mercoledì 29 dicembre 2021

Il menù invernale del ristorante Mimesi di Dimora Palanca






Con l’inizio “vero” della stagione fredda arriva anche il menù invernale del ristorante Mimesi, nuovo indirizzo di fine dining di Firenze. Creato dal giovane talento Giovanni Cerroni (allievo di due pezzi da 90 quali Andoni Luis Aduriz e Terry Giacomello), che ha portato nel capoluogo toscano un’inedita proposta meravigliosamente contemporanea e frutto di un’ispirata perizia tecnica di respiro internazionale, il nuovo menù rinnova l’amore dello chef per la stagionalità, la rotondità delle fragranze, le materie prime locali. E con una manifesta predilezione per i prodotti che tengano in considerazione gli aspetti etici da cui il cibo non dovrebbe più prescindere.


Tutela ambientale e sostenibilità sociale, in primis, temi che Cerroni sottolinea di avere a cuore. In questo nuovo menù, per esempio, lo si vede, oltre che nella riconferma dei prodotti bio, anche nella scelta delle grandi pezzature del pescato locale, che sono funzionali al rispetto del ciclo vitale del pesce.


“Super Io, Io ed Es”, tre formule da 5, 7 e 9 portate. In evidenza: vegetali fortissimi e protagonisti di molti piatti


Come per la precedente edizione, la formula di Cerroni prevede tre diverse intriganti proposte di degustazione – Super Io, Io ed Es, rispettivamente da 5, 7 e 9 portate – e, partendo dalla stagionalità, crea per i commensali un percorso di gusto in perfetto equilibrio tra il piacere di ritrovarsi in certi sapori e il senso di sorpresa legato (anche) alla magia che scaturisce dalla conoscenza della chimica degli alimenti. Lo chef l’ha fatta propria e ama utilizzarla, con precisione e divertita “leggerezza”. Anche ispirandosi a quel “Make it new” di derivazione modernista, che ama ricordare e tenere sempre presente.


Il “nuovo” di Cerroni non è mai, però, un esercizio di stile autoreferenziale, con cui un certo tipo di fine dining vuole forse intimidire un po’ gli ospiti. È intensamente materico, sinestetico, ma solo per creare godimento, e pieno di passione. Per i vegetali, per esempio, visti come ingredienti nobili e non di contorno. 


In questa carta da mesi freddi ci sono cardoncelli, cavolfiori, carciofi, topinambur, porri, verze, patate, levistico, pere, agrumi (bergamotto e limone nero), laddove possibile, solo di provenienza locale. Cerroni li adora, sa trattarli; si sente e si vede nella nettezza pienissima delle fragranze, nella padronanza delle note acide che “portano avanti” con grande agio il percorso di degustazione, nell’originalità degli accostamenti, nei giochi con le diverse consistenze e nei colori. E in processi come l’originale demi glace vegetariana per ogni singolo ingrediente, appunto, vegetale o l’utilizzo della calce per arrivare a certe croccantezze. 


Anche per questo nuovo menù si potrebbe parlare, quindi, di una cucina “estrattiva” che vuole portare al palato tutta, ma proprio tutta la forza di un ingrediente scelto, lavorato e servito con grande amore.



I piatti


Le tre carte partono proprio dai vegetali con due delizie di contrasti come “Fungo, levistico e radice di prezzemolo” e “Cavolfiore, mandorla e latticello”. Quella da 5 piatti, asse portante della proposta, prosegue con la magnifica pasta ripiena “Cappelletto al topinambur, carciofi e limone nero”, “Ombrina, funghi e porro”, concludendosi con un dolce incentrato su un vegetale, la freschissima “Pera… no waste!”, nome che è una chiarissima dichiarazione di intenti.


Ricetta manifesto che non conosce stagionalità e che Cerroni ripropone nei menu da 7 e 9 portate il “Risotto alle ostriche affumicate e shiso”. Unico piatto di carne è l’“Agnello con verza e patate” e nella carta più lunga, dopo il fungo e il cavolfiore, a introduzione di pasta ripiena e risotto, c’è l’intensa sapidità marina della “Seppia con ricci e bergamotto”.


Ogni menù viene aperto con il saluto dalla cucina che è un divertissement di amuse bouche per tutti i sensi, come il fake croissant con chantilly al rafano e uova di salmone, serviti su piccoli cubi di marmo, ovviamente, toscano. E chiuso con la leggera dolcezza di una delicata piccola pasticceria.


Per chi lo desidera, naturalmente, il ristorante propone per ogni piatto l’abbinamento con i vini scelti dalla lista costantemente aggiornata che, con un interessante processo di ricerca, spazia tra Toscana, Italia e alcune selezionate etichette estere.


Fortemente consigliato prima di dare avvio alla serata, un cocktail nel lounge bar: spiriti pregiati, miscelati con maestria e originalità in un pairing ideale con ciò che seguirà!


Inaugurato lo scorso agosto, in via della Scala, all’ombra degli stucchi e degli affreschi ottocenteschi riemersi con la ristrutturazione di una villa della Firenze capitale del Regno d’Italia, Mimesi è il cuore del piccolo e prezioso 5 stelle di charme Dimora Palanca, che ha ridato bellezza e vita a un edificio ingiustamente negletto a pochi passi dalla cupola del Brunelleschi.



Prezzi a partire da euro 95, bevande escluse.

Per info e prenotazioni: www.mimesirestaurant.com 


Nicoletta Currradi


domenica 19 dicembre 2021

Panettone al Gin Peter in Florence è quello giusto per il prossimo Natale





 Un dolce tipico in grado di rassicurare l’animo alle prese con le incertezze pandemiche, ma al tempo stesso risvegliare la voglia di fare festa e di pensare a un futuro più sereno: il Natale 2021 sarà all’insegna del comfort food con un twist, per risvegliarsi dalla pandemia.  Nasce così il Panettone col Gin, frutto della collaborazione tra due insegne affermate tra i gourmand: Forno Brisa e Peter in Florence. 

Peter in Florence, primo gin completamente Made in Tuscany, London Dry distillato alle porte di Firenze con un alambicco appositamente creato e 14 botaniche quasi interamente raccolte in Toscana, ha infatti aderito all’iniziativa di Forno Brisa, storica bakery bolognese che quest’anno ha deciso di affiancare alla linea classica di produzioni natalizie una linea Remix, realizzata con il contributo “degli amici”, aziende che condividono valori e modalità produttive. 

Peter in Florence è anche detto il “Gin dell’eleganza” per il particolare uso dell’Iris, il Giglio simbolo della città di Firenze: nel processo di distillazione, che avviene per infusione, non viene utilizzata solo la radice del celebre fiore violaceo, ma anche il petalo, raccolto fresco e crioconservato per essere sempre pronto all’uso durante l’anno. La microdistilleria di Peter è ospitata da Podere Castellare, resort sulle colline del Chianti Rufina, dove nasce la tradizione del gin italiano dei monaci di Vallombrosa. 

Oltre all’Iris, tra le botaniche del gin Peter in Florencde compaiono piante tipiche del territorio toscano, quale il ginepro: non molti sanno, infatti, che il ginepro toscano è il più richiesto per la produzione di gin a livello mondiale. Aromi che oggi profumano uno dei dolci più consumati sotto l’albero, grazie alla collaborazione con Forno Brisa. Tutti gli impasti sono lavorati con ingredienti naturali: farine selezionate, uova fresche di filiera, burro di centrifuga, zucchero di canna, lievito madre, canditi artigianali e caffè e cioccolato del lab del Forno.  

“Dopo il lungo tempo trascorso ognuno nei propri laboratori – dichiara Davide Sarti, uno dei fondatori del Forno Brisa - sentivamo l’esigenza di dedicare energie creative alla rete: diverse realtà ci hanno proposto di progettare insieme il panettone e abbiamo cominciato assieme a quegli amici a cui ci lega un’affinità speciale, di visione e coerenza”. 

“Siamo particolarmente felici di questa partnership, una collaborazione – dichiara Patrizio Pandolfi e Patrick Hoffer, fondatori di Peter in Florence - in grado di ampliare la conoscenza di un distillato artigianale e di eccellenza verso un pubblico consapevole dei valori espressi di questa produzione: qualità, territorio, innovazione”. 

La linea Remix, come quella classica, sarà disponibile sia nei locali dei partner che negli store di Forno Brisa e online su www.fornobrisa.it.

PETER IN FLORENCE è un London Dry Gin realizzato completamente in Toscana grazie all’utilizzo del primo alambicco carterhead presente in Italia, riprodotto fedelmente seguendo il del progetto originale del 1831. Il risultato è un elegante mix di 14 botaniche, con particolare risalto al fiore di Iris, simbolo della città di Firenze fin dal IX secolo da sempre sinonimo di eleganza e purezza, e al ginepro, pianta caratteristica delle colline fiorentine. La microdistilleria si trova all’interno di Podere Castellare, eco resort adagiato sulle colline fiorentine, a Pelago. Gli ingredienti provengono tutti dalla Toscana, dove crescono le migliori materie prime per l’aromatizzazione del gin, fatta eccezione per alcune botaniche non reperibili in Italia. 

È stato davvero piacevole assaggiare il panettone al Gin accompagnato dal cocktail "Peter merita Santa" a base di Gin, zenzero fresco, lime, essenza di chiodi di garofano e ginger ale, seguito da una tazzina di specialty coffee indiano Thogarihunkal, novità natalizia di  Ditta Artigianale S. Ambrogio.



Fabrizio Del Bimbo

mercoledì 8 dicembre 2021

Il panettone del Sophia Loren Restaurant si fa in quattro





Al Sophia Loren Restaurant nasce dalle mani di Gennaro Esposito , una  leccornia esclusiva, ideata in quattro varianti: un’interpretazione del tradizionale panettone natalizio, all’albicocca, ai frutti di bosco, al cioccolato al latte. Una ricetta unica che delizia il palato con un impasto dai profumi ed i sapori singolari, espressione di una lievitazione di trentasei ore che evita l’uso di conservanti. I panettoni (prezzo al pubblico 49,50 euro) saranno consegnati in una bella ed elegante cappelliera realizzata ad hoc.






Come si può servire questo panettone? L'abbinamento perfetto è con un calice di champagne Lallier.





Nicoletta Currradi


giovedì 2 dicembre 2021

Marco d’Oggiono Prosciutti accende il Vostro Natale


Con l’avvicinarsi del Natale, arriva anche il momento in cui ogni famiglia inizia a pensare al Menù delle Feste da proporre ai propri ospiti e ai propri cari.




Per il 2021, infatti, Marco D’Oggiono Prosciutti (www.marcodoggiono.com) - azienda storica e famigliare ad Oggiono, in provincia di Lecco, che con passione ed esperienza produce prosciutti ed è rinomata per il suo prosciutto crudo dolce e buono – suggerisce alcuni prodotti che non possono mancare sulle tavole italiane per rendere il Natale davvero magico e speciale ed in linea con la miglior tradizione italiana.


L’azienda brianzola propone i salumi buoni e puliti con cui festeggiare a tavola il Natale. Parola d’ordine? Tradizione e innovazione nel piatto. Marco D’Oggiono Prosciutti rincorre da sempre la qualità e l’originalità senza distaccarsi mai troppo dai valori e dalla tradizionalità dei propri prodotti. Per accendere il Natale 2021, Marco d’Oggiono Prosciutti ha selezionato, oltre al suo Prosciutto Crudo Dolce, ​ il Vaniglia della Brianza, lo Zampone tradizionale, la Boccia della Brianza, la Mortadella di fegato. Ci sono poi le immancabili ​ proposte natalizie con ​ La Lingua di Manzo Salmistrata, la Galantina di Vitello​ e il Patè alla milanese.




I c​lassici


Vaniglia Cotechino della Brianza


Il Re del Natale prende il nome da una spezia esotica, la vaniglia. Realizzato con cotenne e carni pregiate di suini 100% allevati e macellati in Italia, il Vaniglia Cotechino della Brianza è caratterizzato da un impasto molto magro. La giusta quantità di spezie lo rende di facile digestione. Fragrante, delicato, perfetto accompagnato da spinaci, purè di patate o dalle benauguranti lenticchie.


Zampone tradizionale


Realizzato dall’azienda una volta all’anno a grandissima richiesta. Lo zampone, ricercato e porta fortuna è realizzato con carni fresche 100% italiane, cotenne, una giusta speziatura e poco sale. La lunga cottura ne scalda l’attesa da un anno all’altro.


Boccia della Brianza


L’impasto è lo stesso del Cotechino; la differenza sta nel budello che nella Boccia è costituito dalla vescica di vitello. Richiede una cottura più lunga e lenta per far sì che si sciolga in bocca. Impasto magro, carni 100% italiane, grandissima digeribilità. Impossibile resisterle!


Mortadella di fegato


Marco D’Oggiono fa un tuffo nel passato con la sua Mortadella di fegato : la ricetta è ancora quella di nonno Felice. In Alta Brianza, si mangia cotta, accompagnata da una classica polenta calda. Da Monza in giù, invece, si mangia anche cruda, stagionata e sbriciolata, sempre accompagnata da una bella polenta.


Gli sfiziosi


Il Patè alla milanese


Un prodotto sfizioso che ci riporta alla tradizione milanese. Immancabile sulle tavole natalizie, il Patè di Marco D’Oggiono Prosciutti ha sapore più delicato rispetto al classico patè di fegato ed è racchiuso in una deliziosa gelatina di brodo. Perfetto come aperitivo e negli antipasti, da servire con pane arrostito o crostini. Raffinato e gourmand con un bel pan brioche caldo, vi conquisterà e non smettere più di gustarlo.


Lingua di Manzo Salmistrata e Galantina di Vitello: che dire? Insieme al Paté alla milanese, fanno la storia delle entrée dei Pranzi delle Feste Milanesi e Brianzole per eccellenza. ​ Un antipasto ricco e diverso che si aspetta da un anno all’altro, con prodotti di qualità! Nulla di esotico, ma sapori intensi e caldi impressi nella memoria di ciascuno come l’immagine di casa.


Scegliere il prodotto giusto da proporre ai propri ospiti è facile se si sceglie Marco D’Oggiono Prosciutti: immancabile sulle tavole italiane per scaldare il cuore di tutti e rendere più gustoso il Natale.


Nicoletta Currradi

martedì 30 novembre 2021

Un gradito ritorno: Eccellenza di Toscana

 



La location sarà quella storica della Stazione Leopolda di Firenze, ma sia la data – il 4 e 5 dicembre 2021 – sia la formula, vivranno un ritorno alle origini per l’Eccellenza di Toscana, la manifestazione più importante dell’anno organizzata da AIS Toscana in cui il vino torna ad essere elemento centrale, con banchi d’assaggio dei produttori e oltre novecento vini dei più blasonati a livello toscano, recentemente selezionati nella Guida AIS Vitae 2022.


L’edizione che coincide con il ventennale della manifestazione è stata presentata questa mattina a Palazzo Strozzi Sacrati, dalla vice presidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi insieme al presidente di AIS Toscana Cristiano Cini, il miglior sommelier d'Italia 2018 Simone Loguercio e il responsabile marketing e comunicazione del Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine di Oliva Toscano IGP Christian Sbardella.


Ringrazio l’Associazione Italiana Sommelier sezione Toscana che ha fatto questo grande lavoro di selezione delle etichette più importanti per dare vita a una manifestazione che porta a conoscere le nostre eccellenze e il nostro territorio - ha detto la vicepresidente Stefania Saccardi - E’ bello che nel suo ambito ci sia anche un spazio per l’olio, altra grande eccellenza della nostra regione, su cui il lavoro culturale da fare è quanto mai significativo sia nella conoscenza che nella diffusione, perché ancora troppo spesso si pensa di poter comprare l’olio solo sulla base del prezzo e non sul valore che questo prodotto esprime. Quindi che il vino faccia in questo caso da traino all’olio è una scelta di visione a cui plaudo. Tornando al vino, non dimentichiamo quanto importante sia il ruolo dei sommelier come guida e crescita culturale nei confronti di chi si approccia al vino che, grazie a questa figura e alla sua professionalità, diventa consumatore sempre più consapevole.


Ed è su questo punto che ci giochiamo il futuro: la Toscana non è una terra di quantità ma sicuramente di qualità e per apprezzarla occorre avere gli strumenti culturali adeguati. I sommelier rispondono perfettamente alle nuove esigenze. Quando raccontano un vino suscitano un’immagine, evocano un territorio, la sua storia e i valori che attorno a quel vino ruotano e con la loro attività forniscono quel quid pluris che fa del prodotto non solo un ambasciatore di eccellenze ma l’ambasciatore di un intero territorio nei suoi multiformi aspetti”.


Finalmente un’occasione per tornare a vivere l’evento con lo spirito che l’ha sempre contraddistinto di condivisione e confronto – commenta il presidente di AIS Toscana, Cristiano Cini - uno spazio reale in cui i migliori vini toscani tornano a farsi apprezzare dal vivo. Le restrizioni imposte dal Covid19 ci ha tenuti distanziati per molto tempo, ma non abbiamo mai smesso di lavorare per poter riportare il pubblico a degustare insieme in tutta sicurezza. E – aggiunge Cini - sarà altresì una vetrina imprescindibile per mettere nuovamente al centro dell’attenzione il ruolo del sommelier per il mondo del vino, un universo di professionisti che solo tra gli iscritti AIS conta oltre 40.500 soci in tutta Italia, di cui oltre 4.300 soltanto in Toscana. Per noi sarà un’edizione oltremodo speciale, perché sarà quella celebrativa del Ventennale dell’Eccellenza di Toscana. Una festa dunque – termina - alla quale però mancherà il nostro presidente storico Osvaldo Baroncelli, che fino all’ultimo ha contribuito alla realizzazione di questo evento e del quale siamo certi sarebbe orgoglioso. Cercheremo in questa occasione di rendergli omaggio nel migliore dei modi”.


Saranno dunque oltre novecento le etichette toscane in degustazione libera ai banchi d’assaggio, a cui si aggiunge un ricco programma di Masterclass ed appuntamenti “speciali”. Tre Masterclass saranno guidate dai Migliori Sommelier d’Italia 2018 e 2019 Simone Loguercio e Valentino Tesi, ovvero l’esclusiva verticale di cinque annate di Viña Tondonia Tinto Reserva - un rosso immortale della Rioja Alta prodotto dalla storica Bodega Lopez De Heredia – e la Masterclass sul Trentodoc dell’Istituto Trento Doc, proposto nelle due tipologie più amate dal pubblico, il Pas Dosé e la Riserva. Ma anche la Masterclass “Il valore del tempo”, un percorso enologico a ritroso negli anni che inizia dal nuovo millennio in Alto Adige con il Pinot Bianco Riserva Vorberg 2003 per proseguire negli anni ’90 con l’immortale Chianti Classico, Il Poggio 1995 Castello di Monsanto. Con un salto di due decenni si va nel Chianti Rufina per la Riserva 1973 Selvapiana e poi si scende al Sud, con due icone: il Marsala Superiore Oro Riserva 1987 De Bartoli e la Vernaccia di Oristano Antico Gregori 1976 Contini.


A guidare invece la Masterclass sui vini rumeni di Domeniul Bogdan e in particolare sul primo vino biodinamico dell’area tra Danubio e Mar Nero che risponde al nome di Patrar, sarà il sommelier Daniele Palavisini, insieme all’enologo Leonello Anello.


Tra gli appuntamenti “speciali” in programma per l’edizione del Ventennale, c’è la degustazione dell’antico vino del mare Nesos, l’esperimento enologico – unico al mondo – di vinificazione in anfore di terracotta, compiuto da Antonio Arrighi all’Isola d’Elba, ripercorrendo dopo 2500 anni il mito del vino di Chio, ispirato dagli studi del Professor Attilio Scienza. A guidarla – insieme allo stesso Arrighi – sarà il delegato di Firenze Massimo Castellani. Il quale sarà a sua volta protagonista della presentazione del libro da lui scritto “Un sogno in Borgogna”, condotta dal Presidente di AIS Toscana Cristiano Cini e seguita dalla consegna del Premio Osvaldo Baroncelli, in ricordo dello storico presidente recentemente scomparso.


All’ormai storico appuntamento con la Wine School per i neofiti della degustazione, torna ad affiancarsi l’Oil School a cura del Consorzio per la Tutela dell’Olio Extravergine di Oliva Toscano IGP – che alla Leopolda dispone di un proprio spazio - insieme a un Sommelier dell’olio Ais che inizierà alla tecnica della degustazione ed analisi sensoriale dell’olio extravergine di oliva.


“Eccellenza di Toscana rappresenta una importante vetrina per il panorama delle migliori produzioni del mondo vitivinicolo ed olivicolo toscano – affermano congiuntamente il Presidente del Consorzio di Tutela dell’Olio Extravergine di Oliva Toscano IGP Fabrizio Filippi e il Responsabile Marketing e Comunicazione Christian Sbardella - e pertanto risulta strategico per il Consorzio esserne il rappresentante del settore oleario. Sarà pertanto una grande occasione per promuovere il nostro marchio – conclude - grazie anche ad una intensa attività didattica e ricreativa all’interno del nostro spazio per creare sempre maggiore consapevolezza del consumatore finale sul reale significato valoriale di un olio certificato IGP Toscano.”


Sono invece new entries le tre nuove scuole di degustazione Spirit School, Balsamic School e Coffee School, dedicate rispettivamente al vasto mondo dei distillati, all’Aceto Balsamico di Modena - a cura del Consorzio – e al caffè, a cura di B-Farm.


Nell’Eccellenza di Toscana del Ventennale, ci sarà anche un’area nel Piazzale della Stazione Leopolda adibita a percorso degustativo degli operatori di Street Food più significativi della Toscana, in omaggio al cibo da strada che dagli albori della nostra civiltà ancora oggi mantiene viva l’identità dei territori.


Il programma dettagliato con orari, costi di ingresso e delle singole degustazioni, è disponibile ai siti www.aistoscana.it e www.eccellenzaditoscana.it.


Nicoletta Currradi

Fabrizio Del Bimbo

venerdì 19 novembre 2021

Con Rossopomodoro si vive... un giorno a Napoli





Rossopomodoro ha aperto l'anno scorso a Firenze in via dei Magazzini, a brevissima distanza da Palazzo Vecchio, ed ha subito riscosso un grande successo.  Alla clientela  offre un menù 100% napoletano, con tanti ingredienti tipici campani e abbinamenti di gusto. Da segnalare una sezione dedicata alle “pizze storiche di Rossopomodoro”, famose nel mondo perché sono state le più amate in Italia e all’estero durante i 23 anni di storia del brand. I pizzaioli di Rossopomodoro hanno riscoperto le pizze più amate, tra cui va citata la “Pica” del 1998 – anno di nascita di Rossopomodoro – con ragù napoletano, uova sode e salsiccia napoletana. Oltre alla Pica ci sono altre 16 TOP pizze, fino ad arrivare alla pizza del 2021 “la Burratina”.


Un’imoortante novità del menù autunno inverno di Rossopomodoro sono gli antipasti: 9 gustose proposte: frittatine di bucatini, polpette della nonna, cuoppi di calamari e patate… proprio “come un giorno a Napoli”.






Tra le pizze consigliamo senza dubbio: 

  Baianese

( Con crema di funghi tartufati e mozzarella, prosciutto cotto Rovagnati, fonduta di mozzarella di bufala DOP e basilico croccante). Ma merita un assaggio anche la  

Gran Biscotto

(Pizza gourmet  con parmigiana di melanzane, provola affumicata con, in uscita dal forno: prosciutto cotto Gran Biscotto, cialde di grana e basilico). Il prosciutto Gran Biscotto è fornito a Rossopomodoro dall'azienda partner  Rovagnati che lo produce dal 1980: è il prosciutto cotto più amato dagli italiani, dal sapore eccellente e frutto di un processo di lavorazione fatto di passione.


Per tutte le info: www.rossopomodoro.it


Nicoletta Currradi

giovedì 18 novembre 2021

Marco D'Oggiono Prosciutti accende il Natale






​Come ogni anno, a inizio novembre si sente già parlare di Natale, si intravedono i primi addobbi e brillano da lontano le lucine natalizie.



A Natale, c’è chi regala un capo d’abbigliamento, chi preferisce esperienze da vivere insieme, chi organizza una festa in compagnia. Per il 2021, per chi vuole essere davvero autentico, originale, assolutamente non scontato, Marco D’Oggiono Prosciutti (www.marcodoggiono.com) – propone le sue box di Natale, pensate su misura per ogni desiderio e gusto.



L’azienda brianzola, ancora una volta, vuole accendere il Natale a casa di ogni italiano, lavorando con passione e con impegno ogni giorno per creare qualcosa di buono e sempre più speciale. Qualità, originalità, tradizione italianità : ecco l’anima delle Box natalizie Marco D’Oggiono Prosciutti.



Le box sono caratterizzate da diverse combinazioni di salumi per poter soddisfare i palati di amici e parenti, anche quelli più raffinati. Il prosciuttificio ha inoltre selezionato alcune aziende amiche, eccellenze assolute nei propri settori, da inserire nelle confezioni natalizie per rendere il dono unico e completo:



-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ Il Riso Carnaroli della Riserva San Massimo


-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ La Farina gialla di Storo


-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ Le Lenticchie di Altamura IGP Bio


-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ Le Caserecce Cappelli di Carla Latini


-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ La Giardiniera di Morgan (considerata la migliore d’Italia secondo il Gambero Rosso)



Ogni box natalizia è disponibile in diversi packaging: dalla latta effetto argento, alla carta riciclata, al cartoccio in juta per un tocco più rustico.



Ecco alcune tra le box più apprezzate di sempre:



NATALE D’ARTISTA:


-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ 1 trancio di Prosciutto Crudo MDO


-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ Mezza Coppa


-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ 1 Salame di coscia


-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ 1 trancio di Speck delicato


-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ 1 trancio di Bresaola di Chianina



L’AUTENTICO


-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ 1 trancio di Prosciutto Crudo MDO


-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ 1 Salame di coscia


-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ 1 Zampone al naturale


-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ 1 Giardiniera di Luciana


-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ 1 confezione di Lenticchie Bio Altamura



PACCO DEGUSTAZIONE FOOD BOX:


-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ 1 Mortadella di Fegato della Brianza


-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ 1 Cotechino Vaniglia della Brianza


-​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ ​ 6 confezioni di prodotti affettati (Collinetta, Crudo, Bresaola di Chianina, la Dolce Tacchina, Coppa, Lardo)




Oltre alle confezioni, Marco D’Oggiono Prosciutti propone un regalo unico e speciale, solo per veri intenditori e gourmet: il Prosciutto Crudo Marco D’Oggiono Riserva, donato intero con osso. La particolarità è che può essere personalizzato, marchiando a fuoco le iniziali della persona cui verrà donato.



Insomma, non c’è Natale senza un salume MDO sulla tavola. Il regalo perfetto, unico e originale, apprezzato da ogni palato.


Nicoletta Currradi

lunedì 25 ottobre 2021

​DAgli States alla Brianza un'ottima pancetta affumicata




​ La globalizzazione dei gusti ha favorito nella nostra cucina italiana un maggiore mix and match con prodotti di uso comune nella cultura anglofona. Tra i vari prodotti, il simbolo per eccellenza dei piatti di origine americana e inglese è sicuramente l’amato Bacon, diventato un ingrediente molto gradito anche nelle ricette del Bel Paese.


La Baconmania è nata nel XII secolo in Inghilterra, quando le donne urlavano ai mariti Bring home the bacon, espressione che significava Porta a casa i soldi. La pancetta affumicata era quindi un prodotto indispensabile che veniva consumato in qualsiasi pasto della giornata: pranzo, cena, ma soprattutto a colazione.


Ancora oggi, l’uso di questo eccezionale salume viene mantenuto vivo nella gastronomia nostrana, creando vere e proprie connessioni mentali che evocano il cibo americano, colazioni abbondanti e piatti estremamente gustosi. ​


Marco D’Oggiono Prosciutti (www.marcodoggiono.com) - azienda storica e famigliare ad Oggiono, in provincia di Lecco, che con passione ed esperienza produce prosciutti ed è rinomata per il suo prosciutto crudo dolce e buono – propone la propria versione del bacon: la Pancetta affumicata Bacon in versione magra e saporita, grazie al gusto imperdibile dato dal particolare processo di affumicatura.


Il Bacon Marco D’Oggiono Prosciutti deriva da un’accurata selezione di ottime materie prime italiane, unitamente a una sapiente quanto personale lavorazione della carne. Viene utilizzato solo suino 100%, scegliendo un taglio di qualità, molto più magro di quello selezionato per la Pancetta tesa della Brianza. Il taglio viene disossato in modo che tutta la carne delle puntine resti sulla pancetta, arricchendone il gusto ed il sapore.


Dopo diverse fasi come la salatura, l’asciugatura, la stagionatura, arriva il momento dell’affumicatura che rende il Bacon Marco D’Oggiono unico nel suo genere. L’affumicatura è per l’azienda brianzola un procedimento naturale, effettuato a freddo con essenze certificate e con aggiunta di erbe brianzole autoctone antiche e delicate.


L’affumicatura dona al Bacon un’aromaticità sorprendente con note dolcemente profumate che preparano al delizioso ed autentico sentore di camino sul fondo. Un’altra caratteristica è l’altissima digeribilità di questo salume, anche quando viene cotto ad alte temperature.


Delicata e mai troppo salata, la Pancetta affumicata Bacon di Marco D’Oggiono Prosciutti è ormai approdata sulle tavole brianzole (e italiane!). Perfetta per un brunch accompagnata da uova strapazzate per iniziare in modo esplosivo la giornata; ottima come ingrediente segreto di un buon ragù o per aromatizzare e affumicare un secondo piatto gourmet. Da provare in tutte le vesti.


Nicoletta Currradi


domenica 10 ottobre 2021

Pasticcceri a casa propria: ora si può e con successo






Home Bakery, che parole difficili...niente paura. Si tratta semplicemente della possibilità, con prodotti specifici appositamente creati, di realizzare tra le mura domestiche dolci buoni e anche belli da vedere, come appena usciti da una pasticceria.

Purtroppo, durante i periodi di lockdiwn, ci siamo dovuti  cimentare,  per necessità o per passare il tempo, con attività casalinghe come la preparazione di pane, dolci  o pizze. E magari, dopo tanta fatica, i risultati sono stati spesso deludenti. Ma adesso c'è una novità che farà piacere a molti: è nata in questi giorni una nuova linea di prodotti gluten-free dedicati alla pasticceria casalinga.

L’esperienza nella produzione di ingredienti, l’attenzione alla qualità delle materie prime selezionate e rigidamente controllate all’interno dell’azienda, il know-how del team di maestri gelatieri e pasticceri dell'azienda produttrice: ecco cosa si cela dietro il lancio di questa nuova linea.

La nuova linea Home Bakery conferma come l' azienda sia sempre attenta ai bisogni alimentari e alle abitudini del consumatore. Negli ultimi mesi molte più persone si sono dovute confrontare con una nuova realtà casalinga che li ha spinti a ricercare soluzioni semplici e ingredienti che rispondono a requisiti di qualità, gusto e genuinità.

Per soddisfare  questa nuova esigenza, è stata creata una famiglia di prodotti moderni e versatili pensati per coloro che amano cucinare ma non hanno troppo tempo da dedicarvi, una linea che permetterà a chiunque di portare in tavola un dessert di altissima qualità con estrema facilità, adatta anche al consumatore celiaco alla ricerca di prodotti sicuri, buoni e autentici.

Creare golosi dessert tra le mura domestiche non sarà mai stato così semplice.


Settanta anni a fianco delle migliori pasticcerie e gelaterie d’Italia e del mondo hanno consentito di mettere a punto ricette facili, veloci, sane e allo stesso tempo golose. La linea è inoltre interamente gluten-free, e molti prodotti sono certificati VeganOk.


All’interno della nuova linea di trovano  dieci preparati per la creazione di torte, biscotti, semifreddi, pancake, muffin e tanto altro: dessert originali, golosi e di qualità, con ricette facili e veloci da realizzare.


Scopriamo dove nasce questa nuova linea. La  storia dell'azienda è la storia di una famiglia

Nel cuore della Romagna, regione ricca di tradizione e di cultura gastronomica, Attilio Babbi fondò nel 1952 l’Azienda Dolciaria Babbi dedicata alla produzione di coni, cialde e semilavorati per maestri gelatieri.

Babbi, grazie alle materie prime di assoluta genuinità e alla freschezza degli ingredienti utilizzati, diventò ben presto il punto di riferimento dei maestri del gelato artigianale.

Il reparto dolciario venne creato alcuni anni più tardi, quando Nonno Attilio ebbe la geniale intuizione di sfruttare i mesi invernali per inserire una nuova linea di produzione in azienda.

Fin da subito, il posizionamento della Babbi fu lontano dai già ricchi mercati di massa, e si dedicò alla creazione di “specialità dolciarie uniche e irripetibili” attraverso l’impiego di materie prime nobili, ricercate, genuine e una lavorazione artigianale lunga ed accurata.

Da questo principio nacquero i Wafer Viennesi e i Waferini, oggi conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.


Dopo diversi anni di esperienza nel settore, alla fine degli anni quaranta, iniziò a produrre nel cuore di Cesena i primi ingredienti per gelati artigianali con l’intento di allietare le passeggiate estive di grandi e piccini in tutta la Romagna, fino a fondare, nel 1952, l’Azienda Dolciaria Babbi dedicata alla produzione di coni, cialde e semilavorati per mastri gelatieri.


Negli anni successivi Nonno Attilio venne affiancato nella conduzione dal figlio Giulio che sviluppò la rete commerciale anche fuori dal territorio di origine, fino ad arrivare ai nipoti Carlo, Gianni e Piero che, oltre a sviluppare l’attività tradizionale, crearono una nuova divisione in seno all’azienda, iniziando a produrre gelati e dessert sopraffini, così esclusivi e fantasiosi da meritare l’appellativo di “leggenda del gelato italiano”.


Da sessanta anni scegliere Babbi significa lasciarsi sedurre da dolci specialità che nascono solo da materie prime selezionate. Significa dare valore ad un’ampia scelta, con ingredienti di qualità e confezioni adatte ad ogni occasione. Significa scegliere il piacere, quella deliziosa emozione che una volta provata non può più essere abbandonata.




La nostra filosofia ci porta da sempre a ricercare il delicato equilibrio tra materie prime, ricette e lavorazioni da cui, con tanto impegno, nasce la perfezione del gusto. Ogni specialità è frutto di anni di esperienza, amore per la tradizione e grande passione per l’arte dolciaria, valori che da sempre si traducono nella realizzazione di proposte gustose e momenti unici da vivere.


Oltre all’aspetto qualitativo del prodotto l’azienda pone grande attenzione ai propri consumatori, alle loro abitudini alimentari, alle loro richieste, in continua evoluzione sia per esigenze salutari che culturali.

Molti prodotti sono privi di glutine e sono stati certificati e inseriti nel prontuario AIC (Associazione Italiana Celiachia); l’azienda ha inoltre ottenuto la certificazione VEGAN OK per i prodotti idonei ad una alimentazione Vegana, la Certificazione Kosher e la certificazione Halal (HQC).

I prodotti della linea Babbi Home Bakery saranno in vendita esclusivamente all’interno del canale e-commerce istituzionale shop.babbi.com . All’interno della sezione Home Bakery dello shop sarà inoltre presente un’area interamente dedicata al mondo Ricette ricco di golose proposte e di utili video tutorial.


Info: www.babbi.it


Nicoletta Curradi

venerdì 1 ottobre 2021

Novità per l'Antica Amaretteria






Settembre, il mese in cui si ritorna alla quotidianità dopo le vacanze estive ma anche il periodo di nuovi inizi, nuove passioni e nuove abitudini.

L’Antica Amaretteria presenta i nuovi packaging colorati e un nuovo prodotto, l’amaretto al caffè, uno degli ingredienti che racconta al meglio la storia italiana. Amaretti realizzati a mano secondo le più antiche tradizioni pasticcere avvolti da confezioni coloratissime acquistabili anche online. Una proposta della tradizione, senza impiego di farine, aromi o conservanti, ideale anche per chi sceglie il gluten free!


INCISA SCAPACCINO (Asti) – Settembre 2021


Un nuovo capitolo ha inizio per l’Antica Amaretteria. Voglia di tornare alle origini ma stando al passo con i tempi, valorizzando uno degli ingredienti che rappresenta al meglio l’Italia in tutto il mondo. 

Dopo diverse prove Massimiliano e Laura sono giunti alla giusta miscelazione del chicco 100% arabica della Colombia. Il nuovo amaretto al caffè è un prodotto pensato appositamente per un nutriente coffee break oppure per quella voglia irrefrenabile di dolce che assale all’improvviso.

Perché non avere sempre con sé un dolce snack per mantenere, al rientro dalle vacanze, la giusta carica estiva? 

Dal cuore pulsante del Monferrato, il laboratorio Antica Amaretteria di Incisa Scapaccino (Asti), propone una new entry, l’amaretto al caffè, adatto al periodo dell’anno che più ha bisogno di energia. 

L’amaretto al caffè, insieme a tutti gli altri gusti, sarà conservato all’interno del coloratissimo e nuovo packaging per preservare al meglio ogni singolo amaretto. Ogni ingrediente (nocciola, arancia, limone, cioccolato, amarena, caffè…) è ora immediatamente riconoscibile anche dal colore vivace della confezione. Innovazione e tradizione, queste sono le parole chiave che rappresentano il nuovo volto di questa azienda a conduzione familiare. 


Disponibile anche online al prezzo di:


NEW   Caffè - 6 euro (sacchetto) 








Nicoletta Curradi

I pistacchi di Frutos del Sol alla conquista del mercato italiano



Frutos del Sol è un'azienda pioniera nella coltivazione e lavorazione di pistacchi in Argentina, la prima azienda ad inserire tale coltivazione nell'agricoltura nazionale soddisfacendo la domanda del mercato interno.

L' azienda é ubicata nella provincia di San Juan dove vi sono le condizioni climatiche ottimali per la coltivazione e la crescita dei Pistacchi. 

 La  superficie totale di coltivazione di  800 ettari é in grado di produrre 400 tonnellate di pistacchi ogni anno.
Dal 1989 esportiamo il nostro pistacchio in America Latina ( Brasile, Uruguay, Cile e Colombia) e nel mondo  (Italia, Russia, Giappone, Cina, Australia)


Si tratta di un'azienda a conduzione familiare che pone una particolare attenzione al processo produttivo e alla qualità dei prodotti nel rispetto degli impegni assunti  con i  partner commerciali, per risistemare alle esigenze dei clienti e per generare connessioni a lungo termine grazie all'esperienza acquisita negli anni.

Negli anni l'azienda ha sviluppato il proprio vivaio; la propria piantagione; e il proprio  sistema produttivo efficientando  la  raccolta e la lavorazione del pistacchio riuscendo parimenti a costruire una capillare rete di distribuzione dei propri prodotti nel mercato interno argentino e mondiale. 
Il 50% della produzione dei pistacchi viene trasferito all' azienda italiana "Frutos del Sol Italia" , con sede e centro di distribuzione a Firenze, rifornendo il mercato Italiano ed Europeo.


Viene offerta  una vasta gamma di prodotti certificati Gluten Free  e con certificazione HACCP ed Argentine Food Natural Choice:


Pistacchio con guscio, tostato e salato.
- Pistacchio sgusciato natural. 
-  Croccantino al pistacchio.
- Farina di pistacchio.

Di seguito la pagina web e  i social media:

 

www.agroconsulta.com 

 

https://www.instagram.com/frutosdelsolpistachos/


Nicoletta Curradi


giovedì 23 settembre 2021

Debutta in Oltrarno Orto San Frediano


La prima garden kitchen in città creata dalla chef Enrica Della Martira




Il progetto, realizzato durante il lockdown, ha reso possibile la riqualificazione dell’antico vivaio del Giardino Torrini: un’area verde di 3.500 metri quadri, tre serre ristrutturate, ortaggi a chilometro zero e una grande cucina per private dining, corsi individuali e collettivi, catering e organizzazione di eventi.


Nel cuore dell’Oltrarno, da un’idea della chef Enrica Della Martira, nasce “Orto San Frediano”, la prima garden kitchen fiorentina, uno spazio di nuova concezione in cui la passione per la cucina prende forme inedite e coinvolgenti. 


Il progetto, concepito durante i lunghi mesi del lockdown, è fortemente connesso al luogo in cui sorge: il Giardino Torrini, un’area verde di 3.500 metri quadrati, che fino agli anni Ottanta è stato sede di un importante vivaio di proprietà della famiglia. 




Lo spazio è stato completamente riqualificato nel rispetto del paesaggio, della sua vocazione e dei suoi elementi storici più preziosi, come un uliveto secolare che ancora produce ottimo olio. Orto San Frediano apre dunque alla città le porte del Giardino Torrini, a pochi giorni dal G20 dedicato all’agricoltura, per offrire molteplici esperienze di gusto e di bellezza, in uno scambio continuo tra il dentro e il fuori. La garden kitchen, quartier generale di Enrica Della Martira, ruota intorno all’orto-giardino, disegnato e allestito dal vivaista Paolo Mati (Mati 1909). In cucina, esperienza, professionalità e creatività incontrano la freschezza dei vegetali a chilometro zero. Il potager coltivato con cura e passione circonda le antiche serre trasformate dall’architetto Tommaso Villa (Art of Building) in luoghi di convivialità easy chic, scambio e apprendimento. 


Orto San Frediano nasce dal desiderio di raccontare nuove storie in cucina. Una realtà con molte “anime”, aperta alle contaminazioni e in continuo divenire. Orto San Frediano è anche e soprattutto una scuola di cucina innovativa nella quale convergono le diverse esperienze che Enrica ha maturato in anni di attività e di collaborazioni: un’offerta formativa contemporanea e connessa al territorio con corsi collettivi e lezioni individuali per una reale “garden to table experience”. All’interno del Giardino Torrini, Orto San Frediano organizza anche private dining ed eventi corporate e istituzionali con menu custom made. A completare l’offerta, infine, i servizi di catering e di delivery. 





“Un’opera che recupera un terreno nel cuore di Firenze rimasto finora nascosto - ha detto l’assessore all’Urbanistica e ambiente Cecilia Del Re - e che connette anche due importanti parti dell’Oltrarno come via Pisana e lungarno Santa Rosa. Un progetto innovativo che mette insieme la vocazione verde e agricola di questo spazio, con il recupero della sua storia e un approccio al cibo improntato alla qualità e prossimità. In piena sintonia con la visione che stiamo portando avanti di riscoperta e valorizzazione della dimensione agricola urbana degli orti, dei frutteti e degli spazi verdi come luoghi di coinvolgimento e responsabilizzazione dei cittadini nella transizione ecologica di Firenze”.


“Bellissima iniziativa. Grazie a Enrica della Martira – ha detto l’assessore al commercio e alle attività produttive Federico Gianassi – per questa intuizione che coniuga il cibo di qualità con la bellezza dei luoghi di un’area verde nel centro della città restituita ad antico splendore. Ottima cucina, spazi verdi che tornano a vivere, un luogo dalla forte identità: Orto San Frediano è una filiera intrigante dentro un progetto che raccoglie gli obiettivi che Firenze sta perseguendo in questa fase di rilancio”.


Il progetto è stato possibile anche grazie al contributo del bando ex POR FESR TOSCANA 2014 – 2020 - AZIONE 3.1.1. sub-azione 3.1.1a3) “Aiuti finalizzati al contenimento e al contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19” “Fondo investimenti Toscana – aiuti agli investimenti”. 


Orto San Frediano è su Facebook e Instagram 

Info su www.ortosanfrediano.com

Nicoletta Curradi



sabato 18 settembre 2021

La pasticceria RAW di Vito Cortese sbarca a Firenze






 Cioccolato, biscotti, praline, dolci al cucchiaio e gelato, tutto rigorosamente senza farine, latte, uova, lieviti e senza zucchero. Vito Cortese, il più importante pasticcere crudista d’Italia, aprirà il suo locale gourmet nel cuore di Firenze, nei nuovi spazi della caffetteria del Museo Novecento che danno su Piazza Santa Maria Novella: Cortese Caffè 900.







La nuova pasticceria di Vito Cortese è stata presentata ai media in anteprima oggi, con la presenza del Sindaco di Firenze, Dario Nardella, dell’Assessore alla Cultura Tommaso Sacchi, del Direttore del Museo Novecento Sergio Risaliti e del Presidente del MUS.E Matteo Spanò.

È la prima volta al mondo che un pasticcere così fuori dal comune si aggiudica l’incarico per la ristorazione di un luogo così prestigioso come un museo di arte contemporanea. Cortese avrà a disposizione 130 mq, con un ampio spazio all’esterno sotto il loggiato proprio accanto all’ingresso del museo, per offrire ai suoi clienti un vero e proprio nuovo modo di intendere il dolce: non più un peccato di gola ma un’esperienza di piacere che è anche omaggio alla salute. 

Solo e unicamente materie prime pregiate e dall’alto valore nutritivo, bio e vegan, trasformate, grazie a processi di essiccazione e fermentazione, in deliziose ricette gourmet equilibrate e indimenticabili. Un luogo, insomma, che ambisce a diventare un punto di riferimento non solo per i cultori della cucina veg e gluten free, ma per tutti coloro che cercano i dolci più eleganti, il miglior cioccolato di qualità al mondo e un modo unico e originale di interpretare l’arte della pasticceria.

“La pasticceria crudista è una nuova esperienza gustativa, spiega Vito Cortese, un modo innovativo, più consapevole, di approcciarsi al cibo, dove vengono messi in risalto i sapori autentici degli ingredienti, mantenuti nella loro forma più naturale che preserva tutte le proprietà nutritive di ogni singolo ingrediente. Non si tratta di un ritorno al passato, ma di uno sguardo verso il futuro: nel mio laboratorio essicchiamo, centrifughiamo, fermentiamo e reidratiamo. Poi con pazienza e cura creiamo dolci equilibrati e di grande impatto visivo. Voglio proporre una pasticceria che rappresenti un’esperienza di amore e rispetto verso sé stessi, la propria salute e la Natura, un modo per scoprire o riscoprire l’essenza della materia prima. So che una pasticceria senza zucchero sembra un ossimoro, ma per me far conoscere ai fiorentini e a coloro che passeranno da Firenze il mio mondo è una sfida e qualcosa che mi riempie di grande entusiasmo”. 

Vito Cortese, classe 1977, è consulente per hotel e ristoranti di lusso in Italia e all’Estero (Svizzera, Qatar, Emirati Arabi). Nel 2011 la svolta che ha segnato la sua vita e la sua carriera: l’incontro negli Stati Uniti con Matthew Kenney, considerato l’inventore della cucina crudista contemporanea. Tre anni dopo Vito collabora all’apertura a Roma di Grezzo, la prima pasticceria raw al mondo, un luogo che diventa in breve tempo uno degli indirizzi più amati dai gourmet della Capitale. Nel 2015 il Gambero Rosso la elegge miglior Bottega dell’anno, mentre dal Golosario arriva il riconoscimento di miglior pasticceria innovativa d’Italia. Qui, nel giro di alcuni anni, Vito Cortese arriva a codificare oltre 100 ricette, mentre il suo gelato crudo, il cui perfezionamento ha necessitato oltre due anni di sperimentazione, si impone come tra i 20 migliori d’Italia al Gelato World Tour di Carpigiani del 2017.

Lasciata alle spalle quest’esperienza Cortese, dopo una serie di altre consulenze in giro per il mondo, si stabilisce in Toscana, in una cascina sulle colline di Fiesole, per porre le basi del suo nuovo progetto: una scuola di pasticceria crudista per insegnare le tecniche e le ricette raw, dall’idea di partenza alla realizzazione finale, secondo quello che lui stesso ha ribattezzato Metodo Cortese – The Raw Patisserie.

Adesso, grazie anche al supporto dell’imprenditrice Giulia di San Giuliano, da sempre attiva nella produzione di prodotti biologici di alta qualità, un punto d’arrivo che è un nuovo punto di partenza: un locale in una delle piazze più belle di Firenze, che diventerà il laboratorio della pasticceria raw più importante d’Italia, il luogo di cui tutti gli amanti del cioccolato in purezza non potranno più fare a meno.





Nella pasticceria di Vito Cortese, infatti, il cacao verrà proposto nella sua veste originale, non tostato, ma lavorato a basse temperature per preservarne tutti gli aromi e lasciandone intatte quelle proprietà nutritive alleate della salute grazie alle quali torna ad essere davvero il cibo degli Dei. Il cioccolato raw verrà proposto in nuove proposte assolutamente inedite.

Discorso analogo vale per tutta quella che sarà l’offerta della pasticceria. Niente farine, uova, latte, latticini, lieviti e zucchero, ma solo ingredienti pregiati, a partire da frutta fresca e secca di origine bio e certificata, o da dolcificanti naturali come lo zucchero di cocco, lo sciroppo d’acero e integrale d’agave, tutti a bassissimo indice glicemico. Un piccolo paradiso per i golosi, gli intolleranti al lattosio, gli amanti della cucina veg e per coloro che desideravano da tempo una pasticceria interamente gluten free, dove viene assicurata la totale non contaminazione dagli allergeni.

Anche per loro, e non solo, una scoperta assoluta sarà quella della pasticceria secca. Biscotti, cookie e dolci essiccati a base di mandorle, nocciole, anacardi lavorati a basse temperature, senza il ricorso a forni e a cotture di alcun tipo. Una serie di viaggi gustativi in cui piacere e golosità fanno rima con benessere e salute: prodotti leggeri, nutrienti e adatti a tutti, non solo a vegani e celiaci.

All’interno del Cortese Caffè 900 sarà attivo un servizio caffetteria dove sarà possibile fare una sosta per un caffè o un cappuccino (rigorosamente con latte di mandorla autoprodotto), un centrifugato o un succo di frutta bio. Inoltre, Cortese Raw Patisserie avrà uno spazio esterno sotto il loggiato e che si affaccia su piazza Santa Maria Novella. Un piccolo angolo di benessere dove si potrà fare colazione e dove, a partire dalle 18.30 ci si potrà gustare un aperitivo healthy rigorosamente alcool free, accompagnato da finger food salati preparati sempre seguendo il metodo Cortese – The Raw Patisserie.






La caffetteria sarà anche luogo per la valorizzazione dell’arte contemporanea in collegamento con le attività e i progetti del Museo Novecento. Una parte all’entrata, voluta dal Direttore Artistico del Museo Novecento, Sergio Risaliti, sarà utilizzata per presentare singole opere, dipinti, grafiche e fotografie. Si inizia con Massimo Vitali, il grande fotografo di cui è ancora in corso la mostra personale al Forte di Belvedere, un progetto del Museo Novecento a cura dello stesso Risaliti.

L’apertura è prevista entro la fine del mese di settembre 2021 e per l’occasione, per tutta la prima settimana, i clienti potranno gustare gratuitamente un cono o una coppetta di gelato.


Cortese Caffè 900
Piazza Santa Maria Novella 12/R - Firenze

Nicoletta Curradi

venerdì 30 luglio 2021

Un nuovo goloso gusto di Nocciolata Rigoni di Asiago





Il nuovo gusto goloso e travolgente si affianca alle tre creme spalmabili già presenti, Classica, Senza Latte e Bianca

Ecco Crunchy, la nuovissima varietà di Nocciolata Rigoni di Asiago, crema spalmabile bio con croccante granella di nocciole tostate. Un sapore unico che la rende diversa da tutte le altre e che riporta ai tempi dell'infanzia  Così buona che un vasetto finisce subito e si può gustare in qualunque momento della giornata.

Nocciolata Crunchy è un’unione di cremosità e croccantezza, due “anime” diverse che si incontrano e danno vita a un gusto unico. Senza olio di palma e priva di glutine, è prodotta con i migliori ingredienti biologici: il cacao Trinitario e l’estratto di vaniglia naturale, oltre al 22% di nocciole, in gran parte provenienti dal Lazio, dove è stato creato un biodistretto per la produzione di nocciole biologiche. Un piacere intenso, 100% bio.

Nocciolata è il secondo player delle creme spalmabili, sempre più amata dai consumatori di tutto il mondo, che ricercano una golosità fatta di ingredienti di qualità, 100% naturali.

Nocciolata Cruchy si affianca sullo scaffale a Nocciolata Classica, Senza Latte e Bianca, diventando la quarta referenza della gamma. Dal gusto goloso e travolgente, Nocciolata Crunchy combina il sapore con la croccantezza delle nocciole. Un prodotto nato per soddisfare le esigenze dei più giovani, sempre alla scoperta di novità, ma destinata a conquistare i palati di tutte le età.

Come gustare Nocciolata Crunchy? Spalmandola sul pane o sulle fette biscottate, oppure assaporandola al cucchiaio. O, ancora, utilizzandola per farcire dolci, preparare crostate, crêpes, creare topping per guarnire gelati e tutto ciò che la fantasia può suggerire.

Con Nocciolata Crunchy, Rigoni di Asiago dà voce anche alla sua “anima” green e al suo amore per la natura. Con questo prodotto, aderisce infatti a 1% For The Planet, contribuendo alla salvaguardia delle foreste e del pianeta. Un impegno, quello di Rigoni di Asiago, per i consumatori di oggi e per le generazioni future, in linea con una mission aziendale che pone al centro la sostenibilità.

Con Nocciolata Crunchy, “fare crock” non è mai stato così buono e contagioso!
Info;
www.rigonidiasiago.it

Nicoletta Curradi

sabato 3 luglio 2021

Pizza in padella , il nuovo mix di Farine magiche




Bastano 10 minuti, un po’ di acqua, olio e una padella: la preparazione della pizza con il nuovo mix de Le Farine Magiche del Gruppo Lo Conte

Un mix per preparare una pizza fatta in casa con semplicità: è la nuova proposta del Gruppo Lo Conte, il mix Pizza in Padella de Le Farine Magiche. La farina va versata in una ciotola, vengono aggiunti acqua e olio e l’impasto ottenuto viene disteso in una padella calda. Una volta condita, deve cuocere per 10-13 minuti circa con un coperchio di vetro. Così, anche senza accendere il forno, la pizza sarà pronta in poco tempo e senza fatica. È sempre ora di Pizza: per un aperitivo, un pranzo veloce, una cena in compagnia. In ogni momento ci si può regalare il piacere di una pizza straordinaria, perfettamente lievitata, e dal sapore intenso e aromatico.

Quest’innovativo prodotto nasce dalla lunga esperienza di Lo Conte nel mondo delle farine e dei lieviti e dal suo investimento in innovazione e ricerca e sviluppo. Per realizzarlo l’Azienda, seleziona i migliori grani per il gusto, il colore e il profilo aromatico. La farina viene poi tostata, in modo da esaltarne i profumi e per far sì che assorba più acqua al momento della lavorazione. E infine viene arricchita con una speciale farina madre, ottenuta da grani antichi, lasciata fermentare con acqua infusa con germe vitale di grano e basilico napoletano, in modo da dare alla pizza la fragranza, la consistenza e il sapore di una pizza appena sfornata.

Nato negli anni '80, Le Farine Magiche è il marchio portabandiera dello spirito innovatore che caratterizza il Gruppo Lo Conte, grazie a una gamma completa di prodotti diversificati per ciascun utilizzo specifico: le farine poco raffinate e i mix speciali (come la linea di farine per fritture o quelle per pizza) rispondono nel migliore dei modi a precise esigenze di utilizzo, garantendo ottime performance in cucina.


Nicoletta Curradi