mercoledì 29 gennaio 2020

Lo chef Andrea Pasqualucci si aggiudica la 7/a edizione del Sina Chef's Cup Contest


Nel nuovo ristorante “Il Giardino” dell’hotel SINA Villa Medici di Firenze si è conclusa la settima edizione della gara che ha visto sfidarsi lungo la penisola coppie di chef stellati con ricette ispirate al design

Il 28 gennaio, nel nuovo ristorante “Il Giardino” dell’hotel SINA Villa Medici di Firenze, è andata in scena la finale di Sina Chef’s Cup Contest, la gara tra coppie di chef stellati. Dopo l’arte, i film, le fiabe, i fumetti, la moda e la musica, è stato il design ad aver ispirato i 14 chef stellati in gara nella creazione di ricette inedite e originali in un percorso di 7 tappe lungo la penisola.
A sfidarsi nella  settima edizione  la coppia che ha ottenuto il punteggio più alto in gara (96/100): lo chef Andrea Pasqualucci (ristorante Moma di Roma, una stella Michelin) con l'antipasto “BaccalArt” ispirato a Jackson Pollock e lo chef Andrea Larossa (ristorante Larossa di Alba, una stella Michelin) con la ricetta del secondo intitolato “Ultrapurple” e ispirato al pigmento color porpora.
Allo chef resident Luigi Incrocci del nuovo ristorante “Il Giardino” dell’hotel SINA Villa Medici nel cuore di Firenze è stata affidata la ricetta del primo e del dessert: "Colori in simbiosi" ispirata alle opere dell'artista Sandro Chia e "Angolo senza spigoli", omaggio all'arte di Simone Lingua.

                    Baccal'art


A fine serata si è potuto conoscere il responso della giuria, formata da giornalisti ed esperti del settore secondo i criteri di aderenza al tema scelto, bontà del piatto, rapporto qualità-prezzo, valore estetico e artistico. Il vincitore con 91/100 è stato lo chef Andrea Pasqualucci. Lo chef Andrea Larossa ha ottenuto un punteggio di poco inferiore, 89/100.
In 11 mesi la gara di show cooking iniziata a Roma ha visto protagoniste coppie di chef stellati in tour in Italia che con le loro creazioni si sono ispirati al design per coinvolgere, divertire e far gustare piatti inediti al pubblico partecipante, in una sfida gourmet. La competizione nasce proprio dall'idea che, oggi, l'enogastronomia è una vera e propria forma d'arte, con la possibilità da parte del pubblico, in questo caso, di assaporare letteralmente le "opere d'arte" degli "artisti" chef.
Sulla tavola l'etichetta nera dell'acqua Ferrarelle Maxima - l'unica acqua effervescente naturale rinforzata con il gas della sua sorgente, creata proprio per l'alta ristorazione, nelle storiche sorgenti di Ferrarelle a Riardo -, insieme al Prosecco di alta qualità Frattina - che nasce dalla selezione di uve da alcuni tra i territori più vocati nelle zone di produzione della D.O.C.G. al confine tra Veneto e Friuli - e al mirto Zedda Piras, il tipico liquore ottenuto solo con bacche fresche di mirto che da oltre un secolo e mezzo è simbolo della Sardegna.
Lo show cooking è stato realizzato grazie alla tecnologia della scuola di cucina e pasticceria Les Chefs Blancs.
Dopo la proclamazione del vincitore della settima edizione di Sina Chef’s Cup Contest, è stata annunciata la prossima edizione, l'ottava, che avrà come tema d'ispirazione delle ricette degli chef "i monumenti". Prima tappa dell'ottava edizione di Sina Chef’s Cup Contest sarà Roma al The Flair - Rooftop Restaurant del centralissimo Sina Bernini Bristol.
Palcoscenico d'eccellenza, gli alberghi del gruppo SINA HOTELS, che sin dagli esordi hanno abbracciato l'evento, quali interpreti della tradizione squisitamente italiana fatta di storia, cultura, arte, lusso ed eccellenza: SINA Villa Medici a Firenze, SINA Bernini Bristol a Roma, SINA Centurion Palace e SINA Palazzo Sant'Angelo a Venezia, SINA Brufani a Perugia, SINA Villa Matilde a Romano Canavese (TO), SINA The Gray e SINA De La Ville a Milano, SINA Maria Luigia a Parma, SINA Astor a Viareggio e SINA Flora a Capri.
Partner d’eccezione di SINA Chefs' Cup Contest si conferma Diners Club, la prima carta di credito al mondo e in Italia con oltre 60 anni di storia, nata proprio nell’alta ristorazione per offrire privilegi unici ed esclusivi ai propri Soci.
Per gli appassionati, quest'anno la possibilità di "assaporare" le ricette direttamente dalla voce degli chef, in collegamento radio con il programma di Radio Godot "Foodie in Town"

Nicoletta Curradi 

Foto di Fabrizio Del Bimbo 






domenica 19 gennaio 2020

Un anno di successi per Caffè Lietta


I festeggiamenti il 19 gennaio
nella caffetteria-giardino
con i vinili delle Ladies Collage e un calice per assaporare tutte le novità del nuovo anno
Dal babà in vasocottura alla spalmabile di cioccolato al Chianti degli Dei, fino ai cosmetici naturali


Un anno di bontà dolci e salate, di pranzi espressi in un’atmosfera parigina, aperitivi dal gusto tutto italiano, graziosi bouquet e riconoscimenti da parte delle principali guide di settore: Caffè Lietta, la caffetteria-giardino sotto i portici di piazza della Libertà, gestita da Francesca e Lucilla Tacconi, spegne la prima candelina. E lo ha fatto con una serata speciale, di ringraziamento per i propri clienti affezionati e per chi lo ha appena scoperto: l’appuntamento si è svolto il 19 gennaio, con il djset delle Ladies Collage e un calice di bollicine per assaporare tutte le novità del nuovo anno.

Tra queste il babà in vasocottura, star delle feste natalizie, frutto di un’intera giornata di lavorazione, disponibile in formato da 500 gr, istruzioni per l’uso comprese, per gustarlo a casa fino a un anno dopo. Ma anche le spalmabili al pistacchio, al gianduia e al cioccolato, tra cui quella che prevede l’aggiunta di vino Chianti degli Dei, tutte prodotte nel laboratorio di pasticceria ospitato dal piano soppalcato, a vista sulla sala. I best seller restano gli intramontabili “piruli”, sempre diversi i gusti disponibili giorno per giorno, a seconda degli ingredienti di stagione e dell’estro dei pasticceri: cioccolato e pistacchio, caramello salato, frutti di bosco freschi, mela e cannella.



D’altronde tutto il trascorrere delle stagioni segna Caffè Lietta in ogni dettaglio: negli allestimenti verdi che cambiano di stagione in stagione, nelle composizioni floreali realizzate con fiori freschi e verde raccolto nel bosco di casa e acquistabili in caffetteria, oltre che negli ingredienti. Ma anche negli elementi che decorano gli interni dal sapore vintage: con l’aiuto dell’amico architetto Leopoldo Vezzoni, Lucilla e Francesca hanno pensato l’intero concept, dagli arredi al bancone lungo 12 metri, fino al logo con motivo floreale che si ripete su tavoli e packaging, e amano introdurre nuovi oggetti pescati qua e là tra atelier di antiquariato, second hand e designer eclettici. Pezzi di un progetto che possono essere acquistati su richiesta, contribuendo al continuo rinnovamento del locale.
Caffè Lietta nasce dall’esperienza di Francesca e Lucilla Tacconi, figlie di Lietta Cavalli, da cui la caffetteria trae nome e ispirazione. Artista, visionaria, sperimentatrice che negli anni Settanta e Ottanta ha avuto un grande successo personale, creando una particolare moda senza tempo, ancora oggi celebrata nei musei del costume nel mondo. Per le due sorelle, oggi socie sul lavoro, Lietta Cavalli è stata guida e modello per lo sviluppo di un luogo poliedrico, che mette al centro della proposta la qualità e lo stile.
Con 150 metri quadrati di superficie al pubblico e 45 posti a sedere la caffetteria trova il suo punto di forza non solo nell’offerta dolce, dalla colazione fino a sera, ma anche nella pausa pranzo, caratterizzata da un’offerta di primi espressi, dove non manca mai una zuppa calda e nell’aperitivo. Un “aperitivo vero”, come lo chiamano Francesca e Lucilla Tacconi, che inizia attorno alle 18 per terminare alle 20.30. Protagonisti indiscussi i cocktail tutti italiani come il Negroni Lietta, realizzato con vermouth, bitter e Ginarte prodotto da un’azienda di famiglia.
Caffè Lietta ha recentemente attivato anche una sala al piano inferiore, disponibile per eventi privati come corsi, workshop, incontri di lavoro. Ulteriore settore in pieno sviluppo è quello dei servizi di catering per eventi. Novità anche sul fronte cosmetici naturaliprodotti ad hoc per Caffè Lietta e ispirati ai profumi della pasticceria: oltre al balsamo per il corpo che profuma di crea pasticcera e allo scrub dalle note agrumate, è arrivata la crema mani alla vaniglia, anche in formato borsetta da 30 ml.


Caffè Lietta
Piazza della Libertà 6/7/8 rosso (lato Lavagnini-Matteotti)
tel. 055 269 6874 - info@caffelietta.it

 Nicoletta Curradi
Fabrizio Del Bimbo 

venerdì 10 gennaio 2020

A Sant'Agata di Puglia trionfa il gusto

Visitando l'entroterra del Gargano e addentrandosi nella Daunia, non si può mancare una visita al bellissimo borgo di Sant'Agata di Puglia, che nel periodo natalizio sembra veramente un presepe: la chiesa Madre di San Nicola, le luminarie animate e musicali, il castello imperiale sulla cima del colle, il tutto imbiancato da un leggero strato di neve.


Dato il rigido  clima di montagna, meglio rifugiarsi in qualche locale per gustare la cucina tipica di Sant'Agata di Puglia. 



Ecco alcuni piatti da provare.  Per primo piatto, oltre agli strascenete o orecchiette alle cime di rapa, clasdiche pugliesi, a Sant'Agata si cucinano i  cavajuóle, che sono ravioli ripieni di ricotta dolce, una pasta ripiena dal sapore  antico, che può essere servita a tavola in diversi modi, per esempio con sugo di pomodoro. Un accostamento molto particolare in quanto il sapore aspro dei pomodori contrasta  piacevolmente con il ripieno di ricotta dolce.
Come secondo piatto si consigliano 
i torcinelli: sono involtini di budella ripieni di interiora, formaggio grattugiato, prezzemolo, menta, rosmarino, aglio e pepe oppure ripieni di salsiccia.Sono normalmente cotti alla brace, al forno con patate e lampascioni, tipici vegetali pugliesi, o nel ragù.

Come secondo piatto si propone anche un formaggio tipico, il caciocavallo, da servire fuso in padella, al forno o alla piastra, con contorno di lampascioni.



Come dessert tipicamente natalizio ecco i  susumelli.
Sono dolci che si preparano alla Vigilia di Natale per festeggiare la nascita di Gesù.
Si presentano con una forma molto particolare e una superficie zigrinata, ottenuta mediante l’utilizzo di una grattugia. In passato si utilizzava la base delle ceste di vimini.
Una volta fritti nell’olio bollente, sono decorati con miele e mandorle tritate. 

Clio Bistrot Tel. 0881 317130
Cantina  della Canonica  Tel. 0881 984026

Nicoletta Curradi