martedì 17 novembre 2020

Nuova pasta Probios dall'eccellenza del grano toscano



Dalle dorate spighe di grano delle campagne toscane nasce la pasta di frumento Probios, realizzata con cura e passione con grano duro biologico toscano. L'avete assaggiata? Io sì e la consiglio vivamente. La sua grande qualità viene esaltata proprio dal grano toscano, che, per la sua consistenza, permette di assorbire meglio i condimenti, rendendo i piatti più gustosi. 

La pasta di frumento Probios racchiude tutto il gusto del grano nostrano, in un connubio di tradizione e valorizzazione del territorio, garantendo un prodotto di qualità e a filiera corta.

Il grano proviene infatti dalle migliori zone della Toscana, selezionate per clima e caratteristiche del terreno: la valorizzazione del suolo attraverso la coltivazione biologica e l’alternarsi delle colture, come  il sostegno agli agricoltori locali contribuiscono a realizzare un prodotto di altissima qualità, sicuro e sostenibile.

Rigorosamente controllata dalla materia prima al prodotto finito, Probios porta sulla tavola degli italiani la migliore pasta biologica, trasformata in uno storico pastificio, in attività dal lontano 1860 nel sud della Toscana, secondo metodi che uniscono innovazione e tradizione: essiccazione a temperatura controllata e trafilatura al bronzo danno vita a formati classici e trafile originali sia nella versione con farina bianca che integrale.

100% biologica, con un’ottima tenuta in cottura, la pasta di grano duro biologico Probios è sinonimo di eccellenza naturale grazie al gusto avvolgente e inconfondibile.

La nuova pasta Probios  è stata lanciata ad inizio novembre, accompagnata da una campagna digital il cui suggestivo video racconterà la tradizione italiana della pasta e della qualità del biologico italiano tra etica, storia, passione e cura della terra.

Disponibile  in 9 formati, da notare  l'elegante confezione in box completamente riciclabile nella raccolta carta, a conferma del costante impegno di Probios nel limitare l’uso della plastica negli imballaggi e contribuire ad una sempre maggiore sostenibilità. 



Probios: con oltre 40 anni di storia, è leader nel settore dell’alimentazione biologica. Commercializza con successo oltre 1000 prodotti biologici di cui 400 senza glutine, di questi 140 mutuabili dal Sistema Sanitario Nazionale. Sono invece oltre 140 i prodotti senza latte, e tanti altri per specifiche esigenze alimentari. Probios esporta in 48 differenti paesi in Europa e nel mondo. Il suo successo è frutto della trasparenza e tracciabilità di tutti i suoi prodotti; i suoi partner eseguono un’accurata selezione dei metodi di coltivazione delle materie prime. La mission è quella di trasmettere ai consumatori finali l’importanza della scelta alimentare come azione concreta per il miglioramento della salute e dell’ambiente.

www.probios.it

Nicoletta Curradi 

martedì 29 settembre 2020

Filippo Cogliandro, ambasciatore del gusto in Calabria




Il turista in visita a Reggio Calabria ha la possibilità di godere di un’atmosfera unica nel cuore del Mediterraneo: quella creata dallo chef Filippo Cogliandro e dal suo staff al ristorante L'A Gourmet Accademia. 

Recentemente lo chef ha ospitato nel suo locale  un gruppo di Wedding e event planner e giornalisti, sapientemente  guidato da Daniela Corti, ideatrice del format Undiscovered Italy Tours.

Gustare i suoi piatti è emozione, è dare risalto agli ingredienti utilizzati dallo Chef. Filippo Cogliandro crea percorsi gastronomici ispirati alla tradizione e alle materie prime del suo territorio, suscitando suggestioni che durano nel tempo.
La stagionalità dei prodotti, Ia selezione la qualità, la renterpretazione della cucina del territorio e il gioco, sono la base della sua filosofia: la “ricerca di un’emozione”. È l’inizio di un meraviglioso viaggio dei sensi. 
L’Accademia nasce nel 1995 come ristorante su prenotazione per onorare Jim Jansen, vissuto a Lazzaro negli anni Settanta, pittore di corte di re Baldovino del Belgio,  Lazzaro è il paese di origine di Filippo Cogliandro, a 20 km da Reggio Calabria. 
Jim s’innamora dei colori forti dei paesaggi di Lazzaro che  rievocano le tecniche della scuola fiamminga e decide da architetto di farsi costruire una villetta immersa nel verde: un ambiente semplice ma raffinato. Qui è nata L’Accademia., che dal 2004 si trasferisce nell’antico Palazzo della Castelluccia.
Il nome L’Accademia per il ristorante è stato scelto ispirandosi all'Accademia di pittura fondata da Jansen negli anni Settanta, purtroppo con scarsa fortuna, ma con tanta voglia di trasmettere la passione a Filippo.  Ma quest'ultimo  non è riuscito ad esprimere la sua creatività sui quadri e per caso, preparando con estro e fantasia delle cenette per gli amici, si è scoperto invece un vero artista della cucina. 
Il tempo ha completato “l’opera” attraverso corsi di cucina tenuti da grandi maestri della ristorazione, senza smettere mai la ricerca del gusto e della creatività, rimanendo legato al  territorio. 
Dal 2015 L'A Accademia si è trasferita al primo piano del 
Palazzo Mottareale, edificio in 
stile Liberty, situato sul corso principale di Reggio Calabria, in pieno centro storico. Una terrazza panoramica consente di gustare le pietanze davanti allo splendido scenario della città. 
Il ristorante è  meta per appassionati gourmet globe-trotter, per cultori di etichette rare e preziose, per amanti della raffinatezza e della grande cucina, un locale che continua a raccontare una sua storia e a tracciare un suo percorso che, oltre a mostrarsi al passo dei tempi, sembra spesso precorrerli con misura e intelligenza coinvolgendo prodotti ricchi di personalità come la nduja, il caciocavallo, la liquirizia, il Bergamotto di Reggio Calabria, e non solo, prodotti dai sapori intensi, che si possono utilizzare in diversi modi in cucina, rivisitandoli in chiave moderna.

Fippo Cogliandro aspira ora  ad un obiettivo preciso: entrare nell:olimpo degli chef italiani con una stella Michelin.

Info: www laccademia.it





Fabrizio Del Bimbo 




giovedì 27 agosto 2020

Accoglienza sempre al top al Baretto di Helvetia & Bristol




Il Baretto del Bristol è stato inaugurato proprio pochi giorni prima del lockdown e, alla riapertura, ha dovuto per forza cambiare le sue modalità di servizio per ottemperare alle disposizioni Covid-19 Il restaurant manager Andrea Tempestini, grazie alla sua pluriennale esperienza in questo hotel, coordina uno staff di servizio davvero impeccabile che soddisfa ogni esigenza del cliente in modo discreto e professionale. Lo chef Pasquale D'Ambrosio, che ha lasciato grandi città come Milano e Napoli per mettere a disposizione la sua grande capacità organizzativa, ha dovuto, causa emergenza Covid-19, rivedere molte modalità di servizio per mantenere lo standard elevato che i suoi affezionati clienti si aspettano. 

Il Baretto è situato nel cuore el centro storico fiorentino ed è un luogo d’incontro senza tempo, un punto di ritrovo all’interno del primo, storico hotel della città, dove ci si può concedere una piacevole pausa con gusto in ogni momento della giornata. Infatti il lungo orario di apertura, che va dalle 7 alle 24, può accontentare ogni tipologia di clientela.

A colazione, il Baretto accoglie i suoi ospiti con una ricca selezione di croissants farciti sul momento, dolci tipici e torte del giorno, accompagnati da caffè e cappuccini preparati a regola d’arte. Durante la giornata è possibile fermarsi per un pranzo veloce con piatti leggeri e gustosi, grazie al menu di All Day Dining firmato dallo Chef Pasquale D’Ambrosio. La ricca offerta di signature cocktails e la selezione di vini, accompagnati dalle sfiziosità dello Chef, rendono perfetto l'aperitivo, mentre a cena si è accolti con una carta originale e sempre diversa. 

Per  le disposizioni Covid-19 non è più possibile servirsi a buffet ed è stata quindi proposta una serie di 5 "pacchetti" che il cliente può scegliere in base ai suoi gusti e che sono serviti individualmente al tavolo. I nomi dei pacchetti sono accattivanti: Buongiorno Firenze, Buongiorno Benessere, Dolce risveglio, Via con te e L'italiano. 



Gli ospiti interni dell'hotel prenotano il pacchetto la sera prima, ma possono chiedere varianti al mattino. 



 Il Baretto si compone di quattro eleganti ambienti per soddisfare le diverse preferenze della clientela. 

Nell’area lounge si trova un delizioso angolo dedicato ai fiori, con i maestri fioristi del Bobolino Floral Design che propongono piccole composizioni, fiori di stagione e piante che gli ospiti possono acquistare direttamente.

Anche i prodotti di pasticceria sono in vendita, insieme ad un’ampia scelta di prodotti gastronomici italiani ideali anche come piccolo omaggio dell’ultimo momento, con un packaging dal design originale.

Il Baretto si apre inoltre sul dehors. Un salotto en plein air con un suggestivo scorcio su Palazzo Strozzi, che ospiterà nella bella stagione serate con musica dal vivo ad accompagnare i signature cocktails.

Per pranzo lo Chef Pasquale D’Ambrosio propone piatti veloci e informali pur senza rinunciare al gusto. 



E’ inoltre presente una carta All Day (disponibile dalle 11.00 fino alle 22.30) firmata dallo Chef del Bristol Winter Garden Pasquale D’Ambrosio, sempre da consumare all’interno o nel dehors, che comprende i grandi classici d’hotel come Club Sandwich e Ceasar Salad. 

Il Baretto del Bristol è aperto tutti i giorni, dalle 7.30 alle 24.
Helvetia & Bristol Firenze – Starhotels Collezione
Via dei Pescioni 8/r Firenze

 

Nicoletta Curradi

venerdì 31 luglio 2020

Il 5 agosto presentazione de La Tuscia dell'EVO 2020


La nuova Guida Street Food del Gambero Rosso

Da ormai alcuni anni il termine street food è entrato nel vocabolario di tutti dando un tocco di esoticità a quello che in realtà è un vero e proprio fondamento della cultura alimentare italiana, nascendo dalla cucina povera e contadina fatta di piatti di recupero per “non buttare via niente”; eppure, quello del cibo di strada è allo stesso tempo un settore molto vivace, continuamente arricchito da nuove sperimentazioni e dalle contaminazioni con le cucine di tutto il mondo. In questo momento, poi, è più che mai in auge, potendo essere acquistato e consumato all’aria aperta. Infatti in questa prima metà del 2020, in cui l’emergenza Covid ha posto in forte difficoltà la ristorazione, il settore dello street food, dopo un iniziale smarrimento dovuto alla cancellazione tout court di tutti gli eventi pubblici, grazie alla consegna a domicilio prima, e poi anche all’asporto, ha resistito agli urti della crisi e ha consentito a tutti di percepire una parvenza di normalità nella situazione surreale creatasi.
Ed è così che anche quest’anno Gambero Rosso, in collaborazione con Così Com'è , ha pubblicato la Guida Street Food 2021. Giunta alla sesta edizione, suggerisce 600 indirizzi dalla Val d’Aosta alla Sicilia, premiando un campione per ogni regione. Insomma, una vera e propria mappa nazionale del cibo di strada, alla scoperta del meglio della tradizione italiana, ma con un occhio alle tantissime influenze straniere che ormai fanno parte del mangiare quotidiano nazionale: tra i premiati, infatti, ci sono anche cibi di matrice internazionale.
Inoltre, prendendo atto che, ormai, lo street food è diventato anche banco di prova per chef, Gambero Rosso ha deciso di inserire il premio Street Food da Chef, per la rielaborazione inedita di un piatto tipico dello street food nell’alta cucina.

Altro premio speciale pensato per questa edizione è Street Food on the road, dedicato alla migliore proposta di cibo di strada itinerante.
Ecco tutti i premiati
I Campioni Regionali
Valle d’Aosta
Baguette e bollicine – Aosta
Piemonte
MU bao – Torino
Liguria
Panino Marino – Genova
Lombardia
Fratelli Torcinelli – Milano
Veneto
Estro – Vino e Cucina – Venezia
Trentino Alto Adige
Panificio Moderno – Trento
Friuli Venezia Giulia
Tajo – Udine
Emilia Romagna
QuintoQuarto – Piadina & A ni – Cesenatico [FC]
Toscana
La Botteghina del Maialetto – Monsummano Terme [PT]
Marche
B.A.C. Cresceria – Civitanova Marche [MC]
Umbria
Porcellino Divino – Assisi [PG]
Lazio
Legs – Roma
Abruzzo
Da Matti Streetfood – San Vito Chietino [CH]
Molise
Garage Moto Kafè – Isernia
Campania
‘O Cuzzetiello – Napoli
Puglia
Lake Café – Lesina [FG]
Basilicata
Palese-mente Cibò – Potenza
Calabria
Kalavrì – Anima & Pizza – Catanzaro
Sicilia
Cantunéra Ibla – Ragusa
I Premi Speciali
Street Food on the Road
CiVà – Cibo Vagabondo
Atmosfere circensi, selezione maniacale di prodotti del Cilento e del Vallo di Diano, cucina fresca, pop e divertente, come si addice alla strada. Questo colorato food truck, gestito dai team del LiLo di Sala Consilina e dell’azienda agricola I Segreti di Diano di Teggiano, è davvero una “cucina territoriale in movimento”.

Street Food da ChefAl cuoco che ha rivisitato in modo originale un piatto tipico dello street food
1983. Cronaca di un’estate di Rino Duca | Il Grano di Pepe | Ravarino (MO)
Presenza fissa nel menu degustazione la rivisitazione del classico “coppo” di fritti, creato qualche anno fa in ricordo del giudice Rocco Chinnici, vittima di mafia, palermitano come lo chef. Sul cono in carta di riso è impressa, con nero di seppia, la prima pagina di un quotidiano che uscì il giorno successivo all’assassinio. All’interno sarda, seppia, gambero al barbecue, menta, verdure croccanti, nero e fegato di seppia. Buono ed emozionante.

Gambero Rosso ha ospitato nella splendida cornice esterna del ristorante Mediterraneo del MAXXI a Roma i campioni regionali e i premiati speciali, offrendo al pubblico la possibilità di gustare alcune tra le ricette più significative della Penisola, realizzate in particolare con i prodotti Così Com’è e abbinati alle birre Theresianer

Nicoletta Curradi

martedì 28 luglio 2020

Rossopomodoro apre nel cuore di Firenze





Terza apertura post lockdown  per Rossopomodoro che accelera il passo e apre a   Firenze in Via Dei  Magazzini 4 , angolo Piazza della Signoria . 

Con la nuova apertura di Firenze passano a 3 le aperture post lockdown , dopo Milano Navigli e Milano Isola,  salgono   a 20 le aperture sotto  il nuovo branding  “come un giorno a Napoli”  superando cosi’  i  100 ristoranti Rossopomodoro nel Mondo
Con il  nuovo ristorante   a pochi passi dalla celebre Piazza della Signoria , Rossopomodoro apre il suo primo ristorante nel capoluogo toscano culla del patrimonio artistico e culturale italiano portando la  vera atmosfera di Napoli tra cibo, cultura, monumenti e panorami, tra icone sacre e simboli scaramantici,. Dopo Venezia , Roma , Bologna , Torino, Milano mancava all’appello Firenze e oggi un altro tassello va al suo posto.
Nel Rossopomodoro di Firenze si potrà gustare il meglio della tradizione napoletana, dalla pizza  alla cucina. La Pizza con impasto a lunga lievitazione di farina 00 o integrale, pizza per vegani e con mozzarella delattosata, pizze classiche tra cui la “Verace”, regina delle pizze di Rossopomodoro con mozzarella di bufala Dop , olio di Sorrento e basilico, e le pizze gourmet.
La  cucina  con  tante proposte gastronomiche,  dalla “ fresella” di grano duro spugnata con acqua di mare, con tonno , pomodoro, papaccella napoletana e acciughe di Cetara, alla pasta del Pastificio Afeltra di Gragnano nelle varianti con Pomodoro datterino e basilico o alla Nerano, con zucchine, cacio pepe e basilico.




In occasione dell’apertura del 16 Luglio ore 19.30 , di giovedì “coma vuole la tradizione" di Rossopomodoro, sia i  piatti che le pizze sono stati presentati  con uno show cooking dall'Executive Chef Antonio Sorrentino e dal Maestro Pizzaiolo Davide Civitiello in arrivo da Napoli che insieme agli chef e Pizzaioli di Rossopomodoro Firenze hanno deliziato   i palati degli ospiti.

Roberto Colombo Amministratore Delegato Rossopomodoro
"L’apertura di Firenze è a dir poco esaltante per il nostro marchio, perché in questa meravigliosa città si respira arte in ogni suo luogo, e con Rossopomodoro  Firenze aggiungiamo un altro importante tassello: l'arte dei pizzaiuoli napoletani che con la loro tradizione artigianale secolare hanno fatto sì che questo mestiere fosse  riconosciuto come patrimonio Unesco dal 2017. Siamo pronti ad aprire in  questa posizione privilegiata a pochi passi  da  Piazza della Signoria con grande orgoglio, soprattutto in  questo particolare periodo  che ci ha insegnato a guardare oltre con ancora più determinazione e impegno, per i nostri clienti, per chi lavora con  noi e per la ripartenza dell'Italia."


ROSSOPOMODORO FIRENZE  
VIA Dei Magazzini , 4  
(Angolo Piazza Della Signoria)  
Telefono 055 0731348

PRENOTAZIONI 
Direttore Francesco 
Cellulare 333 6188938
ORARI APERTURA
Dalle 11.30  alle 15.00

Dalle 19.00 alle 22.30  dal lunedì alla domenica 

Email : firenze@rossopomodoro.it

Disponibile il Servizio Asporto e Delivery

Nicoletta Curradi 













lunedì 27 luglio 2020

Parte in Toscana "Un mare di pesci per ogni stagione"





Mangiare pesce fa bene sia alla nostra salute che all'ambiente. Meglio ancora se il pesce viene dal nostro mare, se è fresco e genuino, e se la pesca tiene presenti i cicli biologici dei prodotti ittici. Su questi capisaldi si fonda la campagna promozionale della Regione Toscana “Un mare di pesci per ogni stagione” che è stata presentata oggi a Firenze e che si svilupperà nelle prossime due settimane puntando soprattutto sui social.
La campagna, finanziata con le risorse del Feamp, il fondo comunitario per la pesca, si pone l’obiettivo di valorizzare la qualità e la stagionalità del pescato toscano per ampliare le potenzialità commerciali del settore in una fase molto difficile per l'emergenza Covid 19: la chiusura, per diversi mesi, dei mercati, delle mense scolastiche e dei canali di distribuzione ha determinato un notevole calo della domanda che, unito alla vulnerabilità della filiera, ha causato perdite economiche per le flotte pescherecce e per le produzioni dell’acquacoltura.
In Toscana sono circa 1.500, attualmente, gli occupati di un comparto che conta 590 barche per una produzione annua di circa 11.000 tonnellate.
“La campagna ‘Un mare di pesci per ogni stagione’ - ha commentato l’assessore regionale a agricoltura e pesca Marco Remaschi - vuole contribuire alla diffusione di conoscenze che possano rendere più semplice una scelta alimentare fatta con responsabilità, consapevolezza e attenzione alla sostenibilità. Siamo convinti che una maggiore conoscenza dei nostri prodotti ittici potrà aiutare tanti consumatori a orientarsi meglio e a comprendere il valore di un pescato che viene da filiera corta e che offre tutte le garanzie di qualità e di rispetto dell’ambiente. La campagna promozionale è uno strumento che va ad aggiungersi alle attività di sostegno economico, di semplificazione e alle misure tecniche che sono state varate in questi mesi su diversi piani, incluso quello regionale, per venire incontro alle esigenze della nostra flotta”.
Il calendario del pescato toscano
Strumento decisivo per l’azione di comunicazione sarà il calendario del pescato toscano, lanciato nel 2018, ma che farà da perno anche a questa attività di comunicazione. Il calendario raccoglie 32 specie di pesci presenti nel mare toscano e che rappresentano un’alternativa rispetto a quelle più commerciali e note presenti sui banconi di vendita.
Le specie del calendario includono quelle del cosiddetto pesce “povero” o “dimenticato”, come sugarelli, razze, pesce sciabola, muggine, acciuga, sardina, palamite che sul mercato non ottengono prezzi convenienti per il pescatore, ma se opportunamente conosciute e valorizzate per le loro qualità nutrizionali ed organolettiche, possono aumentare il margine di reddito della produzione e trovare ampi spazi in una fascia di mercato accessibile a tutti. Inoltre il calendario propone un invito all’acquisto avendo anche una maggior consapevolezza dei cicli biologici naturali.
In sintesi “Il calendario del pescato” tiene insieme i principali filoni delle politiche regionali legate al patrimonio ittico: la qualità del prodotto, la certezza della sua provenienza, e il mantenimento dei delicati equilibri ambientali.
Il fondo Feamp
Il Feamp, Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, è lo strumento finanziario attraverso il quale sono attuati, nel periodo di programmazione 2014-2020 interventi finalizzati anche al conseguimento degli obiettivi della Politica Comune della Pesca.
Per l’attuazione del Feamp sul proprio territorio, la Regione Toscana ha una dotazione complessiva di € 18,8 mln e, ad oggi, sono state attivate quattordici misure con bandi destinati al finanziamento di interventi di varia natura.
In particolare la misura 5.68, quella con cui si è finanziata la campagna di comunicazione sul pesce, è destinata ad accrescere la competitività dei settori pesca e acquacoltura grazie alla promozione della qualità e del valore aggiunto delle produzioni ittiche, alla tracciabilità, certificazione, commercializzazione ed alla realizzazione di campagne di comunicazione dedicate al settore ittico.


Fabrizio Del Bimbo 

mercoledì 15 luglio 2020

Bergader, il gusto della montagna nei formaggi dal 1902


La storia di Bergader ha inizio nel 1902 nel paesino alpino Waging am See, dove Basil Weixler lavora con passione nel suo piccolo caseificio di paese, fornendosi del latte più buono dei pascoli che lo circondano.
Il nome Bergader – che signiofica  vena di montagna – racconta proprio l’origine di questo formaggio, prodotto sulle alte vette con latte di altissima qualità. Un nome che significa rispetto per la natura e per la tradizione montana.
Dolci colline, pascoli verdeggianti ricchi di erbe aromatiche e, sullo sfondo, il panorama mozzafiato delle montagne: ecco lo splendido paesaggio delle Prealpi Bavaresi in cui nasce Bergader, ai piedi delle pendici del monte Watzmann. È proprio qui, nelle 1.700 fattorie degli allevatori montani immersi nella natura incontaminata, che ha origine il latte fresco con cui produciamo da tanti anni le nostre specialità casearie.
Negli anni Sessanta Bergader sbarca in Italia, conquistando per qualità e gusto il palato degli italiani.
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Bavaria Blu è nato nel 197, ma  solo quest’anno Bergader ha deciso di lanciarlo sul mercato italiano. Si tratta di un formaggio erborinato, ottenuto combinando due muffe nobili con maturazione differente. Il Penicillum roqueforti, infatti, promuove una maturazione centrifuga mentre il Penicillium camenberti una centripeta. La procedura brevettata ha permesso di ottenere un formaggio dal sapore intenso, così apprezzato da occupare una nicchia di mercato. Questi i plus del prodotto secondo l’azienda: il formato e il tenore di grassi che lo differenziano dai classici erborinati. Infatti, il Bavaria Blu è cremoso e nettamente più dolce, rendendolo ideale per il consumatore che si avvicina per la prima volta a questa tipologia di formaggi. Inoltre, grazie all’equilibrio fra tenore di grassi e umidità possiede una spiccata stabilità che lo rende facile da tagliare e da confezionare. Questa specialità casearia è valsa a Bergader nel 1979 il Goldener Zuckerhut, un importante premio del settore alimentare.


Cremosissimo è un formaggio dall’incredibile cremosità, una consistenza raggiunta grazie ai tempi lenti della maturazione che richiede la tradizione casearia di montagna. Prodotto con il miglior latte delle Alpi, il Cremosissimo Bergader L'Originale è un formaggio naturale con una crosta edibile che contribuisce a renderne il gusto deciso e particolare. È naturalmente privo di lattosio e senza glutine ed esprime la qualità di tutte le specialità Bergader, qualità che ha origine nei ruscelli che nascono dai ghiacciai di alta quota, scendono verso valle irrigando i verdi parti dove le mucche producono un latte ricco e denso.




Un altro ottimo prodotto sono le fettine Bergader Almkäse, pratiche fette di formaggio di qualità prodotte con il miglior latte dell’alta montagna, sintesi perfetta per chi cerca una soluzione sana e veloce da portare in tavola.
Naturalmente prive di glutine e lattosio, le fettine sono disponibili in varie versioni:
Le Classiche Almkäse hanno un sapore tradizionale, semplice e gustoso;
Le Affumicate Almkäse sono per i palati sopraffini che amano le sfumature di sapore date dall’affumicatura;
Le Saporite Almkäse sono adatte per chi desidera sapori intensi e succulenti.
Grazie alle pratiche vaschette, rappresentano una soluzione pratica e versatile per la quotidiana vita di città ed evocano il gusto della montagna da cui hanno origine.


Nicoletta Curradi

giovedì 9 luglio 2020

In San Frediano la nuova veste di Dolce Emporio

Aperto per piacevoli degustazioni lo storico negozio di San Frediano. Sul web invece è possibile ordinare pacchetti già pensati per aperitivi e cene gourmet casalinghe




Consumazioni sul posto, spesa sfiziosa ma anche pacchetti già pensati con tutto l’occorrente per organizzare un aperitivo o una cena gourmet a casa, da ritirare personalmente o farsi recapitare a domicilio: la Fase 3 del Dolce Emporio, storica bottega di San Frediano recentemente riaperta come atelier del gusto, unisce l’insostituibile esperienza dal vivo della ristorazione alle nuove modalità di consumo.



Intorno allo scenografico bancone, ristrutturato utilizzando materiale d’epoca, è di nuovo possibile degustare le eccellenze della gastronomia italiana selezionate dallo chef Fabio Barbaglini, compresa la linea gourmet Fiori di Spezie, firmata dallo stesso Barbaglini. Foie gras, caffè, biscotti, confetture e preparati dolci e salati, le cui ricette sono state studiate in sinergia con una rete di produttori di alto livello.
Al tempo stesso è possibile comporre la propria spesa sfiziosa in bottega o sul sito web dolcemporio.shop, ritirando sul posto o scegliendo la consegna a domicilio (spedizioni in tutta Italia). A disposizione sul web anche una serie di proposte già studiate per vivere a casa propria l’atmosfera del Dolce Emporio. Tra queste il kit da aperitivo “Un americano a Parigi”, comprensivo di istruzioni per l’allestimento di un aperitivo accompagnato da foie gras e lingue di suocera, quello per la pausa pomeridiana “Un tè con Mussolini”, ma anche combinazioni studiate per risolvere la cena come “Pane, amore e fantasia”, con finocchiona artigianale di cinta senese, Barbera d’Asti superiore e pan d’aria, o “Sabores d’Espana”, che include acciughe del Cantabrico e una bottiglia di Cava, lo spumante catalano.
La ristrutturazione dei locali ha lasciato intatta l’atmosfera del negozio storico, dominato dal calore del legno degli scaffali e del bancone centrale, introducendo l’attenzione alla sostenibilità: il nuovo Dolce Emporio è plastic free e fa uso esclusivamente di stoviglie in materiale compostabile e conferibile nella raccolta dell’organico. Nella stessa direzione va la scelta di dotarsi di un impianto all’avanguardia per servire acqua ultrafiltrata.
Il restyling ha permesso inoltre di creare una zona relax, dove sostare per fare due chiacchiere o leggere un libro. Il nuovo Dolce Emporio, infatti, non si presenta unicamente come boutique dove acquistare produzioni di qualità, ma mira a coinvolgere il quartiere di San Frediano, diventando un luogo di ritrovo, dove conoscere etichette particolari, coccolarsi, regalarsi una pausa o portarsi a casa uno sfizio da condividere.


Una lunga esperienza alle spalle 
Già al lavoro a 14 anni, nelle cucine del Lago Maggiore, Fabio Barbaglini perfeziona gli studi in Svizzera, per poi lavorare in diversi stellati internazionali, fino ad aprire il primo ristorante a 23 anni, il “Caffè Groppi” a Trecate (No), premiato con la stella Michelin nel 2004. Tra le esperienze più significative quella come capo partita all’Antica Osteria del Ponte a Cassinetta di Lugagnano (3 stelle Michelin), ristorante che riaprirà poi nel 2012 in qualità di chef-patron. La filosofia dietro il rilancio de “La Cassinetta” si può sintetizzare in “naturale concezione del gusto”, concetto che tornerà nelle successive esperienze come consulente nel campo della ristorazione italiana e internazionale. Numerosi i riconoscimenti ottenuti nell’arco della carriera, come la stella Michelin del Mont Blanc Hotel Village di La Salle, nel 2011, e il premio per la migliore performance conferito più volte dalla Guida dell’Espresso. Nel 2017 l’approdo a Firenze, dove il progetto si sta ampliando dalla ristorazione alla selezione e vendita di prodotti di alto livello.

Il  Bordeaux Domaine de Valmengaux 2012.e la fugascina che ho degustato in negozio sono una delizia per il palato.


Dolce Emporio
Borgo San Frediano 128/r - Firenze
Tel. 055 3897066 – info@dolcemporio.shop

lun-sab dalle 10-12.30 e15. 30-21 


www.dolcemporio.shop

Fabrizio Del Bimbo

venerdì 19 giugno 2020

È ripartita la stagione di Anconella Garden


Musica, arte e cibo sfizioso nel parco di Firenze Sud

Il polmone verde della città torna a vivere grazie alla programmazione culturale di Diramazioni Festival
Fino al mese di settembre, nel rispetto dell’ambiente e delle normative anticontagio
Yoga, arte e libri dal lunedì al mercoledì, musica live dal giovedì alla domenica



Musica live, mostre d’arte da godere in mezzo alla natura, cibo sfizioso per ritrovarsi finalmente con la famiglia e gli amici: riparte la stagione di Anconella Garden, spazio dell’Estate Fiorentina immerso nel polmone verde di Firenze Sud (accesso da via di Villamagna 39/d). Da giovedì 18 giugno fino al mese di settembre il parco torna a vivere, nel rispetto delle nuove normative anticontagio e con l’attenzione all’ambiente di sempre.

Nonostante le limitazioni imposte dal post-Covid, non mancheranno intrattenimento musicale, performance live e incursioni di teatro, poesia e pittura: le serate dal lunedì al mercoledì saranno dedicate a yoga, arte e letteratura, mentre dal giovedì alla domenica sul palco di Anconella Garden si alterneranno artisti della scena fiorentina e nazionale, dalle 19.30 alle 22.30. A partire dal prossimo weekend, che apre la stagione del “Jazz Club sotto le stelle”: si comincia giovedì 18 con il Trio Sacconi standards live jazz, venerdì 19 sarà la volta del Marco Pezzola Brasilian Trio, mentre sabato 20 torna Dr. Jobby, pianista blues che mescola sonorità africane, latine ed europee. Domenica 21 giugno il solstizio sarà celebrato con una giornata dedicata a musica, arte e yoga all’aperto: dalle 10 alle 20 una mostra di quadri sarà allestita sulla nuova cancellata che corre lungo l’Arno, per essere fruita liberamente dai cittadini, mentre il parco si popolerà di perfomance live.

A curare la programmazione culturale il festival Diramazioni, che ha attivato una serie di prolifiche collaborazioni con le associazioni attive nel quartiere. Un cartellone in grado di crescere nel corso dei mesi, proprio grazie a queste sinergie, nel rispetto dei residenti e dell’ambiente del parco.

Nato nel 2000 come festival itinerante, pensato per gli spazi pubblici fiorentini da artisti, studenti e associazioni riunite, dal 2008 Diramazioni, a cura dell’associazione culturale Cambiamusica! Firenze, ha trovato una casa base nel Parco dell’Anconella, grazie alla collaborazione con l’Estate Fiorentina.

“Abbiamo deciso di ripartire nonostante le difficoltà, che ci hanno costretto a rivedere completamente la programmazione – dichiara Luca Domenico Longo, presidente di Cambiamusica! Firenze – per dare un segnale di fiducia ai professionisti della cultura, alle associazioni e ai cittadini stessi. Dopo mesi di lockdown abbiamo tutti bisogno di tornare uscire e riprenderci la natura e gli spazi di socialità, nel rispetto di tutte le misure di prevenzione del contagio”.

Ogni giorno, dalle 16 fino a tarda serata, sarà inoltre possibile fare una sosta all’Anconella Garden per gustare una merenda, un aperitivo, una cena o un drink in mezzo al verde. Tante le novità sul menu a cura di Alexandro Sala: dal Karaage (gustoso streetfood giapponese a base di pollo), al panin cu u’ purp (panino con polpo fritto, ricotta, cicorino tostato, miele di fichi), fino ai tacos alla messicana. Restano i best seller delle passate stagioni, a partire da pizza, calzoni, covaccini e alternative veg per tutte le tasche. Prevista anche una proposta di finger food in monoporzione, a base di verdure di stagione da gustare in chiave aperitivo, a partire dalle 19.

Nicoletta Curradi 

martedì 19 maggio 2020

Cinquanta sfumature di Blu, una ricetta dello chef Riccardo De Pra



Ecco una ricetta dello chef stellato Riccardo De Pra
„50 sfumature di Blu “: un piatto originale e con un tocco piccante grazie al Bavaria Blu Forte di Bergader 


Per il noto chef bellunese Riccardo De Pra tutti noi nascondiamo un segreto, una passione nascosta da rivelare in rare situazioni a persone speciali. Segreti che possiamo esprimere anche in cucina. In questa saporita e colorata ricetta, personalizzabile con le verdure di stagione che più ci aggradano, è racchiuso il sapore originale ed inteso del Bavaria Blu Forte di Bergader, storico erborinato di montagna dalla consistenza morbida, da pochi mesi reperibile anche in Italia.
L’innovativa combinazione di due tipologie di muffe nobili con maturazione differente, quella blu delle venature interne e quella bianca della crosta edibile, lo rende unico nel suo genere. 
Tra gli ingredienti, oltre al latte pastorizzato dei migliori pascoli dell’alta montagna e le colture selezionate di muffe, il Bavaria Blu contiene caglio microbico, che permette a questo formaggio di essere adatto anche per coloro che hanno scelto una dieta vegetariana e che cercano prodotti di qualità che non utilizzino il caglio animale. 
È presente sul mercato nelle tre varianti tutte senza lattosio: il Bavaria Blu Classico con la sua storica ricetta, il Bavaria Blu Dolce, più delicato, e il Bavaria Blu Forte con un gusto più intenso e deciso.



INGREDIENTI PER 4 PERSONE
300 g di riso carnaroli
30 g di cipollotto o scalogno tritato
30 g di patata a cubetti
1100 g di brodo vegetale 
180 g di verdure miste di stagione: carotine, broccoli viola, coste colorate
25 g di burro
25 g di olio extravergine di oliva
80 g Bergader Bavaria Blu Forte
sale, pepe e peperoncino a piacere 
20 g di vino bianco (opzionale)

PREPARAZIONE
Questa è una minestra semplicissima: inutile dire che gli ortaggi freschi (che quindi variano), abbinati al formaggio erborinato aggiunto al termine della cottura determina la bontà di questa “minestra risottata”. 
In una casseruola fai imbiondire il burro e l’olio e fai passire lo scalogno molto lentamente e a bassa temperatura, poiché l’olio non deve bruciare. Tosta bene il riso in una casseruola e aggiungi il brodo precedentemente preparato, bello caldo. Nel frattempo taglia la patata di montagna, le carotine tenere, i broccoli viola e le coste colorate e aggiungi le verdure man mano al riso. A cottura terminata aggiungi dei cubetti di formaggio erborinato Bavaria Blu, per assicurare al piatto la giusta sapidità.

Eccoci pronti per sorprendere i nostri ospiti!

Nicoletta Curradi 

mercoledì 5 febbraio 2020

Dal 7 febbraio apre il Burger Bar di FOOO


Nasce il Burger Bar di Florence Out Of Ordinary, locale dalle varie sfaccettature
all’interno del complesso di The Student Hotel in viale Strozzi 18
Per tutto il weekend chi ordina dal nuovo menu riceverà una proposta diversa in formato bonsai



 Manzo di montagna, maiale sambucano, ma anche originali insalate con ingredienti di stagione, verdure croccanti, secondi piatti espressi come tartare di carne e cordon bleu in crosta di panko: nasce il Burger Bar di FOOO – Florence Out Of Ordinary, poliedrico locale all’interno del complesso di The Student Hotel (ingresso da viale Strozzi 18). Venerdì 7 febbraio dalle ore 20 in poi la serata “Burger & Cocktail” aprirà ufficialmente il nuovo corso del bistrot, permettendo di assaggiare le nuove ricette, abbinate ai drink della cocktail list appositamente studiata per accompagnare i piatti. Inoltre per tutto il weekend chi ordina dal nuovo menu riceverà al tavolo un burger bonsai, per ampliare il ventaglio della degustazione.
Il menu si caratterizza per la ricerca di materie prime d’eccellenza, seppur declinate in una proposta gastronomica gustosa e immediata come quella di un Burger Bar, e per la particolare attenzione all’universo vegetale. Non a caso i nomi degli hamburger si ispirano al termine scientifico che identifica il principale protagonista green di ciascuna ricetta. Così ad esempio nella lista degli hamburger a base di manzo di montagna troviamo Capsa, con cuore di scarola, pomodoro infornato, toma, peperoni e capperi sottolio, consigliato in abbinamento a uno speciale Negroni della casa; o Melon, con melanzane alla menta, stracciatella di burrata, mandorle tostate e rucola, da provare con un Mistero Messicano del Don, a base di tequila, pompelmo rosa, albume, sciroppo alla cannella ed essenza al bergamotto. Tra gli hamburger a base di maiale sambucano troviamo Cicho, con radicchio tardivo di Treviso infornato, riduzione di aceto balsamico e pecorino, consigliato in pairing con un Whisky Sour. Non manca una proposta vegetariana, Cucu, con salsa di zucca al curry, melanzana alla menta, grana, insalata d’inverno e paté di olive, da assaporare insieme al cocktail Clemente Luna, con rum chiaro, succo di clementina fresco, succo di canna da zucchero, lime, ginger beer e foglie di basilico. Tutti gli hamburger sono accompagnati da patate e salse a scelta tra maionese, maionese allo scalogno, ketchup, salsa Bbq, Perù, senape, rafano, tutte rigorosamente homemade.
Le carni, invece, sono quelle di Savigni, “macelleria agricola” del Pistoiese che rispetta i naturali ritmi della crescita degli animali, allevati liberi nell’oasi WWF di Dynamo Camp, grazie alla gestione di una famiglia che si definisce di “artigiani della carne”. A fornire il pane è Antica Forneria e Pasticceria Corsini di Porretta Terme, gestita dal 1875 dalla stessa famiglia e attualmente capitanata da Ivo Corsini, pluripremiato panificatore recentemente sbarcato in Giappone con un proprio flagship store.
A conferma dell’animo green di Florence Out Of Ordinary, ampio spazio in carta alle insalate con verdure di stagione. Qualche esempio: foglie d’inverno con puntarelle, acciughe e pane croccante; songino, carciofi, grana e olio alla bottarga; finocchi, arancia, indivia e feta. Per chi volesse andare oltre l’hamburger, rimanendo su una scelta carnivora, ci sono Tartare di Montagna (130 gr) con uovo pochée, chips e insalatina, accompagnati da senape antica, acciughe e rafano; Etrusca “pluma di maiale” marinata nella birra su crostone di pane e salsa verde, patate e friggitelli; Cordon Bleu in crosta di Panko, patate, insalatina e Mayoscalogno. Completa la proposta una selezione di dolci tra cui Soffice con crema al limone e semi di papavero, Crumble di mele e pistacchi con salsa alle mandorle, Bonet con amaretti e caffè.
Il menu del Burger Bar sarà disponibile tutti i giorni dalle ore 12 alle 23. Resta attiva dal lunedì al venerdì l’opzione work lunch, con una selezione di piatti del giorno, arricchita da alcuni piatti del menu dedicato agli hamburger.


FOOO Burger Bar
viale Strozzi, 18
50129 Firenze

Nicoletta Curradi 

mercoledì 29 gennaio 2020

Lo chef Andrea Pasqualucci si aggiudica la 7/a edizione del Sina Chef's Cup Contest


Nel nuovo ristorante “Il Giardino” dell’hotel SINA Villa Medici di Firenze si è conclusa la settima edizione della gara che ha visto sfidarsi lungo la penisola coppie di chef stellati con ricette ispirate al design

Il 28 gennaio, nel nuovo ristorante “Il Giardino” dell’hotel SINA Villa Medici di Firenze, è andata in scena la finale di Sina Chef’s Cup Contest, la gara tra coppie di chef stellati. Dopo l’arte, i film, le fiabe, i fumetti, la moda e la musica, è stato il design ad aver ispirato i 14 chef stellati in gara nella creazione di ricette inedite e originali in un percorso di 7 tappe lungo la penisola.
A sfidarsi nella  settima edizione  la coppia che ha ottenuto il punteggio più alto in gara (96/100): lo chef Andrea Pasqualucci (ristorante Moma di Roma, una stella Michelin) con l'antipasto “BaccalArt” ispirato a Jackson Pollock e lo chef Andrea Larossa (ristorante Larossa di Alba, una stella Michelin) con la ricetta del secondo intitolato “Ultrapurple” e ispirato al pigmento color porpora.
Allo chef resident Luigi Incrocci del nuovo ristorante “Il Giardino” dell’hotel SINA Villa Medici nel cuore di Firenze è stata affidata la ricetta del primo e del dessert: "Colori in simbiosi" ispirata alle opere dell'artista Sandro Chia e "Angolo senza spigoli", omaggio all'arte di Simone Lingua.

                    Baccal'art


A fine serata si è potuto conoscere il responso della giuria, formata da giornalisti ed esperti del settore secondo i criteri di aderenza al tema scelto, bontà del piatto, rapporto qualità-prezzo, valore estetico e artistico. Il vincitore con 91/100 è stato lo chef Andrea Pasqualucci. Lo chef Andrea Larossa ha ottenuto un punteggio di poco inferiore, 89/100.
In 11 mesi la gara di show cooking iniziata a Roma ha visto protagoniste coppie di chef stellati in tour in Italia che con le loro creazioni si sono ispirati al design per coinvolgere, divertire e far gustare piatti inediti al pubblico partecipante, in una sfida gourmet. La competizione nasce proprio dall'idea che, oggi, l'enogastronomia è una vera e propria forma d'arte, con la possibilità da parte del pubblico, in questo caso, di assaporare letteralmente le "opere d'arte" degli "artisti" chef.
Sulla tavola l'etichetta nera dell'acqua Ferrarelle Maxima - l'unica acqua effervescente naturale rinforzata con il gas della sua sorgente, creata proprio per l'alta ristorazione, nelle storiche sorgenti di Ferrarelle a Riardo -, insieme al Prosecco di alta qualità Frattina - che nasce dalla selezione di uve da alcuni tra i territori più vocati nelle zone di produzione della D.O.C.G. al confine tra Veneto e Friuli - e al mirto Zedda Piras, il tipico liquore ottenuto solo con bacche fresche di mirto che da oltre un secolo e mezzo è simbolo della Sardegna.
Lo show cooking è stato realizzato grazie alla tecnologia della scuola di cucina e pasticceria Les Chefs Blancs.
Dopo la proclamazione del vincitore della settima edizione di Sina Chef’s Cup Contest, è stata annunciata la prossima edizione, l'ottava, che avrà come tema d'ispirazione delle ricette degli chef "i monumenti". Prima tappa dell'ottava edizione di Sina Chef’s Cup Contest sarà Roma al The Flair - Rooftop Restaurant del centralissimo Sina Bernini Bristol.
Palcoscenico d'eccellenza, gli alberghi del gruppo SINA HOTELS, che sin dagli esordi hanno abbracciato l'evento, quali interpreti della tradizione squisitamente italiana fatta di storia, cultura, arte, lusso ed eccellenza: SINA Villa Medici a Firenze, SINA Bernini Bristol a Roma, SINA Centurion Palace e SINA Palazzo Sant'Angelo a Venezia, SINA Brufani a Perugia, SINA Villa Matilde a Romano Canavese (TO), SINA The Gray e SINA De La Ville a Milano, SINA Maria Luigia a Parma, SINA Astor a Viareggio e SINA Flora a Capri.
Partner d’eccezione di SINA Chefs' Cup Contest si conferma Diners Club, la prima carta di credito al mondo e in Italia con oltre 60 anni di storia, nata proprio nell’alta ristorazione per offrire privilegi unici ed esclusivi ai propri Soci.
Per gli appassionati, quest'anno la possibilità di "assaporare" le ricette direttamente dalla voce degli chef, in collegamento radio con il programma di Radio Godot "Foodie in Town"

Nicoletta Curradi 

Foto di Fabrizio Del Bimbo 






domenica 19 gennaio 2020

Un anno di successi per Caffè Lietta


I festeggiamenti il 19 gennaio
nella caffetteria-giardino
con i vinili delle Ladies Collage e un calice per assaporare tutte le novità del nuovo anno
Dal babà in vasocottura alla spalmabile di cioccolato al Chianti degli Dei, fino ai cosmetici naturali


Un anno di bontà dolci e salate, di pranzi espressi in un’atmosfera parigina, aperitivi dal gusto tutto italiano, graziosi bouquet e riconoscimenti da parte delle principali guide di settore: Caffè Lietta, la caffetteria-giardino sotto i portici di piazza della Libertà, gestita da Francesca e Lucilla Tacconi, spegne la prima candelina. E lo ha fatto con una serata speciale, di ringraziamento per i propri clienti affezionati e per chi lo ha appena scoperto: l’appuntamento si è svolto il 19 gennaio, con il djset delle Ladies Collage e un calice di bollicine per assaporare tutte le novità del nuovo anno.

Tra queste il babà in vasocottura, star delle feste natalizie, frutto di un’intera giornata di lavorazione, disponibile in formato da 500 gr, istruzioni per l’uso comprese, per gustarlo a casa fino a un anno dopo. Ma anche le spalmabili al pistacchio, al gianduia e al cioccolato, tra cui quella che prevede l’aggiunta di vino Chianti degli Dei, tutte prodotte nel laboratorio di pasticceria ospitato dal piano soppalcato, a vista sulla sala. I best seller restano gli intramontabili “piruli”, sempre diversi i gusti disponibili giorno per giorno, a seconda degli ingredienti di stagione e dell’estro dei pasticceri: cioccolato e pistacchio, caramello salato, frutti di bosco freschi, mela e cannella.



D’altronde tutto il trascorrere delle stagioni segna Caffè Lietta in ogni dettaglio: negli allestimenti verdi che cambiano di stagione in stagione, nelle composizioni floreali realizzate con fiori freschi e verde raccolto nel bosco di casa e acquistabili in caffetteria, oltre che negli ingredienti. Ma anche negli elementi che decorano gli interni dal sapore vintage: con l’aiuto dell’amico architetto Leopoldo Vezzoni, Lucilla e Francesca hanno pensato l’intero concept, dagli arredi al bancone lungo 12 metri, fino al logo con motivo floreale che si ripete su tavoli e packaging, e amano introdurre nuovi oggetti pescati qua e là tra atelier di antiquariato, second hand e designer eclettici. Pezzi di un progetto che possono essere acquistati su richiesta, contribuendo al continuo rinnovamento del locale.
Caffè Lietta nasce dall’esperienza di Francesca e Lucilla Tacconi, figlie di Lietta Cavalli, da cui la caffetteria trae nome e ispirazione. Artista, visionaria, sperimentatrice che negli anni Settanta e Ottanta ha avuto un grande successo personale, creando una particolare moda senza tempo, ancora oggi celebrata nei musei del costume nel mondo. Per le due sorelle, oggi socie sul lavoro, Lietta Cavalli è stata guida e modello per lo sviluppo di un luogo poliedrico, che mette al centro della proposta la qualità e lo stile.
Con 150 metri quadrati di superficie al pubblico e 45 posti a sedere la caffetteria trova il suo punto di forza non solo nell’offerta dolce, dalla colazione fino a sera, ma anche nella pausa pranzo, caratterizzata da un’offerta di primi espressi, dove non manca mai una zuppa calda e nell’aperitivo. Un “aperitivo vero”, come lo chiamano Francesca e Lucilla Tacconi, che inizia attorno alle 18 per terminare alle 20.30. Protagonisti indiscussi i cocktail tutti italiani come il Negroni Lietta, realizzato con vermouth, bitter e Ginarte prodotto da un’azienda di famiglia.
Caffè Lietta ha recentemente attivato anche una sala al piano inferiore, disponibile per eventi privati come corsi, workshop, incontri di lavoro. Ulteriore settore in pieno sviluppo è quello dei servizi di catering per eventi. Novità anche sul fronte cosmetici naturaliprodotti ad hoc per Caffè Lietta e ispirati ai profumi della pasticceria: oltre al balsamo per il corpo che profuma di crea pasticcera e allo scrub dalle note agrumate, è arrivata la crema mani alla vaniglia, anche in formato borsetta da 30 ml.


Caffè Lietta
Piazza della Libertà 6/7/8 rosso (lato Lavagnini-Matteotti)
tel. 055 269 6874 - info@caffelietta.it

 Nicoletta Curradi
Fabrizio Del Bimbo