell’arte del mangiar bene, utilizzando i prodotti tipici del territorio. La frittata
di fagiolini in erba, il risotto nero colle seppie alla fiorentina e il pollo fritto coi pomodori sono solo alcuni dei
piatti scelti dal ricettario “La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene”, firmato dall'Artusi nel 1891 e che
saranno i gustosi protagonisti della tavola.
Per valorizzare al massimo l’iniziativa, il giorno 25 Luglio alle ore 15.30, inoltre, presso l’AC HOTEL di
Firenze (Via Bausi 5), esponenti di spicco del settore – fra cui Leonardo Romanelli, giornalista e critico
enogastronomico fiorentino, Aldo Fiordelli, Responsabile della Toscana per la guida “I ristoranti d'Italia”
de L'Espresso, e Stefano Tesi, giornalista enogastonomico che modererà il dibattito - e rappresentanti
delle istituzioni coinvolte nel progetto Vetrina Toscana, interverranno ad un incontro sul tema
“COMUNICARE LA QUALITA'”, nel corso del quale verrà focalizzata l’importanza per i ristoratori, che
hanno intrapreso la strada della qualità e della valorizzazione del legame con il territorio, di proporre alla
propria clientela le eccellenze agroalimentari toscane, al fine di comunicarne le caratteristiche
gastronomiche e di qualità attraverso le proprie gustose proposte culinarie.
Al termine del dibattito si svolgerà “VETRINA TOSCANA: L'ECCELLENZA E' SERVITA”, degustazione con
ingresso gratuito (fino alle 19.30) in cui operatori del settore ed il pubblico presente potranno
incontrare e assaggiare le specialità di una quindicina di produttori in rappresentanza dell'eccellenza della
provincia di Firenze, tra vini, salumi, legumi, confetture, birra e formaggi, con l’obiettivo di avvicinare i
produttori ai loro potenziali interlocutori, quali ristoratori e consumatori finali, promuovendo i concetti di
tipicità, territorialità e tradizione attraverso la conoscenza del ricco paniere che la provincia di Firenze è
da sempre in grado di offrire in tavola.

Fabrizio Del Bimbo

sabato 16 luglio 2011

AgriYou, un convegno a Firenze


Il 14 e il 15 luglio si è tenuto a Firenze il primo degli appuntamenti del progetto della Cia finanziato dalla Ue: 5 seminari distribuiti sul territorio e un portale internet per informare i cittadini sulla Politica agricola comune. Il calendario di incontri si concluderà con un meeting europeo, previsto per la primavera del 2012 a Roma.
Al via "Agriyou-Terra giovane", il nuovo progetto della Cia-Confederazione italiana agricoltori, volto a informare soprattutto i giovani delle aree urbane sulla riforma della Politica agricola comune, illustrandone le potenzialità. Una campagna di informazione, finanziata dalla Dg Agri della Ue, che comprende una serie di cinque seminari distribuiti sul territorio e la creazione di un portale Internet agricolo (www.agriyou.it ). ll primo dei cinque appuntamenti, svoltosi i giorni 14 e 15 luglio nella sede Cia di Firenze, è organizzato dall'Agia, l'associazione dei giovani della Cia, e si concentrerà sul ricambio generazionale, l'affiancamento dei giovani agli imprenditori agricoli e la Banca della Terra, l'archivio dei terreni demaniali da affidare ai giovani proposto da Cia e Agia. Seguiranno gli incontri di Palermo, Verona, L'Aquila e Bari: un calendario di appuntamenti che offrirà ai giovani imprenditori momenti di incontro e di confronto su tutto il territorio nazionale e che si concluderà con una conferenza di respiro europeo, prevista per la primavera del 2012 a Roma.

Si vuole inoltre instaurare -sostengono Cia e Agia- un canale di comunicazione diretto con la società, con la quale l'agricoltura vuole stringere un nuovo patto basato sulla sicurezza alimentare, la qualità e la sostenibilità ambientale. È per questo che la Cia ha inaugurato un portale internet, www.agriyou.it, che mette a disposizione di tutti le conoscenze agricole: uno spazio web fortemente interattivo che coinvolge direttamente l'utente, chiamato a esprimere la propria opinione partecipando a sondaggi e a forum interni al sito su temi fondamentali, come la tutela del paesaggio, la sicurezza alimentare, i cambiamenti climatici, etc. Si tratta di una bella occasione -secondo Cia e Agia- per il mondo agricolo di accorciare le distanze con la società, attraverso un progetto che assume opportunamente una forma nuova: non a caso "Agriyou" fa il verso a "youtube", alludendo a un certo modo di intendere la comunicazione che coinvolge direttamente e attivamente l'utente ("you") e allo stesso tempo ha un'assonanza con "young", che ricorda il carattere dell'iniziativa, creata da giovani e rivolta soprattutto a giovani.

Nicoletta Curradi

giovedì 14 luglio 2011

Con Buon App Firenze il ristorante è sempre quello giusto!


Buon App' Firenze, presentata alla stampa presso l'elegante Bistrò del Mare, in Lungarno Corsini a Firenze, è stata creata per offrire una guida al mangiar bene a Firenze e per evitare i prezzi alti dei locali più turistici. Un team di appassionati di eno-gastronomia, tra i quali Elena Farinelli, blogger fiorentina per la buona tavola e la nighlife, Lorenzo Fanti, esperto di IPhone Apps e Heiko Mattern, creativo e grafico specializzato in IPhone/IPad graphic interface, ha provato personalmente i ristoranti recensiti, descrivendoli con linguaggio semplice e chiaro. Offre la ricerca in base alla posizione GPS, per tipo di ristorante e tutte le informazioni per prenotare. Gratis su App Store fino al 15 luglio.
Buon App' Firenze è una app creata per offrire una guida al mangiar bene a Firenze e per evitare i prezzi alti dei locali più turistici. Un team di appassionati di eno-gastronomia ha provato personalmente i ristoranti recensiti, descrivendoli con linguaggio semplice e chiaro.

L'applicazione offre contenuti sempre aggiornati e tre modalità di ricerca: per tipo, nelle vicinanze e in ordine alfabetico. Con BuonApp è possibile usare le mappe georeferenziate per trovare i locali più vicini alla posizione dell'utente, scegliere tra le varie proposte di ristoranti per categorie o consultare i locali in ordine alfabetico. L'utente può così leggere le recensioni di chi ha provato ogni ristorante, guardare le immagini degli ambienti e dei piatti, trovare velocemente numeri di telefono e indirizzi per prenotare direttamente dall'iPhone. Inoltre l'applicazione è arricchita della sezione Tips, tanti consigli utili su shopping, alberghi, vita notturna itinerari e molto altro ancora.

Fabrizio Del Bimbo

venerdì 17 giugno 2011

RivaReno Day a Firenze


Per il giorno 21 giugno nelle gelaterie RivaReno grande festa con omaggi ed assaggi gratuiti per tutti i clienti.
Golosi di tutta Italia, unitevi per festeggiare il solstizio d'estate più fresco e dolce con il RivaReno Day - giornata dedicata alle creme e ai sorbetti prodotti dalle omonime gelaterie in tutta Italia che coincide con la data del 21 giugno. Anche a Firenze, in Via Borgo degli Albizi 46/r, assaggi gratuiti per tutti e un omaggio - un litro di latte montano della Valle Stura munto quotidianamente sugli alpeggi di Demonte in provincia di Cuneo - a chi acquisterà almeno una vaschetta da mezzo chilo di gelato.
Un omaggio che RivaReno dedica al suo pubblico di estimatori, svelando così una parte del segreto che sta dietro alla incredibile setosità, cremosità ed intensità di questo gelato, che al contatto con le papille risulta immediatamente riconoscibile e percettibile in tutti i suoi selezionatissimi ingredienti - le nocciole piemontesi, i pistacchi di Bronte, i pinoli di Pisa o le mandorle di Sicilia, selezioni di cacao rosso e vaniglia tahitiana o del Madagascar - che al contatto col palato non si perdono o si confondono.
Ad attendere i golosi che vorranno festeggiare insieme a RivaReno l'arrivo dell'estate, un'ampia scelta di creme: dalla crema tradizionale al cioccolato fondente, dalla lussuriosa "Alice" a base di mascarpone e cioccolato gianduia fuso all'esotico Mango Heera miscelato con yogurt bianco o Morena, a base di fior di panna con sciroppo di amarene e amarene intere. Tra i gelati di consistenza cremosa, anche gli esclusivi pralinati, preparati solo con materie prime genuine e certificate: Leonardo con pasta di pinoli e pinoli tostati di Pisa, Contessa a base di mandorla e nocciola con mandorle caramellate e amaretti, San Luca con cioccolato bianco e riso soffiato croccante, solo per citarne alcuni.
Nelle gelaterie RivaReno il gelato si mantiene nei tradizionali pozzetti, il modo migliore per conservarlo a una temperatura costante e con il giusto grado di umidità. Una delle tipicità esclusive di RivaReno sta nella particolare attenzione a sviluppare un gelato da servire a una temperatura più alta del solito, per ottenere un prodotto dalla consistenza morbida e vellutata che esalti i sapori e non anestetizzi” col freddo i palati dei clienti.
La gelaterie RivaReno
a Firenze è in
Via Borgo degli Albizi, 46/r
Del Bimbo Fabrizio

martedì 7 giugno 2011

Quinitaly, Non Conventional Italian Food


L’enogastronomia artigianale italiana ha un nuovo trampolino di lancio, nel Paese e nel resto del mondo: Quinitaly, una rete di ricerca e vendita innovativa, ma anche tante iniziative per dare risalto ai prodotti meno noti della tradizione nazionale.

QUINITALY
Di Rosella Longhi
Via Molini, 26 - 25058 Sulzano (BS)
www.quinitaly.com
Tel 030985555 - 334263546

Voglia di valorizzare, scoprire e far riscoprire tutto il fascino, il sapore e l’intensità dei sapori più autentici. È questa la volontà che anima QUINITALY, l’innovativo progetto che ha visto da poco la luce sul lago d’Iseo con l’intento di accedere i riflettori sul gusto unico degli alimenti di nicchia, che acquistano il loro inestimabile pregio grazie alla lavorazione artigianale e alla dedizione del produttore, che ne ha conservate intatte le caratteristiche organolettiche tradizionali.

Tradizione consolidata e qualità garantita sono i veri protagonisti di QUINITALY, che punta a dare a questi piccoli grandi tesori enogastronomici del territorio il giusto risalto, la considerazione e il posto d’onore nelle cucine e tra i banchi delle gastronomie italiane e internazionali più importanti.

QUINITALY si propone come un progetto complesso, articolato in varie fasi, che coinvolge diverse figure e realtà, dai produttori ai consumatori, passando per gli chef, i ristoratori e gli addetti al food.

Il perno centrale e indispensabile di tutto il meccanismo è il personale di QUINITALY, che fa da collegamento fra i produttori e gli utenti/distributori. La prima fase del progetto consiste nel setacciare il territorio alla ricerca di quei produttori che rispettano le tradizioni e la cultura contadina di un tempo, che curano e trattano il cibo con amore e passione. «Ho cominciato concentrandomi sulla provincia di Brescia, ma sto già estendendo con successo l’iniziativa ad altre aree d’Italia » spiega Rosella Longhi, ideatrice e promotrice di QUINITALY.« Ad oggi, hanno aderito al progetto diversi produttori di formaggi, insaccati, vini e olio, confetture e farine di granturco: tutti rigorosamente prodotti con tecniche artigianali, che ne hanno mantenuto integro il sapore, il colore e il profumo del passato e la genuinità».

I produttori che scelgono di sposare il progetto godono poi delle innovative strategie di promozione che vengono adottate: QUINITALY non si propone come agente di vendita, bensì come ospite, organizzando Seduti dal gusto, serate a tema, durante le quali si presentano i prodotti, per raccontare e vivere il cibo, farne assaporare al meglio ogni particolare, profumo e colore. È da questa esperienza diretta che nasce poi la voglia di acquistare.

QUINITALY si rivolge agli addetti al food, ma anche ai consumatori finali attraverso numerose iniziative. Grande successo hanno i minicorsi di cucina pratica e veloce, Cinqueminuti con QUINITALY, e quelli dedicati agli stranieri, QUIN-COOK.
Attraverso il portale, www.quinitaly.com, è possibile diventare affezionati cultori del “Buoncibo” anche da casa, acquistando i prodotti che piacciono di più.

Aderiscono a Quinitaly:

Aceto Balsamico Acetaia di Scandiano – Scandiano (Reggio Emilia)
Aceto Balsamico Acetaia San Donnino – San Donnino (Modena)

Salumi Antichi Sapori Camuni – Piancamuno (Brescia)

Olio extravergine d’oliva Il Pendio – Monticelli Brusati (Brescia)
Olio extravergine d’oliva Azienda Agricola Leonardo – Sale Marasino (Brescia)

Pasta QuantoBasta di Antonio Ranaldo – Roma

Vino Valcamonica IGT Terre di Erbanno di Sergio Perdersoli – Erbanno (Brescia)
Vino Franciacorta Dop Il Pendio di Gigi Balestra - Monticelli Brusati (Brescia)

Confetture NONSOLOPICCOLIFRUTTI - Lozio (Brescia)

Farina di granturco, biscotti e grissini con farina gialla Azienda Agricola Falappi – Castegnato (Brescia)

Formaggio Bagoss del Consorzio del Bagoss - Bagolino (Brescia)

Storione e trote salmonate – Agroittica San Fiorino – Borno (Brescia)

Nicoletta Curradi

lunedì 6 giugno 2011

Non solo olio toscano: successo per "Dall'olivo all'olio" a Marone



Si è appena conclusa con grande affluenza di pubblico ka rassegna gastronomica "Dall'olivo all'olio" a Marone (BS), sulle rive del lago d'Iseo.
Quest’anno la rassegna - che da sempre ospita produttori di oli D.O.P. provenienti da numerose Città dell’Olio italiane - grazie al sostegno di Feder D.O.P. Olio, la Federazione dei Consorzi di Tutela dell’Olio Extravergine D.O.P. , è diventata ancora più nazionale, offrendosi come vetrina per tutti gli oli italiani di qualità.
«Siamo orgogliosi che FEDER D.O.P Olio abbia scelto Marone e la nostra rassegna come occasione per sensibilizzare l’intero comparto olivicolo nazionale alla valorizzazione di un prodotto, come l’Olio extravergine di Oliva D.O.P., che pur nelle peculiarità delle declinazioni locali e regionali, è certamente bandiera del Made in Italy nel mondo» dichiara Emilio Tosoni, sindaco di Marone. «È per noi il riconoscimento di anni di lavoro per la valorizzazione dell’olio del nostro territorio, la D.O.P. Laghi Lombardi Sebino, e con grande piacere intendiamo estendere questo sforzo a tutto l’olio extravergine d’oliva D.O.P. italiano. Quale ingrediente fondamentale della Dieta Mediterranea, ora Patrimonio Intangibile dell’Umanità Unesco, è ormai una risorsa irrinunciabile per tutto l’agroalimentare nazionale».
Dall’olivo…all’olio si è tenuta, come di consueto, il primo weekend di giugno, dal 3 al 5, nella località lacustre, ma gli eventi collaterali erano iniziati già il 16 maggio, proprio qui a Milano, dove i rappresentanti FEDERD.O.P. Olio e del Comune di Marone hanno incontrato il presente gastronomico lombardo, ossia i ristoratori, per approfondire la conoscenza di tutti gli Oli Italiani.

La formula della manifestazione si è ampliata, senza però perdere ciò che l’ha resa un successo in questi anni: una tre giorni con un intenso programma di degustazioni e laboratori del gusto, dove gli Oli D.O.P. Italiani incontrano alcune eccellenze gastronomiche, I.G.P. e D.O.P., lombarde; cene curate dai ristoratori locali e da grandi nomi della cucina italiana; concorsi, borse di studio e riconoscimenti legati al mondo dell’olio; stand di produttori provenienti da tutta Italia; visite guidate del comprensorio e serate di intrattenimento per tutti.

«La nostra rassegna non vuole essere solo un momento di incontro tra addetti ai lavori, ma soprattutto un’occasione perché il grande pubblico si avvicini al prodotto Olio D.O.P., ancora troppo spesso sottovalutato, relegato a puro condimento accessorio, senza considerarne il ruolo non solo nutrizionale, ma gastronomico, capace di esaltare i sapori della cucina italiana» aggiunge Gabriele Cristini, assessore al turismo e alle attività produttive della Comunità Montana del Sebino Bresciano. «Per questo invitiamo tutti a partecipare a Dall’olivo…all’olio, a Marone: è anche l’occasione per ammirare un paesaggio, come quello olivicolo lacustre, tra i più rappresentativi del territorio nazionale».

La manifestazione ha preso il via ufficialmente venerdì 3 giugno, alle 18, con l’inaugurazione e l’apertura degli stand dei produttori, stand che sono rimasti aperti per tutto il fine settimana, nonostante il clima davvero inclemente, dalle 10 alle 23, offrendo la possibilità ai visitatori di degustare e acquistare gli oli d’eccellenza nazionale e i prodotti che meglio si abbinano ad essi.

Sedici le aziende per sedici Consorzi aderenti a Feder Dop Oliocandidate per la seconda edizione del premio “Olimpresa”, riconoscimento promosso dal comune di Marone (Brescia) e da Fedre Dop Olio per le aziende del comparto olivicolo, quale ricompensa per l’attività nell’ambito dell’olivicoltura e della produzione di olio di qualità e, al contempo, quale sprone a continuare in tale percorso di promozione.
La giuria, composta da Emilio Tosoni, sindaco di Marone; Gabriele Cristini, assessore al turismo e alle attività produttive della Comunità Montana del Sebino Bresciano; Giuseppe Lozzia, docente di entomologia forestale del Corso di laurea in Valorizzazione e Tutela dell’ambiente e del territorio montano (Università degli Studi di Milano, sede di Edolo); Roberto Magnani, responsabile acquisti del gruppo Il Gigante; Ettore Prandini, presidente regionale lombardo Coldiretti; Roberto Varese, Direzione Qualità Certificata e Indicazioni geografiche Mipaaf (Ministero Politiche Agricole Alimentari Forestali); Benedetto Orlandi, segretario organizzativo Feder Dop Olio, ha assegnato il premio 2011 all’azienda De Carlo di Bitritto (Bari), produttrice di olio Dop Terra di Bari.

L’azienda barese ha, infatti, risposto a tutti i criteri di valutazione previsti dal premio, cioè: presenza di un’idea aziendale legata all’olio originale e che abbia riscosso successo sul mercato; attuazione di un processo lavorativo interno a livello strutturale, o di forza lavoro, o ambientale, che abbia realmente portato vantaggi in termini di qualità; realizzazione di uno o più interventi dell’azienda per migliorare la propria competitività e/o la propria immagine e ottenimento di premi e/o riconoscimenti a livello regionale e/o nazionale.
In particolare, l’Azienda De Carlo vanta un’antichissima tradizione agricola: già nel 1668 aveva avviato la coltivazione di olive e la produzione di olio, tanto da risultare, sin dall’epoca, la più importante attività olearia presente sul territorio.

Un’attività che si tramanda da più generazioni, ma con l’adozione di nuove tecnologie di produzione e trasformazione atte al miglioramento qualitativo del prodotto: oggi l’azienda conta circa 60 ettari di oliveto e 11 mila piante.
Il premio consiste, oltre alla targa, anche in un soggiorno, della durata di un week-end, per due persone, all inclusive, sul lago d’Iseo.
Come ogni anno, anche durante questa edizione di “Dall’olivo… all’olio” il comune di Marone ha assegnato l’Ercole de Ela, il riconoscimento istituito per premiare due personalità che si siano distinte nell’ambito della promozione della cultura dell’olio di qualità e, in virtù del valore simbolico dell’ulivo, nel campo del sociale, della pace e della solidarietà.
Quest’anno entrambi i vincitori sono del territorio bresciano: per il settore olivicolo è stato infatti premiato Fernando Marca, membro Coldiretti e poi segretario e coordinatore di tutte le attività dell’associazione Aipol, l’ Associazione Interprovinciale Produttori Olivicoli Lombardi. Nell’ambito del sociale il premio è stato, invece, assegnato alla Fondazione Isparo, costituita nel 2004 sull'esperienza delle cooperative sociali Isparo, Diogene e Clarabella, realtà nate e cresciute con la collaborazione degli operatori del Dipartimento di Salute Mentale dell'Azienda Ospedaliera Mellino Mellini di Chiari.
Il riconoscimento, una riproduzione in bronzo del frammento di statua di Ercole (un modello del reperto rinvenuto tra i ruderi della villa romana presente a Marone, in località Vela (Co de Hela - Capo della Villa), è stato consegnato a Fernando Marca e al presidente della Fondazione Isparo, Claudio Vavassori durante la serata di sabato 5 giugno, dal sindaco di Marone Emilio Tosoni e dall’Assessore al Turismo- Commercio e promozione del territorio Gabriele Cristini.
La Fondazione Isparo è stata premiata, invece, per la continua attività svolta nel campo dello sviluppo di servizi e prestazioni socio-sanitarie a favore di persone con patologie psichiatriche, troppo spesso dimenticate o emarginate dal normale sistema sanitario.

Fabrizio Del Bimbo

lunedì 16 maggio 2011

RivaReno festeggia il 2° GelatoFestival a Firenze




Il gelato artigianale è in crescita. Lo testimoniano i dati di una ricerca targata Ac Nielsen elaborata con Marketing & Telematica ed Euriscko diffusi da RivaReno in occasione della performance per la stampa dei primi di maggio tenutasi presso la gelateria di Borgo Albizi e lo confermano quelli diffusi questa mattina durante la conferenza stampa di presentazione del Firenze Gelato Festival che invaderà pacificamente le strade e le piazze del capoluogo toscano dal 25 al 29 maggio 2011. Quasi il 90% degli italiani ama e consuma abitualmente il gelato -di cui il 62% lo preferisce artigianale - per un giro d'affari annuale di oltre 2,5 miliardi di euro e 360.000 tonnellate, con un consumo pro capite di 6 kg.

Con l'allestimento del Villaggio del Gelato Artigianale in Piazza Pitti nei giorni del Festival, Firenze si candida a diventare capitale del gelato, come ha affermato anche il Sindaco Matteo Renzi durante la presentazione di stamani in Palazzo Vecchio, non solo per i 5 giorni di manifestazione ma come Perugia per il cioccolato e Verona per il vino, in virtù delle radici storiche che il dolce freddo affonda proprio nel Rinascimento Fiorentino con Buontalenti e Ruggeri.

RivaReno, realtà presente da un anno nel panorama gelatiero fiorentino, onora Firenze e le origini del “dolce più fresco” con due gusti: la Crema Fiorentina - ispirata alla originale ricetta del Buontalenti a base di tuorlo d'uovo, miele millefiori, essenze di arancio e scorza di limone e un tocco di Cointreau - e il gusto Leonardo, a base di pasta di pinoli e pinoli tostati di Pisa, in omaggio al Genio e alle mostre a esso dedicate, ospitate nel capoluogo toscano nei giorni del Festival.

Sia la Crema Fiorentina che Leonardo, hanno alla base un ingrediente comune, che li rende eccezionalmente setosi, vellutati e cremosi: il latte alpino della Valle Stura, munto quotidianamente nei pascoli di Demonte in provincia di Cuneo e pastorizzato una volta sola presso il caseificio, dove avviene la prima fase di preparazione delle miscele base – con il latte crudo – alle quali si aggiungono soltanto – nel laboratorio artigianale al momento della mantecazione - i selezionatissimi ingredienti rigorosamente made in Italy, immediatamente percettibili, riconoscibili, che non si perdono e non si confondono.

RivaReno sarà presente per tutti i giorni di manifestazione con uno stand al Villaggio del Gelato Artigianale in Piazza Pitti e i golosi di passaggio potranno assistere di persona alla preparazione del gelato "in tempo reale" oltre che assaggiare e coccolarsi con le piacevoli carezze di gusto del gelato RivaReno. Il nuovo volto della gelateria fiorentina, che si trova in Borgo degli Albizi 46/r rientra nel circuito delle gelaterie aderenti al Festival e presso le quali è possibile assaggiare usufruendo della Gelatocard.

Un po' di storia per gli appassionati del gelato:
Firenze ospita per la 2° volta la manifestazione dedicata al dolce freddo. Nel capoluogo toscanola nascita del gelato grazie al genio di Ruggeri e Buontalenti
Firenze, 16 maggio 2011 – Non è un caso se il Firenze Gelato Festival si svolge a Firenze. Proprio qui si è sviluppato il gelato più simile a come lo conosciamo oggi. Siamo nel periodo d’oro della città, nel Rinascimento, quando il pollivendolo - e cuoco a tempo perso - Ruggeri, in occasione della gara culinaria “il piatto più singolare che si fosse mai visto” organizzata dai Medici, prepara un dolcetto gelato che sbaraglia la concorrenza ed in breve divenne il vanto della cucina toscana.
Ruggeri diviene talmente celebre che Caterina de’ Medici, alla partenza del viaggio che l’avrebbe poi vista sposa del duca Enrico d’Orleans, futuro Re di Francia, lo vuole portare con sé, considerandolo l’unico pasticciere in grado di competere con i grandi e rinomati cuochi francesi.
Portato così a Marsiglia, durante il banchetto di nozze, Ruggeri fa conoscere ai colleghi d’Oltralpe il suo famoso gelato, la cui ricetta si basava su “ghiaccio all’acqua inzuccherata e profumata”.
Ruggeri presso la corte di Francia comincia a dare libero sfogo alla sua fantasia creando nuove forme di gelato, ma attirandosi l’invidia dei cuochi parigini. Un giorno decide così di scrivere la famosa ricetta segreta e di farla recapitare a Caterina come messaggio di congedo, informandola
che si apprestava a ritornare ai suoi polli abbandonando quella fama che lo aveva reso oggetto di troppe ostilità. Cuochi e pasticcieri al seguito di Caterina de’ Medici diffondono così il gelato in
tutta la Francia.
Ma non è solo Ruggeri il legame indissolubile che unisce Firenze e il gelato. Un nome ben più famoso evoca la storia del dolce freddo: è quello di Bernardo Buontalenti, noto architetto e scenografo presso la corte dei Medici con la passione per la cucina.
Per capire come mai ancora oggi le migliori gelaterie di Firenze propongono il gusto Buontalenti, occorre risalire a cinquecento anni fa: era il 1559 quando per il banchetto inaugurale della
Fortezza del Belvedere voluto da Cosimo I, il Buontalenti presentò una crema fredda a base di latte, miele, tuorlo d’uovo, un tocco di vino, aromatizzata con bergamotto, limoni ed arance. Una
formula che già allora stregò ospiti italiani ed internazionali dei signori di Firenze.
Prendendo il via da Firenze e dai suoi inventori del gelato, le creme fredde si sono poi diffuse nel mondo e hanno dato vita a vere e proprie imprese, come testimonia la storia del cuoco siciliano
Francesco Procopio dei Coltelli e del suo Cafè Procope, fino ad arrivare al 2010, con il capoluogo toscano di nuovo capitale mondiale del gelato.

Nicoletta Curradi

martedì 3 maggio 2011

RivaReno Day il 21 giugno per gli amanti del buon gelato




Il dolce più amato dagli italiani, è ormai risaputo, è senza dubbio il gelato: quasi il 90 % della popolazione del nostro paese consuma abitualmente gelato, di cui il 62 % è artigianale.la genuinità delle materie prime e la consistenza del gelato sono i fattori che influenzano la scelta dei consumatori. La catena di gelaterie in franchising RivaReno sta organizzando per il 21 giugno prossimo, giorno del solstizio d'estate, una manifestazione speciale in tutti i 9 punti vendita italiani con omaggi e sorprese. La catena RivaReno è nata dallo spirito imprenditoriale e dalla passione di Nicola Greco, ex manager di Fiat e Ducati, che insieme alla moglie Lynn Ya Ping, ex giornalista della BBC, sta conquistando piano piano la peenisola dei golosi, da Torino a Milano, da Ferrara a Milano Marittima, Firenze e Roma. A tutti coloro che acquisteranno il 21 giugno una vaschetta di gelato da almeno mezzo chilo verrà regalato un litro di latte montano della Valle Stura (provincia di Cuneo), lo stesso che viene utilizzato per produrre il gelato RivaReno e che conferisce allo stesso quella cremosità e quell'intensità che sono così riconoscibili. Il segreto dell'unicità del gelato RivaReno, così cremoso e vellutato, si basa su due elementi essenziali: la scelta accurata delle marerie prime, così ben selezionate e dosate, e la formazione del personale di preparazione e di vendita, che Nicola Greco segue in corsi specifici perché rispettino gli standard RivaReno. RivaReno significa quindi gelato d'autore per la professionalità e per il know how trasmesso con successo ai collaboratori e franchisee. Quindi ricerca costante di ingredienti naturali, qualità al top, gusti tradizionali italiani, innovazione, elevata freschezza fanno del gelato RivaReno un'esperienza sensoriale unica.

Info: www.rivareno.com

Nicoletta Curradi

venerdì 22 aprile 2011

Il pecorino di Sorano è "firmato"



Nome: Pecorino; Cognome: Firmato; nato: Sorano; cittadinanza: Maremma Toscana; Segni Particolari: Buono e genuino: è una vera “carta d’identità” quella che contraddistingue e pecorino e il “marzolino” firmato del caseificio sociale di Sorano (Gr).

L’iniziativa, che non ha precedenti in Italia (è stata brevettata per Unicoop Firenze), che è stata presentata il 21 aprile alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura, Gianni Salvadori, si propone di rendere tangibile ai consumatori fin dall’etichetta la “tracciabilità del prodotto”. Nella “carta d’identità” sono presenti anche le firme, con tanto di indirizzo, delle 18 aziende, tutte locali, che hanno prodotto il latte con il quale sono confezionati i formaggi dal Caseificio Sociale di Sorano.

“Un esempio – ha sottolineato l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Salvadori – che rende concreta la “filiera corta”. Si tratta di prodotti che vengono prodotti in Toscana, lavorati in Toscana, con latte di aziende toscane e venduti sui banchi della grande distribuzione toscana.

Quella del “pecorino firmato” è un’idea che rende trasparente e concreto per il consumatore il legame con il territorio e offre la garanzia che il prodotto ha subìto tre soli passaggi: allevatore, trasformatore, banco di vendita. E’ un esempio emblematico di quello che intendiamo per filiera corta e che vorremmo applicare a tutta l’agricoltura toscana: accordi fra produttori, trasformatori, soggetti che commercializzano, e dove ciascuno ha un giusto margine di guadagno. Ai consumatori si offre un prodotto genuino, di qualità e di cui è certa la provenienza.”
La filiera corta è uno dei punti principali dell’impegno della Regione Toscana che intende coniugare le esigenze di salubrità e di qualità dei consumatori con quelle di valorizzazione dei prodotti locali e di riequilibrio del reddito per i produttori. “Con i Pif, i piani integrati di filiera che abbiamo varato di recente – ha ricordato Salvadori – la Regione ha messo a disposizione 25 milioni sul Piano di Sviluppo Rurale, proprio per incentivare accordi fra i produttori, i trasformatori e gli altri soggetti della filera, come la distribuzione. Anche la zootecnia rientra nei Pif e per ogni progetto si possono ottenere fino a 2 milioni e 300 mila euro di finanziamento.”

Il caseificio sociale di Sorano, nato nel 1963, è una cooperativa che riunisce oggi 120 allevatori della provincia di Grosseto e Siena, con lo scopo di valorizzare la vocazione silvo pastorale del territorio.
Alla conferenza stampa erano presenti anche il sindaco di Sorano, Pierandrea Vanni, il presidente del caseificio di Sorano, Luciano Nucci, il rappresentante di Unicoop Firenze, soggetto per il quale “marzolino” e “pecorino” firmato sono stati realizzati in esclusiva, Marino Gori. Il rappresentante della grande distribuzione ha sottolineto l’ottimo succsso dell’iniziativa sui banchi di vendita.

Fabrizio Del Bimbo

martedì 19 aprile 2011

Il lucchese Alessio Biagi è il miglior Chef Emergente del Centro Italia


Alessio Biagi, trentenne, lucchese chef del ristorante “Canapone” di Grosseto è il Miglior Chef Emergente del Centro Italia edizione 2011. Ci ha messo l’ anima, ma anche le animelle, che con crema di patate e porri hanno convinto una giuria che annoverava tra l’ altro chef del calibro di Gianfranco Vissani, Lucio Pompili, Mauro Uliassi, altri giornalisti ed esperti in rappresentanza delle principali guide gastronomiche, e inoltre rappresentanti dell’ AIS e delle Istituzioni. In finale anche i bravissimi Marco Cameli del ristorante Mattia di San Benedetto del Tronto e Alessandro Cannata del ristorante Moma di Roma. Ancora una volta ha vinto uno chef in trasferta, a testimoniare l’assoluta imparzialità di questo Premio.
La gara ha avuto uno scenario d’eccezione, l’Antico Mercato di Fabriano reso particolarmente suggestivo dall’ allestimento scenografico, ed un’ altissima frequentazione non solo la domenica, come era prevedibile, ma anche il lunedì, giorno della finale. Ad arricchire l’evento anche l’ originale Asta del Pesce, organizzata da Flavio Cerioni in collaborazione con il mercato ittico di Fano e l’ esposizione dei vini e dei prodotti tipici della regione e non solo,con in testa il Salame di Fabriano. L’evento è stato fatto in collaborazione con la Regione Marche ed il comune di Fabriano
Questa manifestazione è la prima degli eventi “Emergente” che vedranno la gara dei giovani Chef attraversare l’ Italia in varie tappe: il Sud a Napoli 22-24 maggio, il Nord a Pavia 12-14 novembre, la finalissima a Roma 22-24 ottobre. Eventi che hanno il patrocinio e il contributo del Ministero delle Politiche Agricole. Inoltre ci saranno due eventi collegati: la giornata Emergente a Squisito di San Patrignano il 30 aprile e Emergente Trento 11-12 giugno.
“Emergente” è organizzato da Witaly e condotto da Luigi Cremona.



Le scorse edizioni del Premio hanno visto come Miglior Chef Emergente del Centro Italia:
2008 – Carmine Calò di Ascoli Piceno; 2009 – Nicola Fossaceca di San Salvo (CH); 2010 –Mattia Spadone di Civitella Casanova (PE).

Serietà, divertimento, passione, forti emozioni e anche una sana competitività hanno sempre reso unico questo evento, seguito sempre con entusiasmo ad ogni sua edizione.

Presenti per l’intera durata dell’evento Fratelli Berlucchi, La Collina dei Ciliegi, Tenute Costa e Filette, che accompagneranno “Witaly” per tutti gli eventi in programma nel 2011, gli Sponsor Tecnici, Scholtès per le cucine, Orved per le macchine sottovuoto, Le Creuset per le pentole in ghisa smaltata, Screwpull per accessori da vino e Mesa Argenti e le Aziende Vinicole ed Agroalimentari, Fazi Battaglia, Vini Moroder, Azienda Agricola Fattoria La Monacesca, Azienda Agricola Polini, Azienda Agricola Conte Leopardi Dittajuti, Casa Vinicola Gioacchino Garolfoli, Cantine Giorgio Lungarotti Distilleria Varnelli, Trionfi Honorati, Consorzio Promozione e Tutela del Salame, Verrigni – Antico Pastificio, La Pasta di Aldo, Cioccolato di Bruco e Dolciaria Quacquarini.



Nicoletta Curradi

domenica 17 aprile 2011

Il miglior chef emergente del Centro Italia 2011


Si svolge domenica 17 e lunedì 18 aprile 2011 il Premio Miglior Chef Emergente del Centro Italia, organizzato da Witaly con la collaborazione e il supporto della Regione Marche e del Comune di Fabriano, ideato e presentato dal giornalista enogastronomico Luigi Cremona, presso il caratteristico e pittoresco Mercato di Fabriano, in Piazza Del Mercato. In gara la domenica le regioni del centro divise in tre batterie: Lazio; Toscana-Umbria; Marche-Abruzzo. Il lunedì 18 si proclamerà il vincitore.

Presente all’evento il Presidente del Consorzio Ittico “Scirocco 36”, Flavio Cerioni, che interverrà per illustrare i criteri per fare la giusta scelta nel commercio all’ingrosso.

Il 15 aprile, presso la Regione Marche, ad Ancona, si è tenuta la conferenza stampa riguardo l’evento, in cui è intervenuto il Vicepresidente regionale, Paolo Petrini dicendo che: “Cibo e vino sono motivi di grande attrazione turistica, capaci di veicolare le infinite qualità della nostra regione e renderla nota anche per l’alto livello dell’enogastronomia. Grande merito di questa manifestazione è poi l’utilizzo, da regolamento, dei prodotti locali, anche quelli poveri e di stagione. Un messaggio coerente con la nostra politica di sostenere sempre le produzioni agricole del territorio, anche nelle mense scolastiche ed ospedaliere. In una fase economica critica come l’attuale, promuovere e favorire le produzioni del posto, i nostri vini e le tipicità, è un’opportunità che permette anche di consolidare l’identità regionale”.

Il Premio è un appuntamento atteso, una gara tra giovani chef, divisi per regione, selezionati dai migliori giornalisti enogastronomici di ciascun’area di riferimento, che compongono anche la prestigiosa giuria finale. Serietà, divertimento, passione, forti emozioni e anche una sana competitività hanno sempre reso unico questo evento, seguito sempre con entusiasmo ad ogni sua edizione. Ci saranno anche numerosi produttori del settore enoagroalimentare con una selezione dei migliori prodotti e vini del territorio, e delle regioni limitrofe. Sarà quindi un’occasione golosa e importante per i tanti operatori e appassionati, che seguono con attenzione l’evoluzione della Ristorazione italiana.



Le scorse edizioni hanno visto come Miglior Chef Emergente del Centro Italia:
2008 – Carmine Calò di Ascoli Piceno; 2009 – Nicola Fossaceca di San Salvo (CH); 2010 –Mattia Spadone di Civitella Casanova (PE).

Presenti per l’intera durata dell’evento Fratelli Berlucchi, La Collina dei Ciliegi, Tenute Costa e Filette, che accompagneranno “Witaly” per tutti gli eventi in programma nel 2011, gli Sponsor Tecnici, Scholtès per le cucine, Orved per le macchine sottovuoto, Le Creuset per le pentole in ghisa smaltata, Screwpull per accessori da vino e Mesa Argenti e le Aziende Vinicole ed Agroalimentari, Fazi Battaglia, Vini Moroder, Azienda Agricola Fattoria La Monacesca, Azienda Agricola Polini, Azienda Agricola Conte Leopardi Dittajuti, Casa Vinicola Gioacchino Garolfoli, Cantine Giorgio Lungarotti Distilleria Varnelli, Trionfi Honorati, Consorzio Promozione e Tutela del Salame, Verrigni – Antico Pastificio, La Pasta di Aldo, Cioccolato di Bruco e Dolciaria Quacquarini.


Ingresso gratuito ma controllato, orario: domenica 10.30-20.00 lunedì 13.00 – 18.00
Piazza del Mercato, Fabriano (AN)

Nicoletta Curardi

mercoledì 6 aprile 2011

E' uscito "Il libro delle frattaglie" di Leonardo Romanelli


Più volte annunciato e rimandato, finalmente è uscito per la Casa Editrice Romano il libro di Leonardo Romanelli che ha sempre decantato le frattaglie in ogni loro apparizione forma e consistenza (questa nella foto sono le braciole di poppa rifatte al pomodoro…). Il 5 aprile il libro è stato presentato nel luogo ideale, all' Osteria Tripperia Il Magazzino di Piazza della Passera..Tra le ricette e gli ingredienti presi in considerazione non solo frattaglie famose come lampredotto e fegatini ma anche le animelle, il polmone e le frattaglie di pesce, da poco riscoperte anche nella ristorazione di alto livello.

Fabrizio Del Bimbo

lunedì 4 aprile 2011

Nasce la prima guida online degli oli e delle aziende di eccellenza



Un vademecum con oltre cento varietà d’olio d’eccellenza, i migliori produttori e le aziende del territorio, e la comodità di avere tutto a portata di click. Sono queste le caratteristiche – riunite insieme – de “I luoghi del maestro d’olio”, prima guida internazionale online sull’olio extravergine d’oliva e sui territori degli oli franti nell’ultima produzione del 2010. Un progetto che nasce dall’idea di Fausto Borella, esperto di enogastronomia, che racconta oli e territori del nostro Paese, legando i mille sapori dell’extra vergine d’oliva italiano alla storia delle zone dove viene prodotto uno dei simboli del made in Italy. Novità assoluta della guida, la possibilità di consultare il materiale direttamente in rete, oltre al vantaggio di avere a disposizione un prodotto in costante aggiornamento. La guida può essere reperita soltanto sul sito www.iluoghidelmaestrodolio.it al costo di otto euro. Al momento dell’acquisto l’utente riceverà ‘user name’ e password per accedere ai contenuti da qualsiasi connessione. Non si tratta del classico manuale per conoscere gli oli d’eccellenza, ma di un vero e proprio prontuario turistico, che invita a viaggiare e vivere direttamente i luoghi dove gli oli vengono prodotti, apprezzando sia gli altri prodotti tipici, sia le bellezze del posto visitato. Per i veri appassionati, il lavoro di Fausto Borella contiene anche qualche consiglio su come mantenere inalterato nel tempo il caratteristico sapore delle varietà di olio sparse in tutta Italia, oltre agli abbinamenti gastronomici ‘ad hoc’. Nella guida trovano posto d’onore gli oli della Sicilia, quelli della Puglia – abbinabili a numerosi piatti – e quelli della Toscana, oltre a dodici aziende ‘eccellenti’ che hanno ottenuto la corona di ‘Maestro d’Olio’, riconoscimento attribuito da Fausto Borella ai migliori produttori d’olio. Tra questi, quattro sono in Toscana (Fattoria di Fubbiano a Lucca, Fonte Veneziana ad Arezzo, Fattoria di Felsina Berardenga, Clivio degli Ulivi a Capalbio), due in Sicilia (Planeta Menfi, Mandranova Palma di Montechiaro) e gli altri in Puglia (Fratelli Ferrara di Trani), Campania (Madonna Dell’Olivo a Serre), Umbria (Villa della Genga Poreta a Perugia), Trentino (Madonna delle Vittorie di Arco), Lombardia (Comincioli di Puegnano del Garda) e Veneto (San Casciano di Mezzane di Sotto). “Per ottenere un olio di grande livello – ricorda Fausto Borella - è comunque fondamentale che l’oliva sia portata al frantoio al massimo dodici ore dopo la raccolta”. La guida, già disponibile in tre lingue (italiano, inglese e tedesco), nelle prossime settimane sarà tradotta anche in francese e spagnolo.

Nicoletta Curradi

Nasce la prima guida online sugli oli e le aziende di eccellenza


Un vademecum con oltre cento varietà d’olio d’eccellenza, i migliori produttori e le aziende del territorio, e la comodità di avere tutto a portata di click. Sono queste le caratteristiche – riunite insieme – de “I luoghi del maestro d’olio”, prima guida internazionale online sull’olio extravergine d’oliva e sui territori degli oli franti nell’ultima produzione del 2010. Un progetto che nasce dall’idea di Fausto Borella, esperto di enogastronomia, che racconta oli e territori del nostro Paese, legando i mille sapori dell’extra vergine d’oliva italiano alla storia delle zone dove viene prodotto uno dei simboli del made in Italy. Novità assoluta della guida, la possibilità di consultare il materiale direttamente in rete, oltre al vantaggio di avere a disposizione un prodotto in costante aggiornamento. La guida può essere reperita soltanto sul sito www.iluoghidelmaestrodolio.it al costo di otto euro. Al momento dell’acquisto l’utente riceverà ‘user name’ e password per accedere ai contenuti da qualsiasi connessione. Non si tratta del classico manuale per conoscere gli oli d’eccellenza, ma di un vero e proprio prontuario turistico, che invita a viaggiare e vivere direttamente i luoghi dove gli oli vengono prodotti, apprezzando sia gli altri prodotti tipici, sia le bellezze del posto visitato. Per i veri appassionati, il lavoro di Fausto Borella contiene anche qualche consiglio su come mantenere inalterato nel tempo il caratteristico sapore delle varietà di olio sparse in tutta Italia, oltre agli abbinamenti gastronomici ‘ad hoc’. Nella guida trovano posto d’onore gli oli della Sicilia, quelli della Puglia – abbinabili a numerosi piatti – e quelli della Toscana, oltre a dodici aziende ‘eccellenti’ che hanno ottenuto la corona di ‘Maestro d’Olio’, riconoscimento attribuito da Fausto Borella ai migliori produttori d’olio. Tra questi, quattro sono in Toscana (Fattoria di Fubbiano a Lucca, Fonte Veneziana ad Arezzo, Fattoria di Felsina Berardenga, Clivio degli Ulivi a Capalbio), due in Sicilia (Planeta Menfi, Mandranova Palma di Montechiaro) e gli altri in Puglia (Fratelli Ferrara di Trani), Campania (Madonna Dell’Olivo a Serre), Umbria (Villa della Genga Poreta a Perugia), Trentino (Madonna delle Vittorie di Arco), Lombardia (Comincioli di Puegnano del Garda) e Veneto (San Casciano di Mezzane di Sotto). “Per ottenere un olio di grande livello – ricorda Fausto Borella - è comunque fondamentale che l’oliva sia portata al frantoio al massimo dodici ore dopo la raccolta”. La guida, già disponibile in tre lingue (italiano, inglese e tedesco), nelle prossime settimane sarà tradotta anche in francese e spagnolo.

Nicoletta Curradi

venerdì 18 marzo 2011

Firenze risponde ...di gusto a Taste!


La settimana di eventi di Taste si è conclusa ieri con numeri e un bilancio da grande successo. Nei tre giorni del salone (Firenze, 12-14 marzo 2011) sono state in totale 12.000 circa le presenze registrate alla Stazione Leopolda, con un aumento del 20% rispetto all’ultima edizione (erano stati 10.000 i visitatori totali nel marzo 2010).
A questi numeri si aggiungono quelli del pubblico numerosissimo che ha partecipato ai 100 eventi del FuoriDiTaste, il programma off del salone che ha animato la città e i suoi luoghi più caldi, con cene e degustazioni a tema, spettacoli e performance creative, eventi e modi nuovi di presentare il cibo di qualità, e di discutere di idee attorno al gusto.

“Taste cresce e si consolida come appuntamento di riferimento in Italia - e non solo - per la cultura del cibo di qualità”, afferma l’amministratore delegato di Pitti Immagine Raffaello Napoleone. “Questa edizione ne è l’ennesima conferma: tutte le aziende espositrici ci hanno parlato di un pubblico di visitatori di altissimo livello, sia tra gli operatori del settore sia tra gli appassionati di cibo e prodotti di enogastronomica di nicchia. E oltre alla crescita nelle presenze complessive, quello di cui siamo ancor più soddisfatti sono i numeri e la qualità dei compratori e degli operatori del settore intervenuti. In totale abbiamo avuto 1.600 compratori in tre giorni, e tra questi un numero crescente di buyer esteri, coi numeri più alti da Stati Uniti, Germania, Svizzera, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Giappone, Russia e Brasile. Segno che Taste è sempre di più una piattaforma in cui fare contatti commerciali, e proporre i propri prodotti ai buyer internazionali della distribuzione food and wine di fascia alta”.

“Tutti, sia gli operatori sia il pubblico di appassionati, hanno partecipato con entusiasmo al tour tra le 250 aziende di Taste – aggiunge Agostino Poletto, direttore marketing di Pitti Immagine – apprezzando l’abbinamento tra design e cibo e la cura negli allestimenti. Tutto ciò ha reso la scoperta dei prodotti un’esperienza coinvolgente, creando un’atmosfera rilassata e di vero benessere. Così come sono piaciuti i progetti speciali alla Leopolda: l’allestimento del Risto-Taste proposto da Italesse assieme al designer Luca Nichetto, il “mercato di carta” di Guido Tommasi Editore, le mostre fotografiche dei magazine “Sette” e “IO Donna” del Gruppo Rcs, e del settimanale DLa Repubblica. Anche gli eventi del calendario “FuoriDiTaste” hanno fatto sempre il tutto esaurito. Crediamo davvero che Firenze, per la sua tradizione ma anche per la ricerca contemporanea sul cibo, sia davvero una delle capitali mondiali del gusto, e vogliamo che la città diventi sempre più un tutt’uno con Taste”.
Hanno avuto una partecipazione incredibile di pubblico anche gli incontri e le degustazioni con i Grandi Vecchi del Vino, gli uomini che hanno fatto la storia enologica italiana, e il Ring sul pane con i Cavalieri della Cucina Italiana, con protagonisti alcuni degli chef più blasonati della penisola alle prese con un tema chiave della nostra cultura gastronomica.

“Il successo di Taste sta proprio nelle presenze qualificate di pubblico, che non hanno eguali nel panorama delle manifestazioni di questo settore – aggiunge Davide Paolini, gastronauta e ideatore del salone – e che evidentemente a Firenze trovano una selezione davvero di qualità di produttori diretti.”

Una nota curiosa a chiusura: il Taste Shop, il grande department store del gusto con cui si conclude il tour di Taste, e che rappresenta una delle peculiarità del salone, ha battuto ogni record, vendendo oltre 21.000 prodotti.


Fabrizio Del Bimbo

martedì 15 marzo 2011

Serata slovena al Ristorante Onice di Villa La Vedetta a Firenze


L’ambiente lussuoso ed elegante, il servizio impeccabile, la ricca carta dei vini concentrata soprattutto sui rossi importanti della Toscana, l’ottima preparazione dello Chef con le sue soluzioni elaborate, ma equilibrate, sono valse all’Onice Lounge & Restaurant dell’Hotel Villa La Vedetta (www.concertohotels.com) molteplici segnalazioni e riconoscimenti su guide nazionali ed internazionali dedicate alla ristorazione di alta qualità.
Dal giardino con grande piscina e angolo Jacuzzi per 20 persone, 2 luminose porte finestre ad arco immettono al ristorante. Sotto una volta a botte, sedie e divanetti imbottiti di raso circondano tavolini in cristallo e coccodrillo, in sofisticate tonalità grigio, avorio e crema con tocchi rosso ciliegia. Il bar ha un suo spazio dedicato, dove spicca un bancone di onice color miele chiarissimo su base trasparente illuminata dall’interno, creando uno spazio ideale per favorire l’incontro e la socializzazione fra gli ospiti. La dimensione trasparente è accentuata anche dalle mensole in plexiglass per le bottiglie.
Nei piatti presentati dallo chef Stefano Santo vi p commistione di stili e gusti tra diverse culture, uso sapiente e calibrato delle spezie, che danno vita ad una cucina innovativa ed al tempo stesso tradizionale, arricchita anche da presentazioni ad effetto.
L’Onice Lunge & restaurant organizza spesso serate a tema, come quella dello scorso 11 marzo, dedicata alla Slovenia, ai suoi piatti ed ai suoi vini. Lo chef Santo ed il suo “collega” sloveno Matej hanno deliziato gli ospiti con una serie di piatti tipici creati con raffinatezza ed innovazione. Tra le specialità italiane spiccava no le capesante con pancetta ed insalatina di sedano rapa, mentre il “piatto forte” sloveno, apprezzato da molti per il gusto e l’originalità, è stato il filetto di muflone in crosta di caffè e ginepro. I piatti erano accompagnati da vini sloveni dell’azienda Cotar di Komen (www.cotar.si): Spimamnte rosso del terrano, Vitovska 2007, Malvasia 2006.

Fabrizio Del Bimbo

Con Mokarico un caffé con l'Artusi a Firenze


Nel centenario della sua scomparsa un appuntamento dedicato a Pellegrino Artusi inaugura il calendario di festeggiamenti che per tutto il 2011 celebreranno l'Anno Artusiano. UN CAFFE' CON L'ARTUSI è il nome dell'iniziativa fortemente voluta da Marco Paladini, presidente della torrefazione fiorentina Caffè Mokarico (www.mokarico.com), che ha deciso di ricordare la figura del grande gastronomo romagnolo che a lungo visse e amò Firenze con una Riserva Speciale ispirata alla ricetta lasciata in eredità dallo stesso Artusi nella sua opera "La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene" datata 1891: tutt'ora il libro più famoso e letto sulla cucina italiana, quello da cui tutti i grandi cuochi dell'ultimo secolo hanno tratto ispirazioni e suggerimenti.

La presentazione in anteprima della Riserva Speciale, inserita nel calendario Fuori di Taste si è svolta davanti ad un numeroso pubblico il 12 marzo presso il Chiostro della Casa della Creatività di Firenze in Vicolo di S. Maria Maggiore 1, è stata impreziosita da un momento di grande interesse e prestigio.

Per l'occasione Marco Paladini ha infatti chiamato a raccolta una platea di grandi ospiti, coinvolgendoli in un insolito ed originale incontro aperto al pubblico dove consigli e curiosità sul mondo del caffè si sono intrecciati a luoghi, aneddoti e storie legate a Firenze, in un viaggio tra vecchie e nuove tendenze di servizio e consumo. Sono intervenuti BEPPE BIGAZZI, popolarissimo volto televisivo e grande esperto di cucina, autore di numerose pubblicazioni a tema gastronomico; LEONARDO ROMANELLI, critico enogastronomico fiorentino, giornalista televisivo e protagonista della trasmissione "Chef per un giorno" in onda su La7; ELISABETTA CIANFANELLI, Assessore al turismo in rappresentanza del Comune di Firenze. Oltre ovviamente allo stesso MARCO PALADINI. A moderare c'era ANNA MARIA TOSSANI, conduttrice televisiva della fortunatissima trasmissione "Aspettando il TG", in onda su Italia 7.

Al termine dell'incontro un assaggio della nuova miscela firmata Mokarico, accompagnata da dolci artusiani realizzati dallo chef STEFANO PINCIAROLI del ristorante PS a Cerreto Guidi.

Nicoletta Curradi

sabato 12 marzo 2011

Nuovo look per il Caffé Donnini di Firenze




I lavori di ristrutturazione sono durati quasi un mese. Ma quello con cui oggi, 12 marzo, il Bar Donnini – storico locale di piazza della Repubblica – si ripresenta alla clientela fiorentina e turistica è soprattutto uno spirito nuovo. A cambiare non sono infatti soltanto le proposte gastronomiche del locale, che alla tradizionale offerta di pezzi dolci e salati accompagnano adesso un vero e proprio menù da ristorante (con portate sia di carne che di pesce, e una carta dei vini che in città non teme concorrenza), ma anche gli arredi. Grazie a una collaborazione con Foto Locchi, autentico scrigno delle immagini della Firenze del passato, appese alle pareti del bar Donnini troveranno posto immagini storiche della città e dei suoi protagonisti. Una mostra di istantanee suggestive risalenti agli anni Trenta, quando già il bar Donnini – nato nel 1894 – era un frequentato luogo di ritrovo della Firenze “in”.
Ma soprattutto, il bar si ripresenta alla città con una nuova “mission”: riportare i gourmet fiorentini in piazza della Repubblica, senza colpirli nel portafogli. E' l'obiettivo dei nuovi titolari, che dalle parole passano subito ai fatti: sabato farà il suo debutto una fidelity card con la quale ogni tre caffè consumati al banco verrà offerto uno sconto del 25% sui servizi ai tavoli.
Il primo capitolo del nuovo corso si scriverà sabato 12 marzo, quando – a partire dalle 16 e fino a tarda sera – il bar Donnini aprirà le sue porte alla cittadinanza, con un delizioso buffet e musica dal vivo. Durante l'intera giornata sarà inoltre possibile effettuare una donazione alla fondazione dell'ospedale pediatrico Meyer.

Per info: caffedonnini@libero.it
338/5624777

Fabrizio Del Bimbo